Come ritirare una denuncia, entro quando farlo e costi

Si può ritirare una denuncia? Sì, ma a seconda della tipologia di reato. Ecco come fare.

Una volta che è stata presentata una denuncia, si possono avere dei dubbi e si può pensare di volerla ritirare. Questo è possibile, a seconda della tipologia di reato in questione. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Che cos’è una denuncia

La denuncia è un atto giuridico mediante il quale una persona porta a conoscenza un determinato fatto illecito alle autorità di pubblica sicurezza. Il cittadino deve esserne a conoscenza personalmente ed il reato deve essere perseguibile d’ufficio.

Il soggetto che intende effettuare questa segnalazione dovrà presentarsi presso gli uffici delle autorità competenti e presentare la comunicazione in forma orale oppure in forma scritta.

Egli dovrà descrivere i fatti avvenuti di cui è a conoscenza, sottoscrivere la dichiarazione e potrà ottenere attestazione della ricezione dalle forze dell’ordine.

Quando va presentata

La segnalazione è, nella generalità dei casi, un atto giuridico facoltativo, ma l’ordinamento giuridico nazionale prevede delle particolari circostanze nelle quali diventa obbligatoria, ovvero quando:

  • il reato viene fatto ai danni dello Stato;
  • viene ricevuto del denaro falso;
  • viene ricevuto del denaro sospetto;
  • si conoscono dei depositi di materiali esplosivi;
  • viene ritrovato del materiale esplosivo;
  • viene subito un furto di armi o esplosivi;
  • vengono smarriti armi o esplosivi;
  • si conoscono degli imbrogli in delle manifestazioni sportive.

Ecco, invece, quali sono i reati perseguibili d’ufficio per i quali deve essere sporta la segnalazione:

  • estorsione;
  • lesioni personali gravi o gravissime;
  • maltrattamenti contro famigliari o conviventi;
  • minaccia grave;
  • omicidio;
  • pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili;
  • atti persecutori (stalking);
  • violenza privata;
  • violenza sessuale.

Che cos’è una querela

La querela, invece, è una segnalazione che viene effettuata alle forze dell’ordine dal soggetto che ha subito un fatto illecito, per il quale non c’è bisogno che venga presentata una denuncia.

Questo istituto giuridico riguarda i reati che non sono perseguibili d’ufficio, ma a querela di parte. Ciò vuol dire che le indagini sul soggetto che viene accusato inizieranno solamente dopo che venga effettuata tale comunicazione, altrimenti non sarebbero state effettuate.

Può essere presentata esclusivamente dal soggetto che ha subito il reato oppure dal suo rappresentante legale.

Questa seconda opzione potrà essere adottata solamente nel caso in cui la vittima provveda a fare una procura nei confronti di un terzo soggetto.

Quando va presentata

Nella generalità dei casi, la querela deve essere presentata necessariamente entro 3 mesi dal momento in cui è stato commesso il reato. Questa scadenza si allunga a 6 mesi, qualora l’illecito penale riguardi atti di violenza sessuale.

Ecco quali sono i reati che sono perseguibili a querela di parte:

  • furto;
  • lesioni personali lievi;
  • minacce;
  • molestia o disturbo alle persone;

Come ritirarla

Mentre la denuncia non può essere ritirata, la querela sì. Infatti, quest’ultima può sempre essere ritirata, a meno che i reati che vengono commessi non riguardino:

  • la violenza sessuale;
  • gli atti sessuali con minorenni.

In queste due situazioni, infatti, anche se il soggetto che ha effettuato la segnalazione volesse ritirarla in un secondo momento, le forze dell’ordine proseguiranno, comunque, con la procedura.

Chi può farlo

Una querela può essere ritirata dai seguenti soggetti:

  • il querelante;

La remissione

Una modalità attraverso la quale si può annullare l’effetto di una querela è la remissione, la quale è disciplinata dall’art. 154 del cp e la quale prevede l’estinzione del reato.

In sostanza, mediante questa procedura, il soggetto, che viene indagato per aver commesso il fatto illecito per cui è stata effettuata la segnalazione, non potrà più essere condannato.

Qualora la remissione venga effettuata nei confronti di un solo soggetto accusato, questa avrà comunque effetto per tutti gli indagati.

Ma, ad ogni modo, per far sì che questo avvenga, è fondamentale l’accettazione da parte del soggetto querelato.

Ecco quali sono le caratteristiche principali della remissione:

  • l’irrevocabilità;
  • deve avvenire in un momento precedente alla condanna del soggetto indagato;
  • non è soggetta a termini o condizioni;
  • non può essere effettuata per i reati che riguardano la violenza sessuale.

La remissione può essere, inoltre, di due diverse tipologie:

  • processuale;
  • extraprocessuale.

La rinuncia

Un’alternativa alla remissione è la rinuncia, la quale viene effettuata prima che la segnalazione venga effettuata alle forze dell’ordine. In questa circostanza, la querela è come se non fosse mai esistita.

La rinuncia può essere effettuata sia in maniera personale che avvalendosi di una procura speciale, presso le forze dell’ordine, un ufficiale di polizia giudiziaria oppure un notaio.

Ecco quali sono le caratteristiche della rinuncia:

  • irrevocabilità;
  • può essere espressa oppure tacita;
  • una volta presentata è valida per tutti i soggetti indagati.
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