Debiti, quando scatta la prescrizione e non si devono pagare: tutti i casi

Per alcuni debiti può scattare la prescrizione, ovvero la restituzione delle somme non può più essere richiesta: ecco tutti i casi.

I debiti possono riguardare diverse somme, non pagate, allo stato, al fisco, ad un ente previdenziale oppure ad una amministrazione locale come il Comune. Si ha un debito di questo tipo quando non si provvede al pagamento di una quota entro la scadenza indicata per legge.

Tuttavia in Italia è anche possibile accedere alla prescrizione, ovvero dopo un certo periodo di tempo questi enti non possono più chiedere al soggetto che ha contratto il debito, di restituire le somme.

A seguito di un debito prescritto, queste somme non si devono pagare, tuttavia ogni cifra non versata prevede un tipo diverso di prescrizione, come vedremo tra poco. In alcuni casi il tempo è piuttosto breve, in altri ci vogliono diversi anni.

Cos’è la prescrizione dei debiti?

Una prescrizione del debito avviene quando un ente non può più intervenire per richiedere il saldo delle somme per cui è creditore con un soggetto. Facciamo un esempio: vivi in affitto e hai dimenticato di pagare entro le scadenze le spese condominiali per la casa in cui vivi.

Di fatto non hai rispettato un accordo esistente, per cui hai un debito verso la proprietà della casa. Normalmente verrai richiamato dall’amministratore, oppure direttamente dai proprietari di casa, al saldo del debito.

In questo caso non si può parlare di prescrizione, perché di fatto ti è stato espressamente richiesto di pagare la somma dovuta. Si applica solamente se mancano azioni da parte dei soggetti che hanno diritto a ricevere queste somme.

Se nessuno ti richiede quindi il saldo delle spese arretrate non pagate, potrai accedere a questa possibilità se trascorre un certo periodo di tempo. In questo caso si tratta di un periodo di 5 anni, tuttavia questo arco di tempo non è uguale a tutti i debiti.

Se in cinque anni nessuno viene a chiederti di saldare il tuo debito, queste somme vanno in prescrizione, e di fatto le cifre non si devono pagare, perché il soggetto con cui hai il debito non è intervenuto.

Se il soggetto con cui hai il debito ti invia in questo periodo una raccomandata, una PEC, o altra comunicazione per richiedere il saldo, non puoi avvalerti della sospensione del debito, e dovrai pagare. In molti casi a questi debiti si aggiungono anche sanzioni e interessi. Un esempio è il mancato pagamento delle tasse.

In definitiva, si può dire che la prescrizione scatta solo se il creditore non avanza alcuna richiesta di saldo delle somme dovute, per cui successivamente non si devono pagare. Ma si tratta di situazioni comunque molto rare.

Quando scatta la prescrizione per diversi debiti?

In base alla tipologia di debito cumulato, sono diverse le tempistiche affinché scatti la prescrizione. Generalmente si parla di 10 anni, tuttavia in base alla situazione, si può accedere anche in tempistiche inferiori.

Vediamo in questo elenco quali sono i debiti che si prescrivono in un periodo inferiore ai 10 anni ordinari:

  • affitti, di qualsiasi tipo, spese condominiali, bollette del telefono, multe, interessi su prestiti e mutui: dopo 5 anni;

  • tasse automobilistiche, come il bollo auto, pagamenti a professionisti come commercialisti, avvocati e architetti: dopo 3 anni;

  • bollette di luce e gas: si prescrivono dopo 2 anni;

  • abbonamenti, rette scolastiche: si prescrivono in un anno.

Come visto prima, per ottenere la prescrizione di queste somme, è necessario che i soggetti a cui si devono non intervengano con richieste di saldo.

Il termine più breve è di sei mesi, e si riferisce alle spese di vitto e alloggio presso strutture ricettive e alberghiere.

Le tasse dovute allo stato, come quelle in riferimento all’Irpef, Irap o Ires, generalmente si prescrivono dopo 10 anni, tuttavia in questo arco di tempo solitamente l’Agenzia delle Entrate invia una notifica di saldo delle somme, e procede alla formazione della cartella esattoriale.

Prescrizione dei debiti 2023

Va evidenziato che, dato che generalmente i termini di prescrizione dei debiti sono di 10 anni, nel 2023 scatta per tutti quegli importi cumulati dieci anni addietro, ovvero nel 2013, salvo eccezioni.

Come visto prima, alcuni debiti prevedono una prescrizione molto ravvicinata. Va ricordato che non saldare una somma dovuta al fisco, a un ente creditizio, previdenziale o di altra natura, può portare a non poche conseguenze.

Questa è una possibilità che si applica molto raramente, ovvero quando i soggetti interessati non chiedono o dimenticano di notificare il soggetto che ha il debito.

In tutti gli altri casi è possibile imbattersi in diverse conseguenze, in base al tipo di debito cumulato:

  • segnalazione della banca al Crif sulla affidabilità del soggetto nei pagamenti, in relazione a mutui e prestiti;

  • termine del contratto di affitto, nel caso di somme ingenti per locazioni, spese di condominio o similari;

  • sospensione della fornitura di energia e gas nel caso del mancato pagamento di diverse bollette, salvo agevolazioni introdotte dallo stato;

  • cartelle esattoriali per debiti fiscali;

  • radiazione del veicolo, nel caso di mancato pagamento del bollo auto, dal PRA, il Pubblico Registro Automobilistico.

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