Dove mettere i soldi per non farli pignorare? Ecco tutte le strategie possibili 

Come metto al riparo i miei soldi dal rischio del pignoramento? Quali risparmi per legge non possono essere pignorati? Cosa fare per evitare il pignoramento?

Come metto al riparo i miei soldi dal rischio del pignoramento? Quali risparmi per legge non possono essere pignorati? Esiste una soglia di soldi per natura impignorabile? Come e quando si può evitare la procedura di pignoramento? Nelle ultime settimane sono giunte in redazione tante domande su “soldi e pignoramento”, alla base esiste una straziante verità gli stipendi e le pensioni non sono sufficienti a mantenere il potere di acquisto delle famiglie italiane, in tanti temono tra le tante difficoltà anche l’aggressione del pignoramento presso terzi. 

Basti, pensare che i soldi spesso sono il frutto di un lavoro (stipendio), dell’accredito di una prestazione economica previdenziale (pensione), dei risparmi accumulati faticosamente nel corso degli anni sul proprio conto corrente.

E, ancora, possono derivare da provenienti di clienti o affitti e così via. Il vero problema, è che per evitare una procedura di pignoramento bisogna agire con astuzia, ma soprattutto con una estrema tempestività.

Quest’ultimo passaggio diventa addirittura vitale per evitare di perdere l’utilizzabilità dei propri soldi, questo perché il primo passaggio del pignoramento prevede che il blocco del denaro del debitore.

Dove posso mettere i miei soldi per evitare il rischio di un  pignoramento?

In merito a questa domanda esistono diverse considerazioni da fare, sembra una domanda semplice, ma in verità nasconde tanti punti oscuri. In ogni modo, la prima regola che porta a proteggere i propri soldi evitando il rischio di un pignoramento, sicuramente è quella di svuotare ogni spicciolo dal proprio conto corrente, anche tenendo conto che per legge esistono delle soglie a cui i creditori devono rapportarsi. 

Portare i soldi nel tetto domestico sicuramente evitare il congelamento della parte eccedente esposta ai creditori e mette al sicuro tutti i soldi che si possiedono. La seconda soluzione, porta a depositare tutto il denaro in una cassetta di sicurezza. Attenzione la banca non dispone informazioni sul contenuto della cassetta di sicurezza. 

In altre parole, si mettono al riparo i soldi partendo dal semplice presupposto che se non c’è denaro non si può procedere con una procedura di pignoramento. È, importante, considerare anche un altro piccolo tassello, sul conto corrente non devono riversarsi delle somme di denaro entro i termini fissati per la data dell’udienza del pignoramento.

In sostanza, occorre attendere la verifica del giudice che dichiari l’incapienza del conto corrente, ovvero l’assenza di somme disponibili a soddisfare il credito, quindi a procedere con il pignoramento. 

Occorre, sottolineare che prelevare oltre 10.000 euro porta la banca a segnalare il movimento, la Uif potrebbe rilevare un’operazione dubbia (proventi illeciti) facendo scattare un accertamento fiscale. 

La terza soluzione per mettere al riparo i soldi dal pignoramento è quella di spostare il denaro su un altro conto.

Tuttavia, va considerata anche la presenza dell’Anagrafe dei conti correnti, per cui emerge la presenza di altro conto presso uno o più istituti di credito.

Ciò che va detto, è che l’accesso ai dati scatta dopo la notifica dell’atto di precetto a cui segue l’autorizzazione del Presidente del Tribunale, per cui si dispone di un breve periodo di tempo per svuotare il conto, ma non del tutto per evitare una condanna dolosa sfociabile da una prassi fraudolenta. 

 Altre 4 soluzioni per mettere i soldi al riparo dal pignoramento

Il quarto stratagemma per salvare i soldi dall’attacco dei creditori è quello di procedere all’emissione di un assegno circolare con scadenza triennale, intestabile a un familiare stretto o anche direttamente a proprio nome. Un passaggio che porta a bloccare il denaro in una sorta di limbo proteggendoli dal pignoramento. 

La quinta soluzione porta a depositare i soldi in un conto PayPal, questo perché è molto più difficile attaccare un conto estero. Oltretutto, non viene registrato nell’Anagrafe dei conti correnti.

Tuttavia, quest’ultima soluzione potrebbe non salvare del tutto i risparmi accumulati, la normativa prevede il pignoramento del conto PayPal, ma anche di altre tipologie di carte senza Iban. 

Una valida alternativa per mettere al sicuro i soldi dal pignoramento resta la sottoscrizione di una polizza vita. 

Infine, concordare un “finto” debito con un familiare o amico stretto per far partire un farlocco pignoramento al fine di bloccare le procedure esecutive successive. 

Quando i risparmi non sono pignorabili?

Per pensioni e stipendi il limite al pignoramento porta all’impignorabilità del triplo del valore del trattamento vitale (assegno sociale), quindi a rischio resta la parte eccedente di tale soglia. Mentre, il tetto massimo degli emolumenti successivi il valore massimo di pignoramento non può eccedere la misura di un quinto.

Quali soldi sono impignorabili? Per legge esistono dei limiti da considerare, si parla di un decimo del valore pignorabile per gli stipendi entro i 2.500 euro. Mentre, la soglia sale a oltre un settimo per gli stipendi che oscillano tra 2.500 ed entro 5.000 euro. E, infine, viene attivata una procedura di pignoramento di oltre il quinto sugli stipendi più alti di 5.000 euro. 

Cosa fare per evitare il pignoramento?

Sicuramente la strategia migliore potrebbe essere quella di trovare un’intesa per soddisfare i crediti, così da evitare la procedura di pignoramento, senza ricorrere a diversi sotterfugi che alla lunga potrebbero anche risultare infruttuosi. 

Occorre, considerare che una procedura di espropriazione forzata in atto, porta l’ufficiale giudiziario a richiedere una somma di denaro per compensare i crediti, una procedura che aiuta a contenere i debiti. 

Nell’ipotesi di un accordo prima del pignoramento, è necessaria la presenza di un atto liberatorio dell’obbligazioni, un documento necessario che dimostri l’estinzione del debito, se il pignoramento prosegua per colpa o dolo. 

Oltretutto, l’ex articolo 496 del codice di procedura civile prevede la richiesta di riduzione del pignoramento, se i beni oggetto della procedura risultano di un valore maggiore del credito. 

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