La polizia può perquisire senza mandato? Ecco le regole, la procedura e le eccezioni

Non tutti sanno come funzionano le perquisizioni. Le forze dell'ordine possono perquisire senza autorizzazione? Spieghiamo come funziona la procedura.

Non si tratta di eventi che si verificano solo nei film o nelle serie televisive, ma anche nella realtà. Per ovvie ragioni, probabilmente, non tutti sanno come funzionano, effettivamente. Di cosa stiamo parlando? Delle perquisizioni da parte delle forze dell’ordine.

In genere e come regola comanda, le forze dell’ordine possono perquisire solo se hanno ricevuto l’autorizzazione dal giudice. Più comunemente, si parla di mandato di perquisizione.

In alcune specifiche circostanze, però, non ci si può attenere alla procedura. Pertanto, ci si potrebbe domandare: la polizia può effettuare perquisizioni senza mandato? È possibile oppure bisogna necessariamente avere l’autorizzazione?

Spieghiamo, innanzitutto, cosa sono, come vengono effettuate e come funzionano le perquisizioni. Infine, risponderemo alla domanda che ci siamo posti: le forze dell’ordine possono perquisire senza mandato? Se sì, in quali casi possono farlo?

Cosa sono e come funzionano le perquisizioni

Le forze dell’ordine effettuano le perquisizioni quando sono in cerca di prove, di elementi utili allo svolgimento di un’indagine.

Pertanto, la perquisizione è una pratica importante per trovare il corpo e tutti gli elementi pertinenti al reato. Spieghiamo cosa sono. Il corpo del reato è lo strumento con il quale viene commesso il delitto oppure il provento (si pensi alla refurtiva).

Gli elementi pertinenti al reato, invece, sono tutte le cose utili ad accertare la consumazione del reato, le circostanze in cui è stato commesso, oltre che il suo autore. Per fare un esempio, possiamo pensare a delle tracce lasciate dall’autore del reato, come le impronte digitali.

Le perquisizioni devono essere autorizzate da un decreto emesso dal giudice per le indagini preliminari (Gip) oppure da un pubblico ministero (Pm). Il decreto è, sostanzialmente, quello conosciuto da tutti con il termine “mandato”. Solo una volta ottenuta l’autorizzazione, le forze dell’ordine possono effettuare la perquisizione. Anche in questo caso, dobbiamo fare alcune precisazioni.

Le perquisizioni devono limitarsi comunque a quanto indicato nel decreto. Se nell’autorizzazione viene autorizzata la perquisizione domiciliare, le forze dell’ordine non possono oltrepassare questo limite ed effettuare anche una perquisizione personale.

Come si effettuano le perquisizioni e cosa succede dopo

Prima di effettuare una perquisizione, le forze dell’ordine devono dare una copia del decreto al soggetto perquisito. L’indagato può chiamare un legale per assistere alle operazioni. La polizia, però, non è affatto tenuta ad attendere l’arrivo dell’avvocato. Pensiamoci bene, se l’indagato avesse il tempo di prepararsi, l’operazione sarebbe vana.

Di norma, la perquisizione deve essere eseguita dal Pm o dagli ufficiali di polizia giudiziaria che sono stati delegati con il decreto.

Come si effettua una perquisizione? Come abbiamo detto, si tratta di un’operazione di ricerca. Pertanto, la polizia deve setacciare per trovare, in primis, il corpo del reato e, poi, qualsiasi altro elemento utili alle indagini.

Ci sono diversi tipi di perquisizione. Due li abbiamo già individuati: personale e domiciliare. Vi sono anche le perquisizioni locali, ovvero quando la ricerca si compie in un luogo privato.

Naturalmente, l’esito può essere positivo o negativo. In caso di esito positivo, l’operazione termina con il sequestro del corpo del reato oppure di altri elementi utili. Se, al contrario, il risultato della perquisizione è negativo, la polizia deve verbalizzare che non è stato rinvenuto nulla.

Le forze dell’ordine possono perquisire senza mandato?

Abbiamo già sottolineato qual è l’iter da seguire per effettuare una perquisizione. È necessaria l’autorizzazione, il cosiddetto mandato. Ci sono, però, alcuni casi eccezionali in cui non si può rispettare il protocollo e, di conseguenza, attendere di ricevere l’autorizzazione.

Gli esempi, in realtà, possono essere tanti. Si pensi ad un soggetto sorpreso da un agente a vendere sostanze stupefacenti. Si tratta di casi eccezionali in cui la polizia può perquisire il soggetto senza attendere il mandato. Per essere più precisi, secondo la legge, è possibile perquisire senza mandato quando, nella flagranza del reato, le forze dell’ordine ritengono che elementi o prove del caso seguito si trovino in un determinato luogo oppure se in un determinato posto si possa nascondere l’indagato.

Quando c’è flagranza di reato? Si parla di flagranza di reato quando l’indagato viene colto nell’atto di compiere un reato oppure immediatamente dopo averlo commesso.

Ci sono ben altri casi in cui le forze dell’ordine possono perquisire senza mandato. Quali sono? Quando si deve procedere all’esecuzione di un’ordinanza che dispone la custodia cautelare, naturalmente sempre che sussistono motivi di urgenza. Si può effettuare una perquisizione senza autorizzazione quando la polizia ricerca armi, munizione oppure materie esplodenti che non sono state denunciate, non consegnate oppure detenute illegalmente.

Si può perquisire senza mandato quando si deve accertare l’eventuale possesso di armi e strumenti di effrazione detenuti da soggetti con atteggiamenti o relazionati a circostanze non giustificabili. Infine, quando si pensa che siano nascoste sostanze stupefacenti.

Sara Bellanza
Sara Bellanza
Aspirante storica contemporaneista, classe 1995.Amante della lettura e della scrittura sin dalla tenera età, ho una laurea triennale in Filosofia e Storia e una laurea magistrale in Scienze Storiche, conseguite entrambe presso l’Università della Calabria. Sono autrice di alcune pubblicazioni scientifiche inerenti alla storia contemporanea e alla filosofia: "L'insostenibile leggerezza della storia" e "L’insufficienza del linguaggio metafisico" per la rivista "Filosofi(e)Semiotiche", e "Il movimento comunista nel cosentino" per la "Rivista Calabrese di Storia del '900".Nonostante la formazione prettamente umanistica, la mia curiosità mi ha spinto a conoscere e a informarmi sugli ambiti più disparati. Leggo, scrivo e fotografo, nella speranza di riuscire a raccontare il mondo così come lo vedo io.
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