L’amministratore di condominio ha diritto al compenso per l’attività professionale svolta. Il compenso deve essere indicato dall’amministratore quando gli viene dato l’incarico o il rinnovo da parte dell’assemblea di condominio.
Oltre al compenso per l’attività svolta, in alcuni casi, l’amministratore di condominio matura il diritto anche al rimborso di eventuali somme da lui anticipate per conto del condominio. Non lo sapevi? Ci sono casi in cui l’amministratore matura il diritto al rimborso spese.
Spieghiamo, nel testo, come funziona il rimborso spese, quando ne ha diritto e come lo deve ottenere.
Amministratore di condominio, può lavorare gratis?
Chi vive in condominio sa bene che l’amministratore di condominio è una figura in alcuni casi obbligatoria che deve essere nominata, rinnovata o revocata dall’assemblea di condominio.
L’amministratore di condominio ha diritto a ricevere un compenso, una retribuzione per la prestazione professionale volta, così come è stato chiaramente indicato nella delibera di nomina. Ne consegue che l’amministratore incaricato non può chiedere un onorario superiore rispetto a quello pattuito.
Ci possono essere, però, alcuni casi in cui l’amministratore ha la facoltà di chiedere un compenso superiore, una sorta di aggiunta, ma solo quando è chiamato a svolgere attività straordinarie. Si tratta di quei casi in cui l’amministratore ha diritto al rimborso spese che ha effettuato per l’interesse del condominio.
Cosa accade quando l’amministratore non indica il compenso? In casi come questi, la delibera viene considerata nulla, in quanto l’indicazione dell’onorario rappresenta un requisito essenziale. Invece, la delibera ha comunque validità se non viene indicato il compenso, ma al verbale l’amministratore ha allegato il preventivo contenente tutte le indicazioni richieste espressamente dalla normativa di legge.
Ma rispondiamo alla domanda: l’amministratore può lavorare gratis? Anche se non accade di frequente, l’amministratore di condominio può decidere di lavorare senza richiedere nessun compenso. Ciò accade molto di rado e avviene soprattutto nei condomini minimi, ovvero quei condomini nei quali l’assemblea affida l’incarico ad uno dei proprietari. Anche in questo caso, bisogna prestare molta attenzione alla stesura della delibera. In essa, infatti, deve essere debitamente specificato che l’amministratore presta la sua opera a titolo gratuito.
Rimborso spese amministratore di condominio, quando ne ha diritto
Molto sommariamente e per grandi linee, abbiamo chiarito che l’amministratore di condominio ha diritto a ricevere un compenso per l’attività svolta, ma che può anche decidere di lavorare gratuitamente. Parliamo, adesso, del rimborso spese.
Un argomento che, probabilmente, non tutti sono a conoscenza. In realtà, è molto semplice e all’ordine del giorno. L’amministratore di condominio ha diritto alla restituzione delle somme da lui anticipate nell’interesse del condominio.
Non di rado, di fronte a necessità, l’amministratore è costretto ad anticipare alcune somme. In casi come questi, al termine del mandato, l’amministratore ha diritto non solo a ricevere il compenso pattuito, ma anche le eventuale spese da lui anticipate per il pagamento di attività straordinarie non prevedibili inizialmente.
In genere, queste spese extra devono essere preventivamente indicate e discusse nell’ordine del giorno delle assemblee.
Rimborso spese amministratore, come funziona e come ottenerlo
Non è sempre semplice per l’amministratore ottenere il rimborso delle spese extra. Innanzitutto, l’amministratore di condominio è tenuto a fornire prova delle spese che ha effettivamente sostenuto per l’interesse del condominio, per esempio, tramite ricevute e quietanze di pagamento. Senza documenti di questo tipo che vadano di fatto a certificare una spesa effettuata l’amministratore non può ottenere il rimborso.
Non sempre, quindi, per l’amministratore di condominio è semplice recupere tutte le somme anticipate per effettuare lavori necessari e straordinari. Si ricorda, infatti, che nella presentazione del preventivo possono essere escluse solo le spese che l’amministratore ha effettuato durante il corso della gestione, appunto, straordinarie e necessarie.
Quali sono le spese per le quali l’amministratore deve essere rimborsato dai condomini? L’amministratore può avere diritto al rimborso per le spese di trasferta in un luogo diverso da quello di residenza oppure quelle sostenute per l’acquisto dei mobili necessari per lo svolgimento dell’assemblea condominiale oppure per le raccomandate inviate o per le spese di cancelleria.
Sottolineiamo che anche quando si tratta di spese inserite nel consuntivo, per poter richiedere il rimborso, l’amministratore di condominio deve comunque presentare la dovuta documentazione.
C’è anche un altro punto da considerare. Anche l’amministratore è tenuto a restituire ai condomini le somme avanzate in cassa. Al termine del mandato, l’amministratore deve restituire ai condomini tutto ciò che è rimasto in cassa, a prescindere dall’effettivo esercizio cui le somme si riferivano.