Mutui, il picco è vicino o ci saranno nuovi rialzi per il tasso variabile? Le previsioni

Nonostante l'ennesimo rialzo della BCE, per molti esperti ormai il picco dei mutui è vicino. Ma alcune previsioni del 2024 preannunciano nuovi rialzi

A causa dell’inflazione ancora troppo alta, la BCE non ha potuto fare altro che proseguire con la sua politica monetaria dei rialzi. E così dal 14 settembre si passa da 4,25% al 4,5%.

Una “buona” notizia per tutti coloro che hanno alle spalle un mutuo a tasso variabile, o desiderano stipularne uno a tasso fisso oggi, con un TAN ormai puntato al 4%.

Eppure c’è ancora la speranza che questi rialzi prima o dopo finiranno. Secondo molti esperti, sembra anzi che sia ormai vicino il famoso picco, ovvero il punto massimo dopo il quale la Banca Centrale provvederà a invertire il senso di marcia, e a cominciare a tagliare i tassi. Anche se altre previsioni non sono affatto ottimistiche.

Mutui, il picco è vicino secondo gli esperti

Dopo 12 mesi dall’inizio della grande stagione degli aumenti, il sunto della situazione dei mutui a tasso variabile è il seguente:

  • ben 10 rialzi da parte della BCE;

  • il costo del denaro è stato portato da zero al 4,5% in poco più di un anno;

  • rate dei mutui a tasso variabile salite del 66%.

A conti fatti, se a gennaio del 2022 un lavoratore ha stipulato un mutuo di durata 25 anni con capitale sottoscritto di 126.000 euro, si ritrova a pagare dagli iniziali 456 euro della prima rata, agli attuali 740 euro.

Questo perché l’Euribor a tre mesi è passato dall’1% al 3,86% in un anno. Era quindi inevitabile arrivare a pagare più di 300 euro al mese, pari al 66% della rata iniziale.

E così anche chi accede ai finanziamenti a tasso fisso oggi: a livello bancario, si è passati da poco più dell’1% del miglior tasso che si poteva spuntare a inizio 2022, a 3,7% oggi. Rapportandosi all’esempio precedente, la rata è quindi peggiorata di 166 euro.

Ma c’è una speranza per i mutuatari, a giudicare dalla maggioranza degli esperti. E questo proviene dai futures dell’Euribor stesso, ovvero le aspettative sul tasso usato come base di calcolo per i mutui variabili.

Come saranno i tassi dei mutui nel 2024: le previsioni BCE e Bis-Bloomberg

La stessa Christine Lagarde, presidente della BCE, è sicura che questa “solida maggioranza” di esperti abbia ragione in merito all’arrivo del picco dei mutui a tasso variabile.

Secondo appunto i futures sull’Euribor, la crescita dei tassi diventerà sempre meno forte da qui a fine anno. Fino ad arrivare a dicembre, quando raggiungerà il picco del 3,90%.

Dopo questo picco, inizierà la lenta discesa, che dovrebbe portare ad un riequilibro della rata dei mutui entro qualche mese.

In realtà, stando alle previsioni di Bis e Bloomberg, questo calo non sarà lento, ma anzi lentissimo, che dovrebbe portare ad un 3,75% entro il 2025.

Constatando che nell’arco di un anno l’aumento è stato di oltre 300 punti, una discesa così lenta non potrebbe mai giovare le famiglie, che si ritroverebbero così a dover continuare a pagare rate inflazionate anche per più d’un anno.

Si teme però che questa proiezione sia quella più realistica e ponderata, soprattutto davanti al rischio di una potenziale ripresa dell’inflazione, come sta accadendo di recente negli Stati Uniti.

Ed essendo la politica monetaria della BCE puntata ad aumentare i tassi per contrastare l’inflazione, se nei prossimi mesi dovesse tornare ad alzarsi, tutte le previsioni di un picco a dicembre e di un calo dal 2024 dovranno essere aggiornate di nuovo.

Perché la BCE non potrà non procedere ancora una volta a nuovi rialzi dei tassi. Per questo, se uno ha oggi i requisiti per chiedere un mutuo, è bene procedere proprio ora, prima che avvenga il peggio.

Quale banca ha il tasso più basso a settembre 2023 per un mutuo

Anche se ci sono dei motivi per cui oggi è meglio prendere un mutuo a tasso variabile, ormai sempre più persone richiedono uno a tasso fisso, anche se questo significa non poter vedersi ridurre la rata nel tempo.

Tra le migliori offerte di mutui per settembre 2023, segnaliamo quelli disponibili presso Banco BPM, BPER e Intesa Sanpaolo.

Precisiamo che queste offerte sono tutte disponibili solo per chi ha meno di 36 anni. Infatti si tratta di offerte quali “Mutuo You Giovani Tasso Fisso” (Banco BPM), “Mutuo Giovani Under 36” (BPER), “Mutuo Domus Giovani” (Intesa Sanpaolo).

Se vuoi acquistare la tua prima casa a condizioni favorevoli ed agevolate, queste offerte vanno dai 3,70% e Taeg del 3,87% di BPER ai 3,72% con Taeg 3,86% di BPM fino a 3,85% con Taeg del 4,00% per Intesa Sanpaolo.

Per quanto riguardano le spese di perizia e istruttoria, si va dai 320 euro di Intesa e Banco BPM fino ai 390 euro di BPER.

Ma in tutti i casi, la rata per un mutuo con valore di 180.000 e rimborso a 30 anni si attesta tra i 736 euro e i 750 euro. E questo con l’ultimo rialzo. Si spera davvero che gli esperti abbiano ragione, e che non avvenga mai una ripartenza dell’inflazione.

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