Quanti italiani hanno casa di proprietà? Pure piccola e da ristrutturare, tutti la sognano

Gli italiani che hanno casa di proprietà sono tanti. Rinunciano a tutto, accendono mutui e chiedono garanzie ai prestiti. Nessuno ama l'affitto?

Sacrifici a vita per averla e gli italiani che hanno una casa di proprietà sono davvero tanti. Si rinuncia a tutto, si accendono mutui e si chiedono prestiti (o garanzie) ai parenti. Ma il sogno di una casetta tutta per sé, anche se piccola e da ristrutturare, resta nel cassetto della maggior parte degli italiani.

Perché questa scarsa propensione all’affitto? Perché questo bene considerato “rifugio” è così amato e ricercato?

Ecco alcune interessanti considerazioni rilevate da un’indagine Censis.

Quanti italiani hanno casa di proprietà: siamo un popolo di proprietari

I dati parlano chiaro. Solo il 20% della popolazione italiana vive in affitto. Oltre il 70% ha casa di proprietà (anzi, quasi il 30% addirittura più di una) mentre l’8,7% è in usufrutto a titolo gratuito (basti pensare a un genitore anziano che intesta la casa al proprio figlio ma continua ad occupare l’immobile a vita).

Insomma, la casa fa parte del DNA degli italiani. Un vero e proprio specchio della propria identità. E non si tratta assolutamente di una prerogativa di chi è benestante. Anche tra le famiglie meno abbienti, oltre il 55% di loro ha una casa di proprietà.

E si preferisce restare in un piccolo immobile che magari necessita anche di importanti lavori di ristrutturazione, invece di trasferirsi in un appartamento più grande e confortevole, pagando un canone di locazione.

Stando all’indagine Censis, tra le persone più abbienti, circa l’84% delle famiglie vive in casa di proprietà e la percentuale è più elevata tra quelle che hanno figli a carico.

Perché l’Italia ha un tasso così elevato di proprietà abitativa

Se si pensa che, contestualmente all’indagine Censis che riporta questi dati, abbiamo a disposizione anche quelli di altri Paesi come la Germania e la Svizzera, la differenza con l’Italia salta subito all’occhio.

La metà della popolazione tedesca ad esempio vive in affitto e addirittura tale percentuale in Svizzera arriva ai due terzi.

Come riportava all’epoca anche L’Economist, molti Paesi hanno commesso degli errori nell’incentivare l’acquisto della propria abitazione. L’idea di andare a vivere in affitto quindi è associata a instabilità e precarietà, motivo per cui si preferisce indebitarsi anche per trent’anni pur di avere un tetto sulla testa tutto proprio.

Purtroppo, oggigiorno, con lo stato dell’economia che ci ritroviamo in Italia, questo fenomeno ha immobilizzato anche il mercato del lavoro, dal momento che sono pochi quelli disposti a trasferirsi per lavoro e trovarlo sotto casa è ormai impossibile.

La casa è un bene rifugio dall’elevato valore aggiunto

Le motivazioni per cui gli italiani sognano la casa di proprietà affondano dunque, ben evidentemente, le loro radici in ben altro, che non l’aspetto economico.

Per quanto la casa sia considerato un bene rifugio, per le famiglie italiane rappresenta una pietra miliare della loro identità e di quella di intere generazioni della loro famiglia.

Già da quando nascono figli e nipoti, genitori e nonni pensano alle case da lasciare loro in eredità.

Per tante persone, la casa è anche espressione di personalità, laddove invece una casa in affitto resta sempre qualcosa di “altro” da sé. Ad esempio, in un immobile non nostro, si è molto frenati nell’eseguire lavori di decorazione delle pareti ad esempio o di personalizzazione del capitolato. Al massimo si interviene sugli arredi, adattandosi a quello che si trova.

C’è un altro aspetto da valutare, e che è emerso in tutta la sua potenza a seguito del lockdown, e riguarda la cosiddetta casa multifunzionale.

In pratica, la casa diventa il proprio micro-mondo. Non solo il porto sicuro dove ritrovarsi tutte le sere bensì anche il luogo adibito allo sport, al divertimento e al lavoro.

La pandemia ha ridisegnato nuovi spazi: il freelance ha recuperato una stanza per il proprio lavoro da remoto, così come colui che lavora in smartworking. In tanti hanno allestito anche un angolo fitness in casa, così come quasi tutti hanno potenziato la connessione wi-fi e la presenza di tecnologia in casa, per trascorrere il proprio tempo libero guardando film e serie tv.

I dati più sorprendenti riguardano le relazioni sociali: l’84,5% delle famiglie e ben il 90,9% dei giovani preferisce stare in compagnia a casa e addirittura l’89,3% e il 94,8% dei giovani cucina.

A oggi, oltre il 23% degli anziani in Italia preferisce farsi curare e assistere a domicilio.

Ma gli italiani spendono anche tanto per rendere l’ambiente casalingo confortevole per sé, per i familiari e per gli amici.

Chi può ha un giardino altrimenti si cura il terrazzo o il balcone per renderli il più accoglienti possibili; quasi l’89% degli intervistati reputa la propria abitazione salubre e si spende molto in sostenibilità, ricorrendo anche tanto alla tecnologia per mantenere bassi e sotto controllo i consumi energetici.

Leggi anche: Comprare casa, le città dove oggi non conviene.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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