Il Governo Meloni affossa l’ipotesi di salario minimo e le opposizioni insorgono. A rimetterci, ancora una volta, sono gli italiani, che a fronte dei continui rincari lamentano stipendi sempre più bassi o fermi da anni. Dopo la bocciatura alla Camera, in Aula è scoppiata la bagarre e l’opinione pubblica è divisa: il salario minimo sarebbe davvero la soluzione ai nostri problemi? L’esperto Giancarlo Marcotti fa chiarezza.
Niente salario minimo, ma gli stipendi sono paralizzati: gli italiani devono preoccuparsi?
Per alcuni era una proposta fatta sulla falsa riga del Reddito di Cittadinanza e destinata al fallimento. Per altri, invece, sarebbe stata risolutiva. L’introduzione di un salario minimo avrebbe davvero aiutato gli italiani?
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La Camera ha bocciato l’ipotesi di un salario minimo fissato a 9 euro all’ora e in Aula è subito scoppiata la bagarre. Tuttavia, mentre il Governo Meloni affossa la proposta, tra le opposizioni regna pura demagogia e le sinistre sembrano ora i nuovi populisti. Davvero il salario minimo sarebbe stato una reminiscenza del tanto discusso Reddito di Cittadinanza? E le gabbie salariali possono davvero essere di aiuto? A precisare il suo punto di vista è l’esperto Giancarlo Marcotti, secondo cui il salario minimo sarebbe stato completamente inutile e assolutamente non risolutivo dei problemi che riguardano gli italiani in difficoltà.
Sono molti, infatti, i cittadini preoccupati per la situazione che stanno vivendo. Gli stipendi sono bassi o fermi da anni, mentre i rincari sono all’ordine del giorno. L’addio del mercato tutelato fa paura e far fronte alle continue spese diventa qualcosa di insostenibile per molti italiani.
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