Sigarette e cannabis, aumenta il prezzo? L’ipotesi nella manovra di bilancio

Tra le ultime indiscrezione sulla manovra di bilancio circola l'ipotesi di un aumento su sigarette e prodotti a base di cannabis "light".

Le tempistiche per la presentazione e approvazione della legge di bilancio si fanno sempre più stringenti. È dunque normale che inizino a circolare varie ipotesi di misure che potrebbero essere inserite nella manovra. L’ultima idea del governo Meloni, per incrementare le entrate nelle casse dello stato, potrebbe essere quella di un aumento della tassazione sulle sigarette tradizionali e sui prodotti a base di “cannabis light”.

Tuttavia la misura, sul lato tabacco, non sembra piacere a tutti, e nella maggioranza c’è chi frena. Ecco la situazione.

Sigarette e cannabis light, aumenta il prezzo? L’ipotesi in manovra

Il governo Meloni ha già annunciato, come misura principale della prossima manovra di bilancio, lo stanziamento di circa 30 miliardi di euro per far fronte al caro energia. Si tratta di uno stanziamento decisamente importante, e per sostenere misure del genere è dunque necessario per il governo cercare anche nuove possibili fonti di introiti per le casse dello stato.

L’ultima idea a circolare è quella di un possibile aumento della tassazione per sigarette tradizionali e prodotti a base di cannabis light, ovvero prodotti a base di cannabis che contengono però un quantitativo di principio attivo (THC) che rispetta i limiti imposti della legge (sotto lo 0,5%).

Per quest’ultimo settore, quello dei rivenditori di cannabis legale, al momento la tassazione prevista è del 5% per i primi 5 anni. L’ipotesi su cui il governo sta ragionando è quella di alzare fin da subito l’aliquota al 15%.

Dubbi sull’aumento per le sigarette, più probabile quello sulla cannabis

Nel Governo ci sono diversi dubbi circa l’opportunità di un aumento sulle sigarette tradizionali. Le perplessità sono innanzitutto basate sul fatto che il settore del tabacco sarà già gravato, dal prossimo anno, da nuovi aumenti di tasse. A gennaio 2023 scatterà infatti un ulteriore aumento sul cosiddetto tabacco riscaldato, la cui imposta salirà al 40% come conseguenza di una serie di aumenti scaglionati impostati negli ultimi anni (era già salita al 30% per il 2021 e al 35% per il 2022). Per questo motivo l’esecutivo non è del tutto convinto di un intervento in questo settore.

Maggior convinzione c’è invece su un aumento della tassazione per il settore della cosiddetta cannabis legale, già presa di mira dal leader della Lega Matteo Salvini nel governo Conte I di cui faceva parte. E ora infatti sembra che proprio la Lega stia spingendo sull’approvazione di un aumento delle aliquote previste per i prodotti a base di cannabis. E nel resto della maggioranza non pare destarsi alcuna voce in contrasto con una misura in tal senso.

Leggi anche: Governo al lavoro sulla legge di bilancio 2023: ecco tutti gli aiuti alle famiglie

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