730 precompilato, in arrivo cambiamenti per il 2022!

Sei a conoscenza delle ultime novità sul 730? Scopri le disposizioni studiate dal Governo Draghi insieme al MEF, il 2022 si apre con delle innovazioni.

Il 2022 è appena iniziato, e già ci sono delle buone nuove! Il Governo Draghi sta studiando delle modifiche sul modello 730 precompilato, infatti ci sono delle novità per chi ha l’obbligo di inoltrare i dati, ma non solo. La stesa Agenzia delle Entrare e il Ministero dell’Economia e delle Finanze stanno contribuendo a gestire nel modo più opportuno la materia, sarà positivo il risultato? Circoscrivendo la “positività” in ambito di crescita socio-economica e obiettivi di stabilizzazione, ci sono dei punti salienti da analizzare.

Ti mostro gli aggiornamenti passo passo, specialmente se ci sono delle agevolazioni importanti. Scadenze, tempistiche, informazioni e modalità, tutti aspetti che possono essere utili: non farti cogliere impreparato!

Che cos’è il 730 precompilato?

Innanzitutto, affermare che il 730 precompilato sia un’agevolazione per i contribuenti è una realtà al 100%! Richiedere consultazioni su calcoli ed imposte è un’operazione che ovviamente non può realizzarsi in quattro e quattr’otto, perché per l’accuratezza con la quale deve essere svolta necessita del tempo. Ormai è sempre più noto che il tempo e il denaro sono le due facce della stessa medaglia di una società nella quale chi perde tempo resta un passo indietro.

Quindi, senza cadere nella trappola di chiacchiere senza via d’uscita, bisogna avere chiaro cosa fare con la dichiarazione dei redditi per l’anno nuovo. La prima cosa da sapere è che se non ci sono delle evoluzioni del reddito rispetto l’anno precedente, è proprio il modello precompilato ad essere la soluzione vincente, proprio in termini di tempo e denaro! 

Accade questo poiché il modello che lo contraddistingue è già in parte “compilato” con i dati necessari recuperati dall’Agenzia delle Entrate dalle fonti confacenti al caso e opportune. L’agenzia comprende le informazioni sui redditi e le detrazioni da effettuare. La velocità sta nel fatto che i controlli vengono meno, ma in un caso specifico.

Se la dichiarazione dei redditi inoltrata non ha modifiche rispetto a quella dello scorso anno, significa che la revisione effettuata l’anno scorso, renderà valida la verifica delle notizie riportate in merito alle spese alla stessa Agenzia delle Entrate da coloro che hanno a che fare con mutui fondiari, enti e contributi previdenziali, e qualsiasi altra prestazione che rientra nelle attività simili a quelle assicurative.

Il 730 è il documento che permette a dipendenti e pensionati di dichiarare il valore dei redditi, dal quale poi si ottengono rimborsi senza dover fare calcoli inerenti le informazioni assunte. Perché è un’operazione che procede in automatico o sulla busta paga o in quella della pensione. Ma nel caso in cui il soggetto in questione dovesse invece versare del denaro, questo è trattenuto nelle stesse modalità confacenti al caso specifico.

Le spese detraibili o deducibili dai vari bonus casa o da quelle del sistema sanitario sono tra i punti salienti che convengono nella questione, ma bisogna tenere a mente delle casistiche. Coloro che rientrano nel gruppo degli esonerati sono quelli che ricevono redditi da fabbricati esenti da IMU o dalla prima abitazione, ma anche chi è dipendente o pensionato ed è corrisposto da un solo sostituto d’imposta, o chi percepisce reddito con ritenuta.

Insomma, ognuno ha la sua situazione fiscale, ma vale per tutti l’invio della dichiarazione se non sono state trattenute le addizionali IRPEF. Nello specifico si tratta di chi non ha ottenuto la disoccupazione o lavora come badante, quindi verificare in modo più attento la situazione delle detrazioni aggiunte è una scelta più che plausibile.

E’ chiaro di cosa si tratta, ma l’obbligo della precompilazione per chi subentra nel 2022?

Obbligo di precompilazione: per chi?

La situazione non è proprio recente, ma contraddistinta da una graduale evoluzione. Il 16 luglio del 2021 il Ministero dell’Economia e delle Finanze, MEF, pubblica un decreto che individua i soggetti che sono obbligati a compiere questa operazione. Cioè, si tratta dell’invio delle informazioni inerenti le spese sanitarie, mediche e veterinarie, all’Agenzia delle Entrate.

La stessa Agenzia gestisce un numero maggiore di dati che forniranno da base per il documento inerente i redditi dell’anno prossimo, e lo stesso per l’Amministrazione Finanziaria che userà le informazioni per la realizzare la dichiarazione precompilata del 2022 che si riferisce al 2021. Chi sono questi soggetti individuati?

Tra i primi ci sono i cosiddetti tecnici, a partire dai sanitari che lavorano nel laboratorio biomedico, fino all’audiometrista, audioprotesista, ortopedico, neurofisiopatologia, fisiopatologia cardiocircolatoria; per poi passare ai dietisti, igienisti, logopedisti e fisioterapisti; infine, bisogna annoverare in questo gruppo il terapista occupazionale e quello della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva;

Insomma, una bella lista che dovrà conformarsi con le nuove direttive e disposizioni in modo da essere in linea con le modifiche portate avanti dal Governo Draghi e la Legge di Bilancio del 2022.

Che dati da inviare per il 730 precompilato?

Arrivati a questo punto, bisogna chiedersi quali siano i dati da inserire? Per rispondere al quesito occorre fare un passo indietro, rispetto alle differenze che sussistono tra il modello di cui abbiamo parlato sinora, quello precompilato, rispetto quello ordinario, ma non solo. Le scadenze e le tempistiche giocano un ruolo preponderante per gestire la questione.

Innanzitutto, è già da un po’ che si può usufruire del modello precompilato. Per capire se utilizzarlo o meno, bisogna riconoscere la categoria di cui si fa parte. Se si tratta di dipendenti o i pensionati, questi sono già a conoscenza del fatto che il dispositivo è fatto a posta per loro, basta accedere con il proprio codice al sito dell’Agenzia delle Entrate. 

Si scarica con un clic il modulo con tutti i dati già sottoscritti. In tal modo, ottengono il documento chiamato Certificazione Unica che riepiloga gli importi e le imposte assimilate all’anno precedente, perché la dichiarazione è stata presentata l’anno scorso, e ciò accade mediante il sostituto d’imposta, cioè sostanzialmente si tratta di chi paga lo stipendio e la pensione.

Se si va ad un CAF o comunque da un professionista abilitato a svolgere le seguenti attività, i controlli sono fatti su questi ultimi, ma ci sono casi differenti. Perché se si tratta di lavoratori autonomi e quindi di conseguenza di chi non riceve un importo fisso, questo deve utilizzare il modello unico, con l’eccezione che chi ha presentato quello unico nell’anno precedente, ma nel frattempo ha trovato un lavoro con retribuzione fissa oppure si è pensionato quindi riceve retribuzione stabile, può comunque usufruire di quello innovativo.

Diciamo che la ratio dello strumento di agevolazione fiscale viene posta in modo da agevolare i contribuenti, infatti solo i soggetti ribaditi nel paragrafo precedente sono obbligati per via delle nuove disposizioni, per gli altri non sussiste lo stesso dovere.

Le mosse da porre in essere sono poche e semplici, ma ben dettagliate. Se non si posseggono i codici per registrarsi e accedere al sito dell’Agenzia delle Entrate, bisogna richiedere le cifre nell’area telematica del sito Fisconline. In questo modo tutto ciò che è inerente i redditi sarà noto e controllato al soggetto che è interessato a gestire la dichiarazione.

Si aggiungono i dati ottenuti da altri enti, come le banche che riportano gli interessi passivi sui mutui o le info che sono poste all’anagrafe tributaria, o gli stessi contributi versati dai contribuenti. Giustamente inserendo questi ulteriori parametri la situazione fiscale di ognuno è contraddistinta da altri aspetti che ne arricchiscono il quadro e per cui occorre avere tutte le informazioni sotto controllo.

E Se mancano dei dati oppure sono errati? Niente è perduto, si può sempre modificare ciò che deve essere cambiato, e lo si fa a portata di clic! Lo stesso avviene per l’invio online della pratica. Nello specifico si deve inserire: le ricevute pagate, aspetti fiscali fondamentali come gli scontrini, elementi inerenti i rimborsi delle attività sanitarie di ciascun assistito, insomma tutte le notizie inerenti la questione.

Guida normativa per il 730 precompilato

Ricapitolando la materia sinora trattata, il modello del 730 è questo importante documento che serve per dichiarare i redditi, specialmente nella versione precompilata che per i motivi sopra menzionati ed esplicati velocizza tutto. Le date inerenti le tempistiche e le scadenze sono peculiari, e seppur quella del 2022 è lontana, bisogna comunque non prendere la situazione sottogamba, perché procrastinando non si arriva in nessun posto, anzi si perde il vantaggio.

Cos’è utile per rendere tutto efficiente e rapido? Nell’era della digitalizzazione 3.0, tutto è portata di clic, anche l’identità digitale. Ecco che in queste operazioni  lo SPID è la chiave per poter accedere ad operazioni peculiari quali l’invio, la modifica e il trattamento completo della informazioni personali. Se hai bisogno di una guida per realizzarlo, consulta questo tutorial di Walter Pz, è estremamente pratico, facile e veloce!

E’ stata la Legge di Bilancio recente a smuovere la situazione in arrivo per il 2022, infatti sia per il 730 che per la certificazione unica ci sono delle bozze utilizzabili. L’invio può essere effettuato entro il 30 settembre 2022, ma sapere tutto in anticipo o comunque essere attivo nelle evoluzioni del caso, permette di fare tutto nel modo più opportuno senza prendere degli scivoloni. Così, detrazioni e bonus non saranno più un mistero, ma usufruibili.

Dichiarare la situazione reddituale implica tutto questo, specialmente se in arrivo c’è il superbonus per le barriere architettoniche o le agevolazione IRPEF. Queste ultime vanno al posto del bonus Renzi. Quindi, in mano il mouse e via!

730 precompilato: novità del 2022!

Stare al passo con i tempi che corrono non è facile, anche perché se si pensava fino all’anno scorso ad un 2022 ricco di speranza, adesso che è iniziato la situazione sembra degenerare. Questo perché la pandemia di coronavirus che ha stravolto la vita dell’intero pianeta, continua a imperversare, e la gestione a volte non va nel migliore dei modi. Soprattutto stupisce, perché le varianti spuntano ogni giorno come funghi, e tutta l’umanità cerca di reagire all’incubo che dura dal 2019.

Quindi, dove agire? Proprio sugli aspetti più duri da controllare a volte, quelli fiscali, ma non solo. Anche il lavoro è una materia spinosa, perché le stesse restrizioni influenzano la vita comune finora conosciuta, e le difficoltà abbondano. Ridurre L’IRPEF è salvifico per tutti quei contribuenti che si stanno trovando senza un soldo in tasca.

L’obiettivo è plasmare in modo più favorevole per i cittadini la condizione fiscale. Non è una sorpresa affermare che da sempre quest’ultima è una materia in parte controversa, ma quello che è certo è che: Il Governo Draghi e il MEF le stanno tentando tutte per fare  ripartire l’economia. Ma le novità non finiscono qui, perché adesso siamo solo ad inizio anno, e successivamente subentreranno altre agevolazioni! 

Dal ricalcolo dell’IRPEF dato dal passaggio dal sistema di 5 aliquote a quello con 4, fino al superbonus 110%, il Sisma bonus, l’Ecobonus, e quello idrico. Soprattutto si terrà conto dei giovani e delle loro agevolazioni. Loro sono tra i membri della società maggiormente danneggiati dalla pandemia, infatti è necessario aiutarli in attività come l’acquisto della prima casa se hanno meno di 36 anni e se l’ISEE rientra sotto 40.000 euro.

Insomma, che aspetti? Scopri tutte le informazioni di cui hai bisogno, inizia il 2022 con il piede giusto.

Redazione Trend-online.com
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