Come abbassare la giacenza media per l’ISEE e per non pagare la patrimoniale sul conto

Ecco 3 metodi legali per abbassare la giacenza media, e di conseguenza avere un ISEE più basso, ottenere più bonus e non pagare più la patrimoniale.

Abbassare la giacenza media di un conto corrente è uno dei modi che abbiamo a disposizione per abbassare l’ISEE, così da beneficiare di tutti i vantaggi che ne derivano.

Infatti, un ISEE più basso ci permette non solo di ottenere più bonus e agevolazioni (che si perdono quando l’indicatore si alza oltre una certa soglia) bensì di ottenere importi più elevati anche sugli aiuti che si stanno già percependo.

Basti pensare ad esempio all’assegno unico per un figlio. Se nasce il secondogenito il valore dell’ISEE si abbassa e quindi si ricalcola anche la somma fino a quel momento percepita per il primo.

Ma abbassare il valore di questo indicatore economico non è semplice. Se il reddito rimane invariato, e così gli immobili di proprietà, allora un modo valido e legale per cercare di ridurlo è senza dubbio quello di diminuire la giacenza media sul conto corrente.

Inoltre, una giacenza media di circa 5.000€ all’anno permette anche di evitare il pagamento della tassa patrimoniale. 

Ecco come procedere.

Cos’è la giacenza media e a cosa serve

Partiamo col definire cos’è la giacenza media di un conto corrente e lo facciamo riportando il testo dell’Agenzia delle Entrate:

“Per giacenza media annua si intende l’importo medio delle somme a credito del cliente in un dato periodo ragguagliato ad un anno”.

Cosa significa in parole semplici? Il calcolo prevede di sommare i soldi presenti sul conto, giorno dopo giorno, per poi dividere il totale per 365 giorni (anche se il conto si chiude prima di un anno di tempo).

In sostanza, il Fisco accerta in questo modo quale sia l’ammontare dei risparmi a disposizione di un nucleo familiare. Questo è il motivo per cui non si richiede il saldo di fine anno, bensì la giacenza media.

Perché a dicembre, chiunque potrebbe svuotare il conto, momentaneamente, così da far diminuire il saldo, e quindi avere un valore bassissimo da comunicare ai fini del calcolo.

Invece, il Fisco chiede di avere una panoramica di tutto l’anno, in maniera tale da avere il polso della situazione, per ciò che riguarda appunto i risparmi del contribuente.

Va da sé che più soldi ci sono sul conto e più questo valore relativo alla giacenza media aumenta. Questo denaro rientra nel computo dei cosiddetti beni mobili, valore che conta anche ai fini ISEE. 

In più, per ciò che riguarda i risparmi, c’è anche la patrimoniale da pagare, se la somma supera i 5.000€.

La Patrimoniale è un’imposta che viene applicata sia sui beni mobili che sui beni immobili che i cittadini possiedono in Italia e all’estero. 

Riducendo la giacenza media, al di sotto di questa soglia, si evita di pagare la patrimoniale. Inoltre si riesce anche ad abbassare il valore generale dell’indicatore, con i conseguenti vantaggi che abbiamo già avuto modo di riportare.

3 metodi legali per abbassare la giacenza media sul conto in banca

Veniamo ora all’aspetto pratico della questione ovvero come fare concretamente ad abbassare le cifre relative alla giacenza media, senza ovviamente dover sperperare tutti i risparmi!

Il primo metodo, abbastanza noto, è quello di “sdoppiare” il conto, cointestandolo con un’altra persona. Questo passaggio è delicato però, dal momento che non deve trattarsi di un altro componente del nucleo familiare. Infatti, se è presente nello stesso stato di famiglia, fa comunque testo ai fini ISEE, il fatto che abbia a disposizione quei soldi.

Il co-intestatario del conto corrente quindi deve risiedere altrove ed appartenere ad un altro nucleo familiare. Può trattarsi di un fratello o una sorella, di nonno e nipote ad esempio e via di seguito.

Il secondo metodo prevede la possibilità di poter emettere un assegno circolare, in maniera tale da “spostare” i soldi dal conto sull’assegno (che, anche in questo caso, va intestato a qualcuno di fiducia). Ovviamente, l’assegno resta sempre nelle mani del proprietario, fino al termine massimo di tre anni, entro il quale deve necessariamente richiederne il rimborso.

Infine, il terzo metodo, che contribuisce ad abbassare la giacenza media sul proprio conto corrente, riguarda l’apertura di altri conti correnti. Anche in questo caso però non avrebbe senso condividere la somma con la propria moglie ad esempio oppure aprire più conti a proprio nome, ai fini dell’abbassamento.

Ha senso invece, per non pagare la patrimoniale. Infatti si tratta di un’imposta di bollo di 34,20 all’anno che è dovuta soltanto quando la giacenza media supera 5.000€. 

Quindi, suddividendo i propri risparmi su più conti, alla fine si evita questo passaggio, per quanto bisogna mettere in conto le spese di gestione del nuovo/nuovi conti. 

Un’altra soluzione, sicuramente più fattibile, per ridurre la giacenza media sul conto corrente è quella di fare investimenti. Elimina quindi il pagamento della tassa patrimoniale (se la giacenza media resta sui 5.000€) ma non è un metodo che contribuisce ad abbassare l’ISEE (rientrano nei beni mobili).

Quanto incide la giacenza media sull’ISEE

Come abbiamo già avuto modo di specificare, la giacenza media fa parte degli indicatori di “ricchezza” del contribuente, in particolare rientra nei cosiddetti beni mobili.

Ebbene, sia i beni mobili che gli immobili incidono sul valore finale nella misura del 20%.

Il restante 80% invece dipende dall’ammontare del reddito soggetto a Irpef.

Inoltre, bisogna tenere conto che, per ciò che riguarda il patrimonio mobiliare (in questo caso, i soldi a disposizione sul conto corrente, dal momento che trattiamo l’argomento relativo a come abbassare la giacenza media), si tiene conto di una franchigia di 6.000€, che non rientra nei calcoli a fini ISEE.

Tale franchigia si innalza di 2.000€ per ogni altro componente del nucleo familiare, oltre a colui che dichiara, e di 1.000€ a partire dal terzo figlio in poi.

A ogni modo, il totale massimo della franchigia di cui è possibile beneficiare è pari a 10.000€.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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