Bollo auto nel 2022: cosa cambia e chi ne è esente

Cosa cambia per il bollo auto nel 2022 e quali sono le conseguenze dei nuovi DDL sulle proroghe per il bollo degli automezzi?

Il bollo auto, o tassa automobilistica, è una di quelle tasse che non sono mai state particolarmente amate. Se nel 2021 e nel 2020 molti automobilisti hanno potuto accedere alla possibilità di usufruire di proroghe al riguardo, per via delle problematiche legate alla pandemia da covid-19, nel 2022 le cose sono cambiate.

Infatti, a fronte di diverse altre proroghe che sono state approvate come quella dei bonus per i lavoratori stagionali, per esempio, la tassa sull’auto non è entrata a far parte della lista delle fortunate.

La decisione di non rinnovare questa proroga non è arrivata inaspettata, ma rimane comunque una notizia poco felice per tutti quegli automobilisti che non possono accedere alle esenzioni.

In particolare, coloro che hanno il bollo in scadenza per questi primi mesi potrebbero trovarsi in difficoltà, non aspettandosi di doverlo pagare e scoprendolo solo troppo tardi.

Evitare questo tipo di inconvenienti è semplice, tanto che il bollo si può anche pagare online direttamente dal sito dell’ACI, stesso luogo da cui si possono fare i controlli necessari per capire le scadenze.

Ma se sei in dubbio, vediamo assieme cosa cambia nel 2022 e cosa fare nel caso in cui si dovesse finire con il pagare in ritardo.

Chi deve pagare il bollo auto e le scadenze

Durante il periodo del covid il governo aveva previsto diverse proroghe per il bollo, mentre alcune regioni si erano perfino mosse per poter far arrivare dei rimborsi in tal senso per taxi e similari.

È normale quindi che ora alcuni automobilisti si trovino un po’ persi di fronte alle scadenze e per capire chi deve effettivamente pagare questa tassa.

Capire chi deve effettivamente pagare il bollo è semplice. Per legge chiunque sia proprietario di un automobile, anche in caso di usufrutto o leasing, è tenuto a pagare questa tassa automobilistica. Semplice, a patto di non cadere nelle esenzioni di cui parleremo a breve.

Riuscire a capire le scadenze è quasi altrettanto facile. Se nel 2021 il bollo è stato pagato a gennaio, nel 2022 sarà necessario farlo nel mese seguente, fino all’ultimo di febbraio.

Se la scadenza è a febbraio 2022, invece, il termine ultimo sarà 31 marzo. Nel caso in cui la scadenza fosse a marzo, allora si potrà pagare fino al 30 aprile e così via. Questo significa che per coloro che si sono trovati con il bollo in scadenza a dicembre 2021, l’ultimo giorno utile sarà il 31 gennaio.

Siccome questo calcolo può comunque risultare un po’ controintuitivo, soprattutto considerando tutti gli impegni e le scadenze di cui ci si deve ricordare ogni giorno, c’è un metodo più facile per fare il controllo, senza bisogno di essere a conoscenza del mese di scadenza.

Si tratta semplicemente di utilizzare il sito dell’ACI. Basta inserire all’interno del form tutte le informazioni richieste e lasciare che sia il portale a fare i controlli necessari. Basta essere in possesso di pochi elementi.

  • Il tipo di pagamento. Se si tratta di un rinnovo del bollo, di una prima immatricolazione, un pagamento anticipato, integrativo, o altro.
  • La targa del veicolo da controllare.
  • La regione di residenza della persona a cui è intestato il veicolo che ti interessa.
  • E il tipo di mezzo, se è un’auto, una minicar, un rimorchio, motoveicolo o ciclomotore.

A questo punto basta far partire il calcolo e confermare al portale di essere un essere umano. Ci si troverà così di fronte alle diverse opzioni, con la scadenza del bollo nel caso in cui si fosse in anticipo, oppure la segnalazione dell’importo ancora da pagare.

Potrebbe essere necessario, in alcuni casi, essere in possesso di altre informazioni riguardo al veicolo in questione, come, per esempio, la potenza dell’auto.

Esistono anche diverse applicazioni per smartphone e tablet ideate specificatamente per tenere sotto controllo le scadenze e che manderanno notifiche al momento giusto, senza bisogno di doversi preoccupare di altro.

Bollo auto 2022: stop alle proroghe

Capire se si deve pagare il bollo è semplice, come abbiamo visto. L’importante è ricordarsene. Alcune regioni, per evitare disguidi dovuti a un mancato avviso, hanno inviato direttamente agli automobilisti delle lettere per ricordare le scadenze.

L’esempio, in questo caso, è la Toscana. Il motivo è semplice, non è detto che tutti abbiano un’applicazione o qualcosa in grado di mandare avvisi.

Ma c’è dell’altro. Si era parlato, l’anno scorso, della scomparsa del superbollo, tassa extra che durante gli anni precedenti è stata quasi eliminata. Una delle idee al riguardo era proprio quella di toglierla del tutto per sempre.

Non è stato così. Il superbollo, che esiste dal 2011, quest’anno dovrà essere pagato da tutti i possessori di auto 185 kW. Si tratta di una tassa aggiuntiva per i possessori di auto di lusso, che prevede 20 euro aggiuntivi per ogni kilowatt ulteriore, da sommare al bollo classico.

Esistono delle detrazioni, infatti il superbollo si abbassa se l’auto ha meno di cinque anni, dieci, o quindici, tenendo conto della data di costruzione del veicolo in questione.

Chi è esente dal pagamento del bollo

Ebbene sì, non è detto che tutti debbano per forza pagare il bollo. Ci sono diversi tipi di esenzione, che possono essere suddivisi tra esenzioni permanenti e non.

C’è da precisare che il bollo auto è una tassa regionale quindi alcune esenzioni potrebbero cambiare a seconda della regione in cui ci si trova. Questo è vero in particolare per le esenzioni per auto elettriche o ibride.

Partiamo dalle basi: le persone esenti in modo permanente. A non dover pagare il bollo auto sono i veicoli in possesso di persone disabili che rientrano nelle regole previste dalla legge 104.

Nel caso in cui si possedessero più veicoli solo uno di questi sarà esentato dal pagamento della tassa, e si dovrà indicarne la targa al momento in cui si andrà a consegnare la documentazione per l’esenzione.

Il processo per essere esentati va fatto solo il primo anno o fino a quando non si cambia mezzo, ma la documentazione, da presentarsi agli uffici competenti, dovrà essere presentata almeno 90 giorni prima della scadenza del bollo.

Nel caso in cui si dovesse vendere l’auto, poi, bisognerà andare ad avvisare gli stessi uffici a cui è stata chiesta l’esenzione. Non è comunque mai necessario esporre sull’auto un tagliandino che segnali l’esenzione e, si ricorda, che le regioni possono estendere l’esenzione a loro discrezione.

Parlando invece delle auto elettriche. Coloro che hanno acquistato una macchina elettrica non pagano il bollo per ben cinque anni. Mentre una volta scaduto questo periodo di tempo si godrà comunque di uno sconto di ben il 75%. 

Attenzione, non è così per tutte le regioni. In Piemonte e Lombardia un’auto elettrica sarà sempre esentata dal bollo, anche una volta scaduti i primi cinque anni dall’immatricolazione.

Infatti è importante precisare che il bollo gratis per cinque anni viene calcolato dal momento dell’immatricolazione. Un’auto elettrica usata non ritornerà a zero, ma in questo caso il costo della tassa dipenderà dall’età dell’auto stessa.

Per concludere, le auto storiche con più di 30 anni sono esentate dal pagamento della tassa automobilistica.

Come pagare il bollo: online e offline

Ci sono diverse modalità per poter pagare il bollo, sia offline, sia online.

Il primo metodo è attraverso l’ACI, e si può fare sia da uno sportello ACI andando fisicamente lì di persona, oppure attraverso il portale online.

In questo secondo caso per poter accedere bisogna essere in possesso di un proprio codice SPID, che si può richiedere facilmente a uno dei providers dello Stato. Il più utilizzato è Poste Italiane, che permette di completare il processo velocemente attraverso l’applicazione.

Oltre all’ACI esistono diversi altri modi. Per esempio ci si può recare da un tabaccaio in possesso di un circuito Lottomatica oppure convenzionati con ITB. In questo caso si pagherà anche una piccola commissione 1,87 euro.

Anche alle Poste è possibile pagare il bollo, tramite l’apposito bollettino postale, tuttavia, così come per il tabaccaio, anche in questo caso bisognerà aggiungere una piccola commissione, di 1,50 euro.

Come per l’ACI, anche Poste Italiane permette di effettuare il pagamento online, ma solo se si è in possesso dell’identità digitale (SPID), attraverso PosteID.

Chiunque sia pratico e si senta a suo agio a utilizzare il proprio servizio di banca online, potrà fare il pagamento direttamente dalla banca online. Ogni homebanking è leggermente differente dall’altro, ma tutte le banche convenzionate permettono di fare questa operazione online.

In alternativa si può anche effettuare il processo direttamente di persona alla propria banca oppure a uno sportello Bancomat.

Inoltre, tra le alternative più nuove, è possibile pagare il bollo anche attraverso l’App IO, sempre se si è in possesso del codice SPID, oppure utilizzando Satispay.

Infine, ci si può anche rivolgere a un’agenzia che si occupa di pratiche automobilistiche.

Quanto si paga e quali sono le sanzioni

Nel caso in cui ci si dimenticasse di pagare il bollo o si fosse in ritardo: niente panico. È vero, le conseguenze ci sono, ma non sono troppo pesanti se ci si muove per tempo.

Si hanno infatti 12 mesi di tempo per poter pagare il bollo, anche se in ritardo, con una maggiorazione del pagamento a titolo di contravvenzione del 4,29%. Nel caso in cui si arrivasse a due anni, la sanzione sarà del 5%.

Quando si superano i tre anni consecutivi invece la situazione diventa più seria, perché si corre il rischio della cancellazione dal Pubblico Registro Automobilistico, con il ritiro della patente e della targa, con tutte le conseguenze della situazione.

Il costo del bollo varia a seconda della potenza dell’auto.

  • Euro 0 fino a 100 kW pagano 3 euro al kilowatt, 4,50 per ogni kW oltre il 100.
  • Euro 1 fino a 100 kW pagano 2,90 euro per ogni kW e poi 4,35 ogni kW oltre il 100.
  • Seguendo questa scala, le auto Euro 2 fino a 100 kW pagano 2,89 per ogni kW, che aumenta a 4,20 per ogni kW aggiuntivo.
  • Le auto Euro 3 pagano 2,70 fino a 100 kW, e 4,05 euro per ogni kilowatt in più.
  • Infine le Euro 4, Euro 5, ed Euro 6, devono pagare 2,58 euro per ogni kW fino a 100, e poi 3,87 euro per ogni kW aggiuntivo.

Conoscendo la potenza della propria auto si può avere un’idea, oppure il sito dell’ACI permette di vedere il costo del proprio bollo quando si va a fare il controllo per la scadenza del pagamento.

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