Quante volte capita di ottenere un lavoro lontano che costringe a spostarsi dalla propria casa di residenza? In queste circostanze, quasi sempre, la lontananza richiede di prendere un immobile in affitto. Senza cambiare residenza si può comunque beneficiare della detrazione Irpef per l’affitto?
Ci sono diverse casistiche in cui si può detrarre parte del canone di affitto. In ogni casi, si deve sapere, che per portare in detrazioni le spese d’affitto l’immobile deve essere destinato ad abitazione principale
Spieghiamo, quindi, quando e se è possibile detrarre le spese sostenute per l’affitto senza cambiare la residenza e, eventualmente, quali sono i casi specifici, i limiti e tutti i requisiti e le condizioni che si devono rispettare.
Detrazione spese di affitto senza cambiare residenza
Con la presentazione della dichiarazione dei redditi è possibile portare in detrazione diverse spese, compresa quella dell’affitto. Ci sono diverse casistiche, limiti e requisiti da rispettare, ma i titolari di contratti di locazione possono recuperare una parte generosa delle spese sostenute.
Il rimborso è riconosciuto rispettando alcuni determinati requisiti reddituali e, in base ai diversi casi, ci sono diverse tipologie di detrazioni spettanti. Sono previste diverse detrazioni che variano in virtù dei soggetti che ne fanno richiesta, oltre che a seconda del reddito percepito durante l’anno.
Ecco elencate quali sono le detrazioni per l’affitto:
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Detrazione per inquilini di immobili adibiti ad abitazione principale;
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Detrazione per inquilini di immobili adibiti ad abitazione principali con contratti in regime convenzionale;
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Detrazione per i canoni d’affitto per i giovani d’età tra i 20 anni e 31 anni compiuti per l’abitazione destinata a residenza;
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Detrazione per i lavoratori dipendenti che trasferiscono la propria residenza per motivi di lavoro;
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Detrazione per gli studenti fuori sede.
Nel caso specifico, a noi interessa, per il momento, analizzare la quarta voce in elenco, ovvero quella per i lavoratori dipendenti che devono trasferirsi per motivi di lavoro. Molto spesso, capita di doversi trasferire, prendere un immobile in affitto, ma non voler cambiare la residenza. In questo caso, spetta comunque la detrazione? Per poter beneficiare della detrazione per l’affitto, si devono rispettare due requisiti specifici:
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La titolarità di un contratto di lavoro dipendente;
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Aver trasferito la propria residenza nel Comune dove si presta l’attività lavorativa oppure in un Comune limitrofo, distante almeno 100 Km e situato in un’altra regione da quella di provenienza.
I requisiti sono molto chiari: per poter beneficiare della detrazione è necessario spostare la propria residenza. Dove risiede il dubbio? Tra la documentazione che il soggetto richiedente deve conservare, vi è anche un’autocertificazione nella quale si dichiara la propria residenza e che l’immobile in affitto sia utilizzato come prima casa.
Si pensa che sia solo sufficiente conservare le bollette delle utenze per dimostrare di vivere stabilmente nell’immobile locato. Ciò non basta, in quanto c’è differenza tra la dimora abituale e la residenza.
Studenti fuori sede: come detrarre le spese di affitto senza cambiare residenza
Caso diametralmente opposto per gli studenti universitari fuori sede. Se i lavoratori dipendenti che si trasferiscono per motivi di lavoro devono necessariamente cambiare residenza per fruire della detrazione, ciò non avviene nel caso degli studenti fuori sede.
La detrazione Irpef del 19% per le spese sostenute per pagare il canone di locazione spetta a tutti gli studenti fuori sede che studiano presso un’università ubicata in un Comune diverso da quello di residenza e che sia distante almeno 100 Km. Inoltre, l’università deve trovarsi in una provincia diversa da quella del proprio comune di residenza. Naturalmente, il diritto a beneficiare della detrazione fiscale spetta solo presentando la dichiarazione dei redditi.
Come abbiamo detto, la detrazione spettante permette di recuperare il 19% dell’importo sostenuto su un limite massimo di canoni di affitto pagati in ciascun periodo d’imposta di 2633 euro. A conti fatti, si può recuperare un importo massimo di circa 500 euro. Per quali contratti di locazione spetta la detrazione Irpef?
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Contratto stipulato o rinnovato in base alla legge che disciplina le locazioni di immobili ad uso abitativo;
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Contratti di ospitalità, atti di assegnazione in godimento o locazione, contratti stipulati con enti per il diritto allo studio, università, collegi universitari, cooperativi e, infine, enti senza fini di lucro.
La detrazione non spetta, invece, in caso di contratti di sublocazione. Gli studenti universitari fuori sede, nel rispetto dei requisiti sopra indicati, possono beneficiare di una detrazione del 19%, sia in caso di iscrizione ad università pubbliche che private, ma spetta anche agli studenti fuori sede iscritti agli Istituti Tecnici Superiori, ai Conservatori di Musica e agli Istituti musicali pareggiati.
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