Agenzia Entrate: 500.000 imprese italiane stanno per fallire

Circa 500 mila imprese italiane stanno per fallire a causa della decadenza della Rottamazione e dell'obbligo di versare i debiti fiscali entro pochi giorni.

Ormai in Italia l’emergenza riguarda solo le restrizioni e il green pass (eterno), per le tasse, il fisco e l’Agenzia delle Entrate, invece, l’emergenza è bella che finita. Con l’attività dell’Agenzia delle Entrate ripresa a pieno ritmo e la decadenza della rottamazione-ter, si rischia una catena enorme di fallimenti di aziende e imprese. 

Fallimento e bancarotta riguarderanno più di 500 mila imprese, pari al 43% dei contribuenti. Si tratta in pratica di aziende, di imprenditori, di attività che non sono stati in grado di pagare le rate delle imposte sospese in tempo di Covid e che in questi giorni, all’improvviso, stanno ricevendo notifiche di pagamento, cartelle esattoriali, intimazioni a pagare, sanzioni, interessi, e così via. Perché? Perché ormai la rottamazione è decaduta.  

Praticamente un incubo per tutti coloro che non hanno avuto nemmeno il tempo di tirare un sospiro di sollievo dopo il lockdown. Il pagamento delle cartelle esattoriali scadute, deve avvenire entro e non oltre 5 giorni, senza dilazione e senza rateizzazione. Scaduti i 5 giorni scatteranno pignoramenti, ipoteche e fermi amministrativi da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Il fallimento è quindi in vista per circa il 43% delle imprese italiane. Ma Se il 43% degli imprenditori si trova ad affrontare questo problema, significa che l’altro 57%, invece, si trova in una situazione di tranquillità? Purtroppo no, l’altro 57%  si trova a fare i conti con le difficoltà della prossima scadenza che non può andare oltre il 12 marzo, compresi i 5 giorni di tolleranza. Insomma una situazione triste per tutti.

L’Agenzia delle Entrate recupererà i suoi crediti costi quel che costi

L’Agenzia delle Entrate ha accumulato 2,4 miliardi di crediti da recuperare durante questo periodo pandemico. E non ha più intenzione di soprassedere.

Le intimazioni di pagamento sono perentorie e se non vengono rispettate partono le sanzioni, gli interessi e infine, gli atti esecutivi. 

Una volta decaduta la rottamazione ter, infatti, non se ne può più godere e così gli imprenditori sono costretti ad affrontare situazioni davvero difficili che potrebbero portare molte aziende al fallimento entro pochissimo tempo. I versamenti già effettuati in passato sono stati acquisiti a titolo di acconto, ma il restante importo è stato aumentato di sanzioni ed interessi; ecco perché gli importi richiesti alle aziende sono davvero molto alti.

Quali soluzioni ci sono per le imprese italiane che rischiano il fallimento a causa dell’Agenzia delle Entrate?

L’unica soluzione per le imprese italiane in difficoltà è tentare di ricorrere a strumenti extra tributari che permettano di bloccare i provvedimenti esecutivi e riducano anche le sanzioni. Un’altra soluzione è la transazione fiscale che però prevede un concordato preventivo o la richiesta di omologazione.

Il governo aveva tentato di evitare questo fallimento con la Composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa introdotta nel dl 118/21 di agosto convertito in legge 147/2021, per risanare le imprese ed evitare una catastrofe.  Questo tipo di negoziazione, scelta su base assolutamente volontaria, permetterà alle imprese di far nominare un esperto indipendente che possa effettuare e agevolare le trattative con i creditori. 

Con la stessa richiesta con la quale si richiede un esperto indipendente, si può richiedere anche la protezione del proprio patrimonio. Dal giorno in cui le imprese inviano l’istanza, i creditori non potranno effettuare azioni esecutive sul suo patrimonio, a meno che non siano concordate con l’imprenditore stesso. Queste misure sono valide anche se i debiti sono nei confronti del fisco.

Agenzia delle Entrate: è facile ottenere la composizione negoziata?

No, non è semplice. Perché al tribunale bisognerà presentare dei documenti specifici e ci vuole tempo per redarli. A questi documenti vanno allegati altri certificati (la solita lunghissima e contrastante burocrazia italiana) e che poi l’Agenzia delle Entrate si riserva 45 giorni per consegnare tutto il necessario, si comprende bene che la misura della Composizione negoziata d’impresa, diventa solo una teoria.  

Fisco e Agenzia delle Entrate rischiano di mandare in fallimento circa 500 mila imprese italiane!

Il Fisco sta esponendo circa 500 mila aziende italiane a dure misure esecutive come pignoramenti, fermi, ipoteche, che non faranno altro che portare queste stesse aziende al fallimento, se entro il 14 dicembre passato non sono riuscite a saldare le ultime rate della rottamazione ter.

Essendo decaduta quest’ultima, le cartelle esattoriali che stanno arrivando in questi giorni pretendono il pagamento dei debiti fiscali entro massimo cinque giorni, senza possibilità di dilazione. 

Si tratta di 2,4 miliardi di euro di crediti che l’Agenzia delle Entrate si aspetta da circa 500 mila aziende. Tutte queste aziende non sono in grado di versare questa cifra e potrebbero trovarsi talmente in difficoltà da dichiarare fallimento.

Per evitare il fallimento di migliaia di aziende, perché il Ministero dell’Economia e delle Finanze non ha rinviato ancora una volta le scadenze?

Il Ministero dell’Economia e Finanza avrebbe potuto rinviare ancora le scadenze, considerato il fatto che queste aziende non sono degli evasori di imposte e di tasse volontari che spediscono il loro denaro in paradisi fiscali, piuttosto sono imprese che, a causa dei problemi economici subiti in questi due anni, non possono proprio far fronte al pagamento di questi debiti fiscali. 

Invece il Ministero ha deciso di non rinviare affatto le scadenze, ecco perché l’Agenzia delle Entrate è in piena attività. Ma perché non si possono spostare più in là le date? Perché il Governo ha deciso che non avrebbe aperto ulteriori scostamenti di bilancio oltre quelli già decisi.

Per inviare le armi in Ucraina (150 milioni di euro) i soldi statali sono stati trovati eccome, ma per aiutare 500 mila  aziende italiane e circa due milioni di italiani (per non parlare di tutto l’effetto domino: lavoratori, consumi eccetera), non c’è possibilità di fare un altro scostamento di bilancio. Il nulla più assoluto. E poi chi si permette di chiamare Draghi il liquidatore, lo svenditore d’Italia viene chiamato complottista.  

Tutte le imprese devono pagare i loro debiti fiscali in breve tempo

Il Governo ha deciso: bando alle ciancie, tutti devono pagare tutto e pure subito.  Altrimenti l’Agenzia delle Entrate farebbe partire le misure esecutive che porterebbero ancora più problemi alle aziende. Ecco perché alla fine, l’unica soluzione sembra essere dichiarare fallimento. Stop, fine, si chiude e niente per nessuno. Se lo Stato non tutela le aziende, le aziende perché dovrebbero affannarsi per pagare lo Stato?

Davvero non riuscite a vedere la realtà dei fatti? Quando vi accorgerete che si sta portando il nostro paese dritto, dritto verso un baratro senza ritorno? 500.000 aziende messe con il cappio al collo sono tantissime e 2 milioni di imprenditori equivalgono a 2 milioni di famiglie, e il doppio dei dipendenti eccetera

Non vi rendete conto che il Governo Italiano non pensa affatto al benessere imprenditoriale, del commercio e dell’economia italiana? È mai possibile che siate tanto accecati da non accorgervi che si sta completamente mandando in fallimento la nazione intera?

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