Ires 2022: saldo e acconto in scadenza al 30 giugno!

Nello scadenziario fiscale di giugno è presente anche il versamento del saldo e del primo acconto dell'Ires 2022. La scadenza è al 30 giugno!

Il mese di giugno, da un punto di vista prettamente fiscale, si presenta molto ricco di scadenze da ricordare. Ci sono molti versamenti da effettuare che hanno come data di scadenza il mese di giugno. Per fare un esempio, possiamo ricordare il versamento dell’acconto Imu, che si doveva effettuare entro il 16 di giugno. Ma la giornata più piena è il 30 giugno, in quanto scatta il termine per il versamento dell’acconto delle imposte: Irpef, Irap, Ires, Iva, Imposte sostitutive e anche della cedolare secca!

Ma, in questo articolo, a noi interessa parlare di un versamento in particolare che scade il 30 giugno 2022. Entro questa data, infatti, come abbiamo appena anticipato, si deve versare il saldo per l’anno 2021 e il primo acconto per l’anno 2022 dell’Ires.

Cos’è l’Ires? Si tratta di un’imposta proporzionale che deve essere versata dalle società. Nel testo andremo a spiegare più dettagliatamente cos’è l’Ires e chi sono i soggetti obbligati al suo pagamento. Faremo un focus approfondito sul pagamento al 30 giugno, soffermandoci brevemente sul calcolo, sulle esenzioni e, soprattutto, sulle modalità di pagamento

Ires 2022: cos’è e chi deve versarla!

Lo scadenziario fiscale di giugno 2022 è molto ricco di date da ricordare. Sicuramente, la giornata più piena è il 30 giugno, durante la quale si contano molti versamenti da effettuare. Tra i versamenti che scadono entro l’ultima giornata del mese vi è anche il saldo e il primo acconto dell’Ires 2022.

Non tutti i soggetti passivi devono versare l’Irpef (Imposta sui redditi delle persone fisiche). Alcuni, infatti, sono obbligati al versamento dell’Ires, ovvero l’Imposta sul reddito delle società. Già dal suo nome per esteso si comprende bene chi è soggetto al versamento di questa imposta.

Così come l’Irpef, anche l’Ires è un’imposta che viene applicata al reddito prodotto. L’Ires è entrata in vigore nel 2004 e, come si legge sul sito informazionefiscale.it:

“[…] ha sostituito la previgente imposta sul reddito delle persone giuridiche (IRPEG)”.

Perché è stata introdotta l’Ires? Lo scopo della sua introduzione era quello di andare ad uniformare il regime di tassazione applicato alle società e agli enti, in riferimento al modello dell’UE, oltre che andare a ridurre la pressione fiscale.

L’aliquota Ires, attualmente, è pari al 24%, così ridotta dalla Legge di Stabilità dal 2016. Prima, infatti, era pari al 27,50%.

Ritornando all’Irpef, è necessario fare un paragone per capire meglio il funzionamento dell’Ires. L’Irpef, come ben si sa, è un tipo di imposta progressiva, articolata su un sistema di aliquote e scaglioni. L’Ires, al contrario, è un’imposta proporzionale: infatti, è presente un’unica aliquota che, come abbiamo già detto, per il 2022, è riconfermata al 24%.

Chi è tenuto al versamento dell’Ires? Come suggerisce il nome, l’Ires è applicata alle società, ma è bene elencare nel dettaglio chi sono i soggetti obbligati al suo versamento:

  • Le società per azioni (Spa) e in accomandita per azioni;
  • Le società a responsabilità limitata (Srl);
  • Le società cooperative e le società di mutua assicurazione;
  • Le società europee.

Sono altresì soggetti al versamento dell’Ires:

  • Gli enti pubblici e privati residenti in Italia;
  • Consorzi, trust e organismi di investimento collettivo del risparmio;
  • Gli enti non commerciali;
  • Le società e gli enti di ogni tipo, ivi compresi i trust, non residenti in Italia, ma per i soli redditi prodotti nel territorio italiano.

Ires 2022: modalità di calcolo!

Prima di passare all’analisi della scadenza del versamento del saldo e dell’acconto Ires al 30 giugno, è bene spiegare e capire come si effettua il calcolo.

Innanzitutto, precisiamo che il calcolo della base imponibile si differenzia da soggetto a soggetto, anche se l’Ires ha un’aliquota fissa al 24%. Le differenze sono tra:

  • Le società di capitali ed enti commerciali residenti;
  • Gli enti non commerciali residenti;
  • Le società e gli enti non residenti.

Ma anche per i trust le modalità cambiano in base al tipo di attività che viene svolta oppure alla residenza.

In ogni caso, senza perderci troppo in discorsi articolati, è bene dire sin da subito che il calcolo è molto complesso e la base imponibile non si ricava solo dalla differenza tra i ricavi e i costi. Ci sono alcune spese completamente deducibili, mentre altre sono deducibili solo in percentuale.

Ci sono, infatti, diversi fattori da considerare. Ma spieghiamo, comunque, in linea generale, come si calcola l’importo dell’imposta Ires da versare.

Come già detto, il calcolo varia in funzione del tipo di società o di ente. Per quanto riguarda, le società di capitali e gli enti residenti, per il calcolo della base imponibile si prendono in considerazione tutti i redditi prodotti, sempre partendo dall’utile di esercizio derivante dal conto economico. Da tale risultato vanno considerati anche altri fattori come le variazioni fiscali, così come abbiamo già anticipato prima.

Al contrario, per le società di capitali e gli enti non residenti, per determinare la base imponibile si devono considerare solo i redditi che vengono prodotti all’interno del territorio italiano. 

Abbiamo indicato solo in generale come si effettua il calcolo. Comunque, per determinarlo è consigliabile consultarsi con un professionista.

Ires 2022: pagamento in scadenza al 30 giugno!

Entro il 30 giugno del 2022, si deve versare il saldo e l’acconto della prima rata dell’Ires. Quali sono le scadenze Ires 2022 che bisogna ricordare

Per prima cosa, i soggetti Ires devono presentare la dichiarazione entro il 30 novembre di ogni anno, utilizzando il Modello redditi SC. In che modo? Attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle entrate.

Vediamo, adesso, quali sono le scadenze per il pagamento degli importi a saldo e in acconto. Sono due le date da ricordare: il 30 giugno e il 30 novembre.

Entro il 30 giugno deve essere versato il saldo dell’anno precedente e il primo acconto. Entro il 30 novembre, invece, si deve versare l’acconto della seconda rata.

Facciamo le dovute precisazioni, scendendo più nel dettaglio nei versamenti da effettuare.

L’acconto Ires deve essere pagato in un’unica soluzione se l’importo non supera 103 euro, entro il 30 giugno 2022 e, in questo caso, ammonta al 40% dell’imposta dovuta.

Invece, quando l’importo supera 103 euro, sono previsti due termini: il primo al 30 giugno oppure, è possibile versarlo entro trenta giorni dalla scadenza, quindi, al 30 luglio, con l’applicazione di una maggiorazione dello 0,40% per la prima rata. Il secondo termine al 30 novembre, per il versamento della seconda rata dell’acconto, pari al 60% dell’intero ammontare.

Come si deve pagare l’Ires? Attenzione ai codici tributo da indicare!

Elencate le scadenze, soprattutto quella imminente al prossimo 30 giugno, dobbiamo spiegare come si effettua il versamento dell’Ires.

Il pagamento del saldo e dell’acconto dell’Ires 2022 deve essere effettuato utilizzando il Modello F24, nel quale devono essere inseriti i seguenti codici tributo, in relazione al versamento da effettuare.

Quali sono i codici tributo da indicare? Si deve indicare il Codice tributo 2003, per il saldo, il Codice tributo 2001, per il primo acconto e il Codice tributo 2002, per la seconda rata oppure se si effettua il versamento in un’unica soluzione al 30 novembre 2022.

Oltre a questi tre codici tributo, si devono aggiungere anche questi altri a seconda dei casi, che sono i seguenti: 1120, 1121, 1132, 1668, 2004, 2005, 2006, 2010, 2011, 2012, 2013, 2014, 2015, 2016, 2017, 2018, 2019, 2020, 2025, 2026, 2027, 2018, 2030, 2031, 2032, 2033, 2034, 2035, 2036, 2037, 2038, 2039, 2040, 8920.

Per sapere quale codice tributo indicare, a seconda dei casi, e per maggiore chiarezza si rimanda alla consultazione del sito dell’Agenzia delle entrate.

Ma come si effettua il versamento con il Modello di pagamento unificato F24? Il versamento deve essere effettuato telematicamente, utilizzando i servizi “F24 web” oppure “F24 online” dell’Agenzia delle entrate, tramite i servizi Entratel o Fisconline. In alternativa, è possibile avvalersi di un intermediario abilitato.

Ires 2022: possibile la rateizzazione! Ecco le date!

Il pagamento dell’Ires 2022 può essere effettuato anche a rate. Naturalmente, la rateizzazione deve concludersi entro la scadenza del 30 novembre 2022. In quante rate è possibile pagare quanto dovuto dell’imposta Ires 2022? Le rate sono sei.

Qual è il calendario da seguire

  • La prima rata entro il 16 luglio o 30 luglio;
  • La seconda rata entro il 16 luglio o il 20 agosto;
  • La terza rata entro il 20 agosto o il 16 settembre;
  • La quarta rata entro il 16 settembre o il 16 ottobre;
  • La quinta rata entro il 16 ottobre o il 16 novembre;
  • La sesta rata entro il 16 novembre.

Ad ogni rata devono essere aggiunti interessi percentuali e, per chi paga un mese dopo rispetto alla scadenza, sempre entro i termini appena elencati, si deve aggiungere una maggiorazione dello 0,40%.

Ma vediamo quali sono gli interessi da aggiungere. Per la seconda rata, si deve aggiungere 0,18%, per la terza rata si deve aggiungere 0,51%, per la quarta rata si deve aggiungere 0,84%, per la quinta rata si deve aggiungere 1,17% e per la sesta rata 1,50%.

Ires 2022: quali sono le esenzioni e le agevolazioni?

Dobbiamo fare un’ultima parentesi sui casi di esenzione e sulle agevolazioni dal versamento del saldo e dall’acconto Ires del 2022.

Ci sono, infatti, alcuni casi di esenzione. Per esempio quali? Come si legge sul sito informazionefiscale.it sono esenti:

“[…] redditi dei fabbricati situati nei territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, interessati dai terremoti che si sono verificati dal 24 agosto 2016”.

Quali sono le altre agevolazioni? Sono disponibili anche misure per le federazioni sportive nazionali riconosciute dal Comitato olimpico nazionale italiano, per il triennio 2022-2024. I guadagni derivanti dalle attività commerciali non concorrono a formare reddito imponibile sul quale calcolare l’imposta delle società. Inoltre, tali guadagni non concorrono neppure alla produzione netta Irap.

Come abbiamo detto, è un’agevolazione importante ai fini del calcolo della base imponibile utile alla determinazione dell’importo Ires da versare.

Sara Bellanza
Sara Bellanza
Aspirante storica contemporaneista, classe 1995.Amante della lettura e della scrittura sin dalla tenera età, ho una laurea triennale in Filosofia e Storia e una laurea magistrale in Scienze Storiche, conseguite entrambe presso l’Università della Calabria. Sono autrice di alcune pubblicazioni scientifiche inerenti alla storia contemporanea e alla filosofia: "L'insostenibile leggerezza della storia" e "L’insufficienza del linguaggio metafisico" per la rivista "Filosofi(e)Semiotiche", e "Il movimento comunista nel cosentino" per la "Rivista Calabrese di Storia del '900".Nonostante la formazione prettamente umanistica, la mia curiosità mi ha spinto a conoscere e a informarmi sugli ambiti più disparati. Leggo, scrivo e fotografo, nella speranza di riuscire a raccontare il mondo così come lo vedo io.
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