Isee difforme: 3 soluzioni per risolvere subito il problema!

L'Isee è molto importante per richiedere bonus, agevolazioni e altre prestazioni. Ma cosa succede se è difforme? Ecco cosa bisogna fare.

Ogni anno, milioni di cittadini presentano i documenti per richiedere e ottenere il proprio Isee. Si tratta, infatti, di uno degli adempimenti più importanti per poter beneficiare di bonus e svariate agevolazioni.

I documenti che servono sono di facile reperibilità e per avere l’Isee è sufficiente presentarli presso un Caf oppure un patronato

Tuttavia, ogni anno, molti Indicatori Isee presentano difformità oppure omissioni. Situazione che fa preoccupare – e non di poco – i cittadini, timorosi di perdere i bonus e le agevolazioni spettanti. Come è possibile risolvere il problema?

L’Inps ha pubblicato un documento con le FAQ sull’attestazione Isee con omissioni oppure difformità, utili a capire come poter risolvere il problema ed evitare di incorrere in sanzioni o in problemi di altra natura.

Andiamo, quindi, ad analizzare velocemente cos’è l’Isee e quali sono i documenti che bisogna tenere a portata di mano per ottenerlo. Successivamente, entreremo nel cuore del problema, spiegando come bisogna muoversi per risolvere immediatamente il problema dell’Isee difforme.

Isee 2022: cos’è e come funziona?

L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (Isee) è uno dei documenti, probabilmente, più conosciuti, indispensabile per poter beneficiare di bonus e varie agevolazioni statali, anche in ambito scolastico e universitario.

Proprio per queste ragioni, si tratta di uno dei documenti – o strumenti – più conosciuti, sia da adulti che da giovani. Infatti, ogni anno milioni di persone si rivolgono a centri Caf e Patronati per richiedere l’Isee – vi è, poi, a partire dal 2020, anche l’Isee precompilato, disponibile sul sito dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (Inps).

Ma cos’è l’Isee? Si tratta, per dirla in poche parole, di un documento che va a descrivere la situazione economica e patrimoniale del nucleo familiare del richiedente. Proprio in virtù del suo essere e in base al possesso di alcuni requisiti si può accedere ad alcune agevolazioni statali. Infatti, si legge sul sito lavoro.gov.it:

“L’ISEE serve a determinare in modo equo la partecipazione al costo delle prestazioni sociali e sociosanitarie dei residenti ed è soggetto a controlli”.

Per ottenere l’Isee, è necessario presentare la Dichiarazione Sostitutiva unica (Dsu). Si tratta di un documento molto importante che fotografa qual è la situazione economica e patrimoniale, oltre che anagrafica, utili all’ottenimento dell’Isee.

Quali sono i documenti necessari alla presentazione della Dsu? Andiamo ad elencarli, qui di seguito.

Isee 2022: quali documenti si devono presentare?

Il primo passo da fare per ottenere il proprio indicatore Isee è quello di compilare e presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu). Cos’è la Dsu? Per rispondere, citiamo quanto scritto sul sito lavoro.gov.it. Si tratta di:

“[…] un documento che contiene le informazioni di carattere anagrafico, reddituale e patrimoniale necessarie a descrivere la situazione economica del nucleo familiare”.

Come si evince dalla citazione, la Dichiarazione Sostitutiva Unica è documento fondamentale per l’ottenimento dell’Isee, in quanto contiene tutte le informazioni e i dati utili per calcolare la propria situazione reddituale.

Tuttavia, non dobbiamo dimenticare di dire che per compilare e presentare la Dsu è necessario il possesso di alcuni documenti, facilmente e comodamente classificabili in quattro categorie:

  • I dati anagrafici del dichiarante e dei membri del nucleo familiare;
  • La documentazione attestante i redditi percepiti;
  • I documenti relativi alla situazione patrimoniale;
  • I documenti necessari in caso di disabilità.

A differenza dei documenti e dei dati relativi alle prime tre categorie, gli ultimi devono essere presentati solo e unicamente in presenza di un componente con disabilità.

Le informazioni necessarie e utili all’ottenimento del proprio Indicatore della Situazione Economica Equivalente devono riferirsi ai due anni precedenti la richiesta. Pertanto, per ottenere l’Isee del 2022, i dati devono riferirsi all’anno 2020.

Quali sono i documenti che bisogna tenere alla mano quando si richiede l’Isee?

  • Documento di identità e Codice fiscale;
  • Codice fiscale dei componenti del nucleo familiare;
  • La documentazione che attesta i redditi che sono stati percepiti nel 2020;
  • La documentazione attestante il patrimonio immobiliare e il patrimonio mobiliare posseduto al 31 dicembre del 2020 come, per esempio, il saldo contabile e la giacenza media, i dati del patrimonio immobiliare che risultano dalla visura catastale e così via;
  • Gli estremi di registrazione di automobili o moto con cilindrata pari o superiore a 500cc;
  • Il contratto di affitto e la copia dell’ultimo pagamento effettuato.

Vuoi sapere tutte le informazioni relative a quali sono i documenti necessari per ottenere l’Isee? Consiglio la lettura del seguente articolo su Trend Online: Come ottenere l’Isee 2022: 6 documenti che devi preparare.

Isee 2022: come e quando si deve presentare?

Prima di addentrarci nel cuore dell’articolo e andare a vedere come ci si deve comportare qualora dovessero riscontrarsi anomalie e/o difformità del proprio Isee, andiamo a ricordare quando e come si deve presentare la Dsu e ottenere il proprio documento.

La Dsu, una volta recuperata la documentazione necessaria, si può presentare presso un Caf oppure presso un patronato. Ricordiamo anche che sul sito dell’Inps è disponibile la Dsu precompilata, liberamente scaricabile autenticandosi e accedendo sul sito dell’Istituto.

Quando si deve richiedere l’Isee? L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente può essere richiesto in qualunque momento dell’anno. Tuttavia, è bene ricordare è valido solo fino alla fine del mese di dicembre di ciascun anno. 

Isee difforme: come comportarsi se si riscontrano anomalie?

Spesso e volentieri capita che il proprio Isee contenga errori, omissioni oppure difformità. In questi casi, è bene sapere come comportarsi se si riscontrano anomalie. L’Isee difforme, infatti, potrebbe essere un problema non di poco conto, in quanto, come ben si sa e come abbiamo già anticipato in precedenza, si tratta di uno strumento fondamentale per accedere a bonus e agevolazioni. 

In ogni caso, è bene preoccuparsi e capire come ci si deve comportare se dovesse verificarsi questo caso, anche perché, non si deve dimenticare che l’Isee ha anche un valore amministrativo.

Ci sono diversi motivi che portano a commettere errori e a far scaturire l’Isee difforme: la responsabilità può essere personale, avendo comunicato i propri dati in modo errato, oppure avendo omesso, per esempio, eventuali trasferimenti, non aver indicato qualche reddito e così via. 

In questo primo caso, per evitare di presentare documentazione errata, è bene controllare per bene tutti i dati, da quelli reddituali a quelli patrimoniali, finanche alle informazioni anagrafiche di tutti i componenti del nucleo familiare.

L’errore può anche derivare dall’anagrafe tributaria, ma comunque i documenti presenti presso le fonti amministrative devono essere identici ai dati che sono stati dichiarati.

In ogni caso, è bene muoversi in fretta perché, come abbiamo già detto, l’Isee è anche e soprattutto un documento amministrativo e come tutte le dichiarazioni, in caso di errori, anomalie e omissioni, si rischiano sanzioni non di poco conto.

Come abbiamo detto, però, è possibile rimediare. Sul sito dell’Inps, è presente una pagina in cui vengono elencate alcune FAQ molto utili a capire come comportarsi in questi casi e come correggere gli errori presenti nel proprio Isee.

Isee difforme: 3 modi per correggere gli errori!

Uno dei casi in cui si verifica che il proprio Isee è difforme è per errore personale oppure per attestazione difforme rilasciata dall’Inps. Ci sono 3 modi per correggere l’errore in caso di Isee difforme.

Per evitare di commettere errori personali in fase di comunicazione dei dati, come abbiamo già detto prima, è bene controllare tutte le informazioni e accertarsi che siano corrette. Comunque, ecco il primo dei 3 modi per correggere l’errore dell’Isee difforme. Come si legge sul sito fiscomania.com:

“In caso di errore c’è ancora spazio per un arco di tempo di 10 giorni per procedere alla correzione”.

Abbiamo detto che sul sito dell’Inps è presente una FAQ molto interessante che permette di chiarire come si ci deve comportare per risolvere il problema dell’Isee difforme, per poter richiedere le agevolazioni e i benefici sociali interessati.

Come si legge sulle FAQ pubblicate dall’Inps, ovvero quando l’attestazione rilasciata dall’Istituto contiene omissioni o difformità:

“[…] si fa presente che l’attestazione medesima è valida a tutti gli effetti sulla base di quanto previsto dal DPCM 159/2013, ancorché difforme”.

Come ci si deve comportare? Ci sono due possibilità, a seconda del caso verificatosi.

Se il dichiarante ha indicato in modo corretto tutti i dati relativi al patrimonio mobiliare, che sono risultati dalle certificazioni rilasciate dagli intermediari finanziari, è possibile presentare una domanda per la prestazione agevolata utilizzando l’Isee difforme, anche perché, come si legge sulle FAQ dell’Inps:

“[…] se i valori indicati sono completi e corretti, anche facendo una nuova DSU risulterebbe comunque sempre difforme”.

L’ente erogatore del beneficio, però, può chiedere al dichiarante la documentazione che attesti la veridicità dei dati.

Passiamo al secondo caso. Se il dichiarante ha omesso di indicare uno o più redditi da certificazioni fiscali deve presentare una nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica o, in alternativa, rivolgersi ad un Caf e farsi rettificare la precedente, se l’errore è stato commesso dall’intermediario finanziario.

Si ricorda, infine, che non correggere eventuali errori presenti nel proprio Isee, può portare a incorrere in sanzioni molto pesanti. Bisogna anche tenere presente che, soprattutto durante gli ultimi anni, i controlli sulla veridicità e la correttezza dei dati sono diventati molto più attenti e serrati, soprattutto, in relazione alla moltitudine di bonus, agevolazioni e prestazioni sociali varate dal governo.

Sara Bellanza
Sara Bellanza
Aspirante storica contemporaneista, classe 1995.Amante della lettura e della scrittura sin dalla tenera età, ho una laurea triennale in Filosofia e Storia e una laurea magistrale in Scienze Storiche, conseguite entrambe presso l’Università della Calabria. Sono autrice di alcune pubblicazioni scientifiche inerenti alla storia contemporanea e alla filosofia: "L'insostenibile leggerezza della storia" e "L’insufficienza del linguaggio metafisico" per la rivista "Filosofi(e)Semiotiche", e "Il movimento comunista nel cosentino" per la "Rivista Calabrese di Storia del '900".Nonostante la formazione prettamente umanistica, la mia curiosità mi ha spinto a conoscere e a informarmi sugli ambiti più disparati. Leggo, scrivo e fotografo, nella speranza di riuscire a raccontare il mondo così come lo vedo io.
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