Esiste il ravvedimento operoso per la TARI? Come funziona?

Il ravvedimento operoso è davvero uno strumento molto utile per tutti i contribuenti italiani, ma è possibile utilizzarlo anche per le imposte come la TARI?

La TARI è un acronimo che sta ad indicare la tassa rifiuti, ovvero la tassa comunale che ogni cittadino è tenuto a pagare al proprio comune per finanziare la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.

È possibile però, come per i pagamenti che riguardano tutte le altre imposte che vanno versate al proprio comune o direttamente allo stato italiano, di dimenticarsi del suo pagamento e subire dei ritardi.

Quali sempre se effettuiamo il pagamento di un’imposta in ritardo possiamo incorrere in alcune sanzioni, ma in aiuto del cittadino arriva anche per il pagamento della TARI il ravvedimento operoso.

Infatti, il ravvedimento operoso può essere d’aiuto a tutti i contribuenti anche per il pagamento in ritardo della tassa sui rifiuti, nel caso in cui ci si dimenticasse di pagare una rata secondo le scadenze. 

Sappiamo che il ravvedimento operoso è uno strumento che da la possibilità a tutti i contribuenti di pagare con delle scontistiche sulle sanzioni delle rate arretrate di determinate imposte, il tutto secondo delle regole specifiche. 

Vediamo assieme nel corso dell’articolo in che modo possiamo avvalerci dell’aiuto del ravvedimento operoso per il pagamento della TARI e anche come funziona questo strumento legislativo. 

Ravvedimento operoso e TARI: come funziona il pagamento della tassa rifiuti

Il ravvedimento operoso è uno strumento che può essere applicabile anche per i pagamenti arretrati o non corretti della TARI, la famosa tassa sui rifiuti, il tributo è destinato a coprire tutti i costi relativi a raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani, ed è obbligatoria per tutti coloro che possiedono un titolo locale o hanno aree che comprendano la produzione dei rifiuti.

La TARI entrata in vigore nel 2014 dopo la promulgazione della legge numero 147, la legge di stabilità, datata 27 dicembre 2013. 

Assieme alla TARI sono stati introdotti anche altri tributi quali l’imposta municipale propria ovvero, IMU, e il tributo per i servizi indivisibili, TASI

Con l’introduzione della TARI sono scomparsi anche tutti gli altri tributi comunali relativi allo smaltimento e la raccolta dei rifiuti, sia quelli di natura tributaria che quelle di natura patrimoniale. 

Ricordiamo anche che la gestione del pagamento della tassa sui rifiuti è direttamente controllata dal proprio Comune di residenza e domicilio, e anche nel caso di un’attività il comune presso la quale si trova il luogo dove avviene la raccolta dei rifiuti. 

Le tariffe per il pagamento della TARI sono determinate dal consiglio comunale del proprio paese, i costi variano a seconda del bilancio annuale del proprio comune e vengono individuati e classificati all’interno del piano finanziario. 

Il piano finanziario individua quali sono i costi che devono essere affrontati durante l’anno da parte del comune per quanto riguarda tutta la gestione dello smaltimento e raccolta dei rifiuti, a quel punto potrà stabilire a quanto ammontano le tariffe da applicare a seconda delle varie utenze, che si distinguono in domestiche e non domestiche. 

La tariffa della TARI per poter essere applicabile deve essere approvata prima del termine della pubblicazione del bilancio dell’anno di riferimento e pubblicata successivamente sul sito entro il 28 ottobre dello stesso anno. 

Per quanto riguarda l’articolazione delle tariffe della tassa sui rifiuti, quello che possiamo ricordare è che le tariffe vengono calcolate in base all’anno solare e sono distinte tra utenze domestiche e utenze non domestiche.

Per entrambe le variabili sappiamo che è presente una quota fissa e una quota variabile; nel caso delle utenze domestiche la quota fissa si basa sulla superficie d’alloggio e sulla tariffa corrispondente al numero di occupanti della stessa unità, la quota variabile invece è composta da un valore assoluto che è dato dal rapporto tra il numero degli occupanti moltiplicato per i metri quadrati. 

Nel caso delle utenze non domestiche invece entrambe le quote vanno moltiplicate per la superficie dello stabile, e sommate per ottenere la tariffa; per ogni possibile chiarimento o dubbio esiste comunque una circolare da poter verificare che contiene tutte le informazioni necessarie al calcolo delle tariffe. 

Ravvedimento operoso e TARI: cos’è e come usare il ravvedimento operoso

Cerchiamo però ora di capire in che modo ci può aiutare il ravvedimento operoso con il pagamento della tassa sui rifiuti. 

Il ravvedimento operoso è uno strumento estremamente utile per tutti i contribuenti che si rendono conto in autonomia di avere un insoluto nei confronti del versamento di tributi o imposte allo stato italiano. 

Questo sistema legislativo prevede di poter recuperare gli insoluti anche dopo le scadenze previste, e grazie alla sua caratteristica principale ovvero il carattere spontaneo del pagamento, sono previste delle scontistiche rispetto alle sanzioni. 

Arrivati a questo punto è facile capire che il ravvedimento operoso può essere uno strumento veramente molto utile nel caso in cui ci si dimentichi di pagare delle rate della TARI, che ricordiamo sono imposte dal proprio comune e prevedono due scadenze con una suddivisione semestrale. 

Come dicevamo verranno applicate delle sanzioni rispetto al tributo da versare, ma queste sanzioni prevedono delle scontistiche che variano a seconda dell’arco temporale all’interno della quale si effettua il pagamento. 

Minore è la distanza tra la scadenza del pagamento della rata e il nostro pagamento minore sarà anche la sanzione che ci verrà applicata l’imposta del tributo. 

Vediamo assieme nel prossimo capitolo come si può applicare il ravvedimento operoso alla TARI e anche a quanto ammontano le varie sanzioni rispetto alle tempistiche entro la quale si effettuano i pagamenti. 

È opportuno ricordare che prima del decreto legge 124 del 2019, nello specifico l’articolo 10 bis, non era possibile ravvedersi sulle imposte locali dopo uno specifico limite di tempo, nel momento in cui il decreto entrato in vigore invece è stato possibile anche ravvedersi rispetto alle imposte locali senza più alcuna limitazione temporale, fermo restando che se sono presente già atti amministrativi nei confronti del contribuente non è possibile effettuare il ravvedimento operoso. 

Ravvedimento operoso e TARI: come si può pagare la TARI in ritardo

Per poter applicare il ravvedimento operoso al pagamento di una o più rate della TARI, bisogna considerare due fattori, il primo è la tempistica entro la quale si effettua il pagamento e per secondo troviamo i tassi di interesse annuali. 

Come prima cosa vediamo la differenza di sanzioni a seconda delle tempistiche: 

  • il pagamento si effettua entro 14 giorni, la sanzione rispetto alla TARI si abbassa dello 0,1% per ogni giorno di ritardo, tranne nel caso di 14 giorni limite dove diventa dell’1,4%; stiamo parlando ravvedimento sprint;
  • da 15 a 30 giorni di ritardo abbiamo una sanzione dell’1,5%, pari ad a 1/10 della sanzione ordinaria il cosiddetto ravvedimento breve;
  •  da 31 a 90 giorni la sanzione è pari all’1,67%, siamo nel ravvedimento medio;
  • dopo i 90 giorni dalla scadenza siamo entrati nel ravvedimento lungo, se si rimane nei termini di presentazione della dichiarazione relativa all’anno, dove deve essere anche stata commessa la violazione, la sanzione è pari al 3,75%;
  • se si va a sforare il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno della sanzione entriamo nel ravvedimento lunghissimo e la sanzione sale al 4,29%;
  • per ultimo troviamo il ravvedimento ultra-biennale che inizia nel momento in cui superiamo il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno successivo rispetto a quando è stata commessa la violazione, la sanzione diventa pari al 5% in questo caso. 

Ravvedimento operoso e TARI: quali moduli vanno compilati per il pagamento

Per poter effettuare il pagamento di una rata insoluta della TARI con il ravvedimento operoso bisogna compilare il modello F 24

Il motivo per cui bisogna compilare questo modello è perché si tratta del modello relativo alle imposte sui redditi, imposte sostitutive e imposte sugli intrattenimenti; all’interno di questi troviamo appunto anche il pagamento della TARI. 

Esistono poi altri due moduli che servono per il pagamento di altre tipologie di tributi, stiamo parlando del modello F 24 elide e il modello F 23. 

All’interno del modulo andranno inseriti tutti i dati relativi al contribuente e soprattutto il codice tributo, il quale si può consultare all’interno del sito dell’agenzia delle entrate, e compilato poi a sua volta all’interno degli spazi assegnati.

Nel modulo è presente anche una sezione relativa al versamento che si intende effettuare; una volta indicato il codice tributo anno e l’ammontare dell’importo bisognerà successivamente inserire il codice catastale del proprio comune e barrare la casella ravvedimento dove andranno indicati poi gli importi di compensazione. 

Ravvedimento operoso e TARI: a chi posso rivolgermi per un problema?

Il calcolo del ravvedimento operoso, sia per la TARI che per altri tributi, non è sempre così semplice ed immediato. 

Bisogna infatti prendere in considerazione tanti fattori differenti ed eseguire dei calcoli a volte particolarmente complessi soprattutto se si vanno a pagare delle rate che hanno delle tempistiche particolari. 

Proprio per questi motivi all’interno del sito dell’agenzia delle entrate, sotto la voce ravvedimenti, possiamo trovare una guida molto dettagliata che ci aiuta a trovare anche i codici tributo che ci interessano, all’interno del sito del MEF; invece, troviamo tutti i tassi di interesse relativi agli ultimi 15 anni dello Stato italiano. 

Per quanto riguarda il calcolo vero e proprio ci si può far dare una mano da alcuni calcolatori online, che permettono di aiutarci nei calcoli delle sanzioni da pagare rispetto al tributo della quale dobbiamo effettuare il pagamento, il calcolatore che qui vi proponiamo si riferisce al calcolo del ravvedimento operoso rispetto a tutti i tributi locali. 

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