La Riforma del Catasto nasconde una patrimoniale? Sì!

Il Governo pone un nuovo aut aut: approvare la riforma catastale a tutti i costi o Draghi se ne va. E così la proposta del Centrodestra viene boicottata!

Tensione alle stelle, per l’ennesima volta, nel governo Draghi e in questa maggioranza così variegata che tira avanti sempre sul filo del rasoio. Questa volta non c’entra il green pass e l’obbligo vaccinale, questa volta c’entra la riforma del catasto, a cui Mario Draghi pare tenere particolarmente, anzi ci tiene tanto che minaccia di nuovo di andarsene, se non si approverà.

Con la solita, famosa scusa di “combattere l’evasione fiscale” e far emergere terreni e immobili fantasma, si vuole riformare il catasto. 

Ma questa riforma, nella realtà dei fatti, cosa comporterebbe soprattutto per le persone corrette e per i cittadini onesti?  È una tassa patrimoniale travestita da riforma catastale? Una tassa patrimoniale alla quale la sinistra sembra tanto affezionata? Vediamo i dettagli di quest’altra assurda vicenda tutta italiana. 

Riforma del Catasto: Mario Draghi si impone (come sempre d’altronde), per portare a casa il risultato

È solito spesso fare i capricci il nostro caro premier Draghi: “o si fa così, come dico io, o me ne vado”. La ragione vera è che il premier non ammette i capricci e i veti dei partiti politici, il punto è che, però, la democrazia è fatta anche da questo, dal contraddittorio, dall’esprimere pareri contrari.

Ma, come ho scritto in questo mio articolo sulle Luci e le Ombre riguardanti Mario Draghi , il nostro caro Premier è abituato a decidere da solo. Anche nella BCE lo ha fatto. E quando non si fa come dice lui, ecco che arriva l’ultimatum: “O così o me ne vado”. E anche stavolta ci risiamo.

La sinistra è favorevole alla riforma del catasto

Il premier Draghi e gli elementi di sinistra del governo sono dalla parte della Riforma del Catasto, whatever it takes! Il Centro-destra, invece, afferma di essere contrario (afferma, ma alla fine chissà se non voterà comunque a favore come ha sempre fatto).

Le perplessità del Centro-destra riguardano il timore che questa riforma celi una nuova patrimoniale (tanto cara alla sinistra, che più volte ha tentato di farla ricomparire) e che vada a colpire i risparmi degli italiani con un aumento delle tasse. 

Ma, ci si chiede, è mai possibile che con il conflitto in Ucraina, per il quale SOLO ED ESCLUSIVAMENTE l’Italia ha posto lo stato d’emergenza, nemmeno i paesi confinanti lo hanno fatto (ed è tutto dire), Mario Draghi si metta a pensare al catasto? Cosa c’è sotto?

Cosa dovrebbe prevedere questa famosa riforma del catasto?

Il contendere sulla riforma del catasto riguarda principalmente l’articolo 6 di questa legge delega, con cui Montecitorio ha chiesto a Palazzo Chigi di occuparsene. Questo articolo prevede la modifica della disciplina relativa al sistema di rilevazione catastale, per poter rendere più moderni i controlli su terreni e fabbricati e far emergere, così dicono i fautori, anche gli immobili fantasma esistenti nel nostro paese

Tale obbiettivo sarebbe raggiungibile solo con un collegamento diretto tra le informazioni dei vari catasti comunali e l’Agenzia delle Entrate. I classici controlli incrociati che, secondo Draghi, dovrebbero permettere di far venir fuori gli immobili fantasma.

Ma cosa dice più questa legge? Dice che per ogni immobile di proprietà dovrebbe essere determinato non solo un valore catastale, ma anche un valore patrimoniale in base al suo valore sul mercato. Eccola qua l’ombra di una patrimoniale??? Ci si chiede: è questo il momento di una ulteriore tassa? Caro bollette, caro energia, caro carburante, inflazione, disoccupazione. Davvero vogliamo porre una nuova tassa in testa ai cittadini italiani? 

La riforma del catasto tenta di rassicurare chi ha timore di una nuova patrimoniale

La riforma rassicura chi ha paura di una nuova patrimoniale, specificando che le informazioni così ottenute dal Fisco, non potranno essere utilizzate per determinare la base imponibile delle tasse, che sarà fondata solo sul valore catastale. Mah. Sarà davvero così?

Ma ecco il trucco, sta nel prosieguo della legge stessa: “eventuali effetti finanziari che andrebbero ad aumentare gli oneri di spesa, potranno essere quantificati solamente in un secondo momento, attraverso la “predisposizione dei decreti delegati”.

Ah ecco! Basteranno dei decreti delegati e si potranno utilizzare le informazioni patrimoniali per nuove tasse!!! Eccoci arrivati al punto essenziale di questa riforma: avere la possibilità, tramite semplici decreti delega, di aumentare le tasse sul valore patrimoniale dei propri immobili.

Quanti italiani sarebbero interessati dalla riforma del catasto?

Sarebbero ben 39 milioni le persone fisiche e 1,5 milioni quelle giuridiche a essere “interessate” dalla riforma. Lo scopo ufficiale è sempre quello “consentire un maggior controllo, far emerge il sommerso, le frodi, e bla bla bla”. Ma l’obbiettivo nascosto qual è? È da complottisti pensare che l’obbiettivo finale sia aumentare le tasse?

La Lega e il Centrodestra urlano No alla Riforma del Catasto!

La Lega ha espresso più volte il timore che questa legge sia una patrimoniale nascosta e che andrebbe a colpire ancora di più le proprietà immobiliari degli italiani. Forza Italia, partito che non si sa più se sia a destra o a sinistra ormai (sembra una nuova Italia Viva) avrebbe tentato una mediazione proponendo la riscrittura dell’articolo 6, proponendo di concentrarsi solo sui controlli degli immobili fantasma.

Ma ieri, ahinoi, l’emendamento soppressivo presentato dal Centrodestra è stato bocciato in commissione Finanze alla Camera. Il Centrodestra, dopo tanto tempo, compatto, ha votato a favore della soppressione, ma per un solo voto è andata esattamente come voleva Draghi. I voti contrari sono stati 22, i favorevoli 23

La Lega conferma, ribadisce, urla di essere contraria ad ogni tassa sulla casa. Che ci farà mai dunque la Lega nel Governo? È una domanda che resta senza risposta.

La strana voglia di Patrimoniale della Sinistra, celata dietro la Riforma del Catasto

Che cosa si rischia con la riforma del catasto? Non era possibile trovare altre strade per far emergere gli immobili fantasma? Il Sussidiario.net lo ha chiesto direttamente a Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia.

I partiti di centrodestra, contrari alla riforma del catasto avrebbero voluto un compromesso secondo il quale, solo se fossero emersi immobili fantasmi, il loro valore patrimoniale avrebbe potuto contribuire alla base imponibile e per il calcolo Isee. Sembrava un buon compromesso. Perché non è stato accettato? Secondo Spaziani Testa, questo sarebbe stato un buon compromesso

Secondo Spaziani Testa, in questo disegno di legge che il Governo difende con i denti, c’è un’impostazione di tipo patrimoniale del nuovo catasto che noi rifiutiamo totalmente. È pericolosa, perché permetterà all’Agenzia delle Entrate un classamento difficile poi da bloccare.

A giugno 2021 si era già deciso di non indicare la riforma del catasto tra i temi della riforma fiscale? Perché ora il Governo sta facendo questo? Perché c’è questo atteggiamento di aut aut?

Secondo Spanziani il Governo insiste tanto sulla riforma del catasto perché vuole predisporre la base per arrivare all’obbiettivo della tassa patrimoniale. E visto che inserirla in un giorno solo è praticamente impossibile, adesso ci si sta preparando il terreno parecchio tempo prima. 

Ma è l’Europa a richiedere la riforma del Catasto, altrimenti non invia i fondi del Recovery Plan?

Secondo Spanziani, questo è quello che si racconta, ma nella realtà non è così. Se si legge con attenzione il documento europeo sulle condizioni per il Pnrr, si può comprendere con facilità che non si cita né la riforma fiscale tantomeno quella del catasto. È una fissazione del Governo!

L’impostazione del Governo fa prevalere un approccio punitivo verso i cittadini onesti e aumenterà un carico fiscale già pesantissimo.  

Secondo il presidente di Confedilizia invece, bisogna ridurre le aliquote Imu e i moltiplicatori, che nel 2012 il governo Monti aumentò di botto, facendo crescere l’imposta ad un livello esagerato: dai nove mila euro precedenti a 22/24 miliardi di oggi. 

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