Cosa succede se non si paga una rata della rottamazione quater? Le conseguenze fiscali

Analizziamo cosa succede se non si paga una rata della rottamazione quater. I suggerimenti più utili per fronteggiare questa situazione.

La rottamazione quater ha offerto ai contribuenti un’opportunità unica per sanare i propri debiti con il Fisco. Tuttavia, affinché la definizione agevolata sia valida, è essenziale rispettare i termini di pagamento stabiliti, compresa la scadenza delle rate. Ma cosa accade se si verifica un mancato pagamento? In questo articolo esploreremo le conseguenze di non pagare una rata della rottamazione quater e cosa succede alle rate già versate.

Quater e perfezionamento della definizione agevolata

Innanzitutto cos’è la rottamazione quater?

In sintesi, la rottamazione quater è un’iniziativa del Governo Meloni per coloro che hanno difficoltà nel pagare le cartelle esattoriali. Consente la cancellazione delle cartelle emesse tra il 2000 e il 2015, fino a 1000 euro. Offre benefici fiscali come il pagamento solo di imposte e tasse, spese correlate e interessi agevolati se si sceglie la rateizzazione.

Esenziona sanzioni, interessi per ritardi e somme aggiuntive. Il pagamento può avvenire in un’unica soluzione entro luglio 2023 o tramite rateizzazione.

In merito a ciò, la definizione agevolata è un’opportunità offerta ai contribuenti per risolvere in modo semplificato e vantaggioso le proprie posizioni fiscali in sospeso. Si tratta di un meccanismo che consente di regolarizzare le proprie obbligazioni tributarie, spesso attraverso il pagamento di una somma ridotta rispetto all’importo originale dovuto, al fine di favorire il recupero di crediti da parte dell’amministrazione fiscale.

Ma affinché la definizione agevolata sia considerata valida, non basta solo presentare la domanda di adesione o effettuare il primo pagamento. La rottamazione si perfeziona solo quando il debito viene totalmente estinto, comprendendo tutte le somme dovute.

Tuttavia, esiste un’eccezione: se si è già in corso una rateazione e si richiede la rottamazione dei carichi residui, la definizione agevolata può perfezionarsi se i versamenti precedenti coprono l’importo necessario.

Mancato pagamento di una rata

Se si salta il pagamento di una rata o se questa viene pagata in ritardo o in misura insufficiente, la rottamazione decade.

Però, l’importo già versato verrà considerato come un acconto per sanare parzialmente il debito nei confronti dell’amministrazione tributaria.

Se si è già in corso una rateazione e si presenta la domanda di adesione alla rottamazione quater, quindi, ci sono due possibilità: pagare la prima o unica rata entro il 31 ottobre 2023 e aderire alla rottamazione, oppure non pagare la prima rata entro la scadenza e la definizione agevolata non sarà efficace.

In quest’ultimo caso, il debitore potrà riprendere il pagamento delle rate della precedente dilazione entro il 31 ottobre.

Decadenza della definizione agevolata

Se non viene pagata una rata successiva alla prima, la definizione agevolata decade e il debito non potrà essere oggetto di una nuova rateazione.

Il debitore non avrà la possibilità di riprendere il pagamento delle rate della precedente dilazione, che verrà revocata a causa del versamento della prima rata della rottamazione.

Cartelle non rateizzate in precedenza

Nel caso di cartelle che non sono state oggetto di precedenti rateazioni, se si salta il pagamento di una rata della rottamazione, i versamenti già effettuati vengono considerati come acconti dal Fisco.

L’agente di riscossione continuerà a perseguire il recupero del debito residuo, che, in base all’articolo 19 del DPR 602/1973, non può essere oggetto di ulteriori rateazioni.

Tuttavia, il comma 4 bis dell’articolo 6 del DL 193/2016 prevede un’eccezione a questa regola. I debiti che sono decaduti dalla definizione agevolata possono essere rateizzati se non erano stati oggetto di precedenti rateazioni, e purché siano trascorsi meno di 60 giorni tra la notifica dell’atto esecutivo e la presentazione della domanda di adesione alla definizione agevolata.

Dunque, resta fondamentale rispettare i termini di pagamento della rottamazione quater 2023 per mantenere valida la definizione agevolata. Come visto, in caso di mancato pagamento di una rata, la sanatoria decade e il debito non può essere oggetto di una nuova rateazione. I versamenti già effettuati vengono considerati come acconti, ma il recupero del debito residuo prosegue.

È senz’altro importante comprendere a fondo la differenza tra rottamazione quater e rottamazione ordinaria e prestare massima attenzione ai termini e alle scadenze per evitare la decadenza della rottamazione e le conseguenti complicazioni fiscali.

Robert Sanasi
Robert Sanasi
Copywriter. Classe 1981. Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione all'Università di Lecce per poi trasferirmi all'estero e lavorare nelle grandi aziende del digitale. Ho vissuto in Irlanda, Francia, Polonia e Slovacchia. La mia passione per la scrittura mi ha portato a scrivere e pubblicare romanzi di narrativa in Italia e Inghilterra e a specializzarmi nel Content e Copywriting in italiano e inglese. Amo la letteratura, il cinema, la musica rock e il calcio. Tornato a casa in Salento in pianta stabile, lavoro da remoto.
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