Marche italiane di pasta che usano la farina di grillo, ecco quali sono

La farina di grillo è presente nelle paste di marchi italiani? Facciamo chiarezza sull'argomento e scopriamo dove è possibile trovarla.

Nelle ultime settimane siamo stati testimoni di una polemica alquanto particolare relativa alle ultime direttive imposte dalla commissione europea rispetto all’utilizzo di alimenti contenenti insetti.
La vera novità relativa a questo argomento è che è stato approvato ufficialmente l’utilizzo di farine a base di insetti in tutti gli alimenti in commercio nel nostro paese.
Dopo l’uscita di questa notizia moltissime persone si sono allarmate temendo di poter trovare questo nuovo ingrediente, segnalato in etichetta, all’interno dei prodotti che comunemente consumiamo tutti i giorni come per esempio nelle confezioni di pasta.

La farina di grillo è difatti l’ingrediente sulla quale si è scatenata la polemica degli ultimi giorni, in quanto si è parlato del suo utilizzo all’interno di confezioni di pasta delle migliori marche italiane. Facciamo chiarezza sull’argomento all’interno dell’articolo e vediamo effettivamente quali marche di pasta italiana utilizzano la farina di grillo nel loro ingredienti.

Le caratteristiche della farina di grillo

La farina di grillo è un nuovo alimento che viene prodotto utilizzando per l’appunto l’insetti essiccati. La particolarità di questa farina e che si tratta di un’ottima fonte proteica in quanto composta da oltre il 65% di proteine. Le proteine delle quali è composta hanno un valore proteico molto elevato, inoltre questa farina è anche ricca di fibre, calcio, ferro, vitamina B 12, sodio e fosforo.

Un’informazione che forse non tutti conoscono è che la farina di grillo risulta essere molto più costosa rispetto alla comune farina di grano che siamo abituati ad utilizzare all’interno della pasta italiana. Il costo di 1 kg di farina di grillo è pari a 80 €, rispetto ai 2 € al chilo della farina di frumento, ed ai 3 € al chilo della farina di soia, la quale presenta un contenuto proteico molto simile a quella del grillo.

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La polemica della farina all’interno della pasta italiana

Negli ultimi giorni siamo stati invasi da notizie e post sui social network secondo la quale alcune marche di pasta italiana possono inserire farina di grilli e larve nei propri prodotti senza doverlo indicare in etichetta. Questa notizia in realtà è un enorme bufala.

Questo perché secondo le leggi italiane una qualsiasi azienda che decide di mettere sul mercato dei prodotti con questi ingredienti è tenuto a scriverlo all’interno dell’etichetta, come specificato all’interno del decreto legge 109 del 1992 ed anche dalla norma europea 1169 pubblicata nel 2011. I consumatori possono dunque tirare un sospiro di sollievo e se volessero essere particolarmente informati sull’argomento possono verificare l’ingredienti presenti sulle etichette.

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Quali sono le marche da controllare

Al momento nel nostro paese bisogna richiedere l’autorizzazione per poter inserire tale ingrediente all’interno dei propri alimenti. Secondo fonti certe sappiamo che al momento nel nostro paese è stata solo un’azienda a richiedere tale autorizzazione stiamo parlando della Italian Cricket Farm.

Si tratta di una realtà italiana al 100% e totalmente biologica che alleva tarme della farina e grilli Acheta, con sede nella provincia di Torino. Questo significa che molto probabilmente la prima provincia italiana nella quale verranno commercializzati dei prodotti a base di farina di insetti sarà proprio quella di Torino.

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Dove potrà essere presente la farina di grillo

La commissione europea ha stilato un regolamento all’interno della quale sono elencati tutti gli alimenti e preparati nella quale è ammessa la farina di grillo. All’interno di questo elenco troviamo anche pane e panini multi cereali, oltre a cracker e grissini, per quanto riguarda invece i dolci sono riportati i biscotti e barrette ai cereali. Assieme a questi ci sarà sicuramente anche la pasta, la pasta farcita e le miscele secche per i prodotti da forno. Tra questi ultimi possiamo trovare anche i preparati per la pizza e dolci.

Oltre a questi ingredienti più facilmente riconoscibili per l’utilizzo della farina di grillo, nell’elenco della commissione europea sono presenti anche il latte in polvere, i sostitutivi da carne, le minestre in polvere, la birra e tutti i prodotti a base di cioccolato.

Che gusto ha la farina di grillo?

Una piccola curiosità è sicuramente relativa al gusto che potrà avere la pasta prodotta con la farina di grillo. La pasta di grillo ha un colore molto più scuro rispetto alla pasta tradizionale, simile a quella integrale, e come gusto si avvicina molto a quello della mandorla e della nocciola.

L’intensità del gusto dipende da quanta farina di grillo si mette all’interno della ricetta con la quale viene preparata la pasta. Si tratta sicuramente di una novità che potrà non essere approvata da tutti i consumatori, e che sicuramente per i primi tempi incuriosirà solo i degustatori più audaci. In ogni caso per coloro che hanno assaggiato questo alimento i giudizi sono positivi, ha un gusto diverso ma sicuramente non sgradevole. Il vero scoglio in questo caso è proprio quello della percezione, mangiare insetti nel nostro paese è ancora considerata una pratica estrema.

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