Per essere definito come miele di Manuka Neozelandese deve contenere almeno il 70% del polline proveniente proprio dai fiori della Manuka (L. Scoparium) di cui le api sono ghiotte.
La pianta della Manuka è tipica dell’Oceania; si trova infatti in quantità in Australia e Nuova Zelanda, dove viene prodotto il delizioso miele dalle mille proprietà.
I Maori lo hanno sempre utilizzato per le sue caratteristiche mediche ed è utilizzato anche nella medicina contemporanea. Il miele di Manuka sembra essere una vera e propria cura grazie al fatto che la sua composizione sembra mantenere intatte alcune proprietà fitoterapiche della pianta da cui proviene.
Perché utilizzare il miele di Manuka: tutte le proprietà benefiche
Il suo colore ricorda l’ocra della terra e la sua consistenza è molto densa e collosa. Il sapore ricorda quello dell’erica, con note erbacee e un retrogusto lievemente amaro.
Nel suo processo di produzione è importante individuare se il miele provenga unicamente dalla Manuka o da piante simili, come la Kanuka, che ne possono pregiudicare la purezza.
Il miele di Manuka va consumato con attenzione. Sì, perché è una vera e propria esplosione di energia: a un etto corrispondono circa 300 chilocalorie. Può essere utilizzato come sostituto dello zucchero bianco, ma visto il suo apporto energetico, il consumo va decisamente regolato.
I benefici del miele di Manuka per l’organismo sarebbero molteplici e di vario genere; dalla fine del XIX secolo sono stati molti i medici interessati a conoscerne a fondo le caratteristiche. Antimicrobico, antinfiammatorio, lenitivo, antibiotico e molto altro. Grazie ai suoi numerosi benefici, intorno al miele di Manuka si è creato un vero e proprio alone di meraviglia e stupore, che gli ha garantito negli anni la fama di prodotto miracoloso e versatile.
Ma è davvero così?
Il miele di Manuka: i benefici reali
Nonostante l’interesse di medici, naturopati e scienziati per il miele di Manuka, la letteratura medica e attendibile sulle sue proprietà è scarna e a volte imprecisa.
C’è chi lo consiglia addirittura come anti tumorale o come cura per ulcere derivate dal diabete mellito di tipo 2. Esagerazioni? Occorre fare chiarezza.
Ecco nel dettaglio alcune caratteristiche benefiche del miele di Manuka.
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È vero che ha proprietà antimicrobiche, grazie alla presenza del perossido di idrogeno e il metilgliossale; proprio per questa sua importante caratteristica, è stata addirittura stabilita una modalità di valutazione del suo grado di potenza antibiotica, l’Unique Manuka Factor, il cui punteggio si alza all’aumentare delle proprietà antimicrobiche. Il punteggio necessario per essere considerato un miele antibiotico è di 10 UMF e il nostro Manuka sembrerebbe averne addirittura 15.
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Come abbiamo detto, è consigliato come sostituto dello zucchero, ma è importante dire che per dolcificare tanto quanto lo zucchero, occorre usarne in grande quantità; ciò è sconsigliato ai pazienti diabetici e che soffrono di ipertriglicedemia.
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È probabilmente utile anche per curare piccole abrasioni; l’efficacia è dimostrata quando impiegato su piccole bruciature e abrasioni superficiali, come confermato dal “Natural Medicine”. Sono totalmente assenti gli studi che dimostrino la sua efficacia sulle ulcerazioni interne.
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Studi recenti comprovano la sua efficacia per alcune malattie paradontali come la gengivite.
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Il National Cancer Institute ne ha invece approvato l’utilizzo per curare l’infiammazione dell’esofago causata dalla chemioterapia.
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