Ecco quali sono le 10 migliori marche di spaghetti secondo la classifica di Altroconsumo

Ecco quali sono le 10 migliori marche di spaghetti secondo la classifica di Altroconsumo.

Gli spaghetti, si sa, sono il tipo di pasta preferito dagli italiani, irrinunciabili su ogni tavola in ogni salsa, dal classico pomodoro e basilico, passando per le vongole fino ad una bella carbonara.

La rivista Altroconsumo ha quindi stilato una classifica delle 10 migliori marche di spaghetti sul mercato: ecco quali sono.

La classifica di Altroconsumo: ecco i 10 migliori spaghetti

La classifica di Altroconsumo è stata stilata sulla base di 22 marchi di pasta esaminati, prendendo in considerazione criteri come sapore, tenuta alla cottura, capacità di assorbire il condimento, ma anche analisi di laboratorio e altri parametri, come informazioni in etichetta, la confezione e la verifica del peso netto dichiarato.

Vediamo allora nel dettaglio quali marchi occupano le prime dieci posizioni, con alcune sorprese: alcune della marche più note, come Rummo, Voiello e Divella, non sono infatti nella top ten.

10 . Alce Nero. Con un punteggio di 72, questi spaghettoni biologici sono realizzati con il grano del senatore Cappelli. Eccellente a verifica del peso netto, assenza di pesticidi e microtossine, e soprattutto buona la qualità di cottura e assaggio. Meno convincente il trattamento termico.

9 . Pasta Reggia. Con un punteggio di 73, questi Spaghetti 19 da 1 kg, prodotti in Sardegna, si distinguono per l’assenza di pesticidi e per la confezione in plastica, differenziabile e leggera. Meno soddisfacente l’etichetta.

8 . La marca del consumatore. Questo marchio, nato in Francia nel 2016, è giunto in Italia nel 2019, ed ha ottenuto un punteggio pari a 73. Buoni anche i giudizi sulla confezione, e sull’assenza di pesticidi. Buona cottura e assaggio, fanno perdere punti etichetta e trattamento termico.

7 . Pastificio Liguori. Questa pasta di Gragnano IGP da 500 grammi regge il confronto con le altre confezioni più famose, soprattutto per l’assenza di prodotti chimici, mentre non convince l’imballaggio (due stelle su cinque).

6 . De Cecco. Solo 74 punti per una delle marche più note d’Italia, questi spaghetti convincono grazie all’ottimo trattamento termico (4 stelle su 5), dando quindi ragione allo slogan “lenta essicazione a bassa temperatura”. Penalizza molto l’etichetta.

5 . Granoro. 75 punti per gli spaghetti Granoro: il marchio pugliese, infatti, con i Dedicato Spaghetti n.180, si distingue per la totale assenza di grano tenero e di pesticidi e microtossine. Meno brillanti i risultati di trattamento termico e verifica del peso netto, così come l’etichetta.

4 . La Molisana. Al quarto posto (anche se si tratta di un pareggio con il terzo classificato) ci sono gli Spaghetti 15 da 500 grammi della Molisana, un ottimo prodotto sotto tutti gli aspetti, tranne un imballaggio troppo complesso da separare e il trattamento termico.

3 . Armando. Dalla provincia di Avellino, questa pasta ha convinto con lo Spaghetto da 500 grammi, con un punteggio di 77. Cinque stelle a cottura e assaggio, mentre il trattamento termico è considerato il più basso fra i rivali.

2 . Italiamo. Con 78 punti, la Pasta Italiamo di Lidl convince anche per la sua alta percentuale di proteine, il 15,1% in più rispetto alle altre paste, anche se la verifica del peso netto ottiene solo 3 stelle su 5.

1 . Barilla. Medaglia d’oro, con 79 punti, per gli spaghetti al bronzo Barilla da 400 grammi. Apprezzatissimo l’assaggio, le analisi di laboratorio (che mostrano la totale assenza di pesticidi), anche se la confezione è giudicata pesante e soprattutto fatta di materiali non facilmente separabili.

Leggi anche: Spaghetti, trovata presenza di micotossine e pesticidi in questa marca. Ecco qual è

Spaghetti sempre più cari: i prezzi in aumento

Nell’ultimo anno, stando alle elaborazioni di Altroconsumo basate sui dati Iri, il prezzo della pasta è aumentato sensibilmente, fino al 24%. Si tratta di un’impennata che non ha precedenti nella storia inflazionistica recente, soprattutto perché coinvolge un bene di prima necessità, solitamente soggetto a variazioni minime.

Le strategie degli italiani per risparmiare anche sulla pasta consistono allora nei discount (fa piacere, dunque, che il secondo classificato sia proprio un marchio in vendita nei discount), dove si spende in media il 27% in meno rispetto agli altri canali di vendita.

Un’altra modalità seguita da molti è invece l’acquisto di marchi commerciali dei supermercati, che costano anche il 23% in meno degli altri brand di pasta.

In ogni caso, la qualità minima della pasta secca è stabilita per legge, ed è a quello standard che si riferisce anche la classifica presentata, che valorizza in particolare quelle marche che non solo rispettano lo standard ma lo superano anche.

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