Borse positive: si salirà ancora. Focus Eur/Usd e Petrolio

Le Borse hanno interiorizzato gli effetti della guerra e nel breve potranno spingersi ancora in avanti. La view di Emanuele Rigo.

Di seguito riportiamo l’intervista ad Emanuele Rigo, General Manager di Newtraderlab, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulle valute, su alcune commodities e sugli scenari attesi per le Borse.

L’euro-dollaro continua a mantenersi nei pressi di quota 1,10. Cosa aspettarsi nel breve?

Per l’euro-dollaro le preoccupazioni per il rialzo dei tassi da parte della Fed sembrano essere state ormai interiorizzate dal mercato.

Le oscillazioni delle quotazioni continuano ad essere sempre abbastanza contenute nello sviluppo perchè siamo intorno a 1,10/1,105, con piccole puntare sopra e sotto questo livello.

Viene valutata una parziale debolezza della moneta unica nei confronti del biglietto verde in ottica di medio termine. Rispetto ai livelli piuttosto importanti di 1,23, 1,20 e anche 1,18, siamo decisamente sotto, nella parte bassa della banda di oscillazione.

L’euro-dollaro continuerà a mantenersi ragionevolmente su questi livelli principalmente per un paio di motivi.

La Fed rispetto alla BCE è più avanti nella fase di rialzo dei tassi, cosa che da un punto di vista dinamico porterà ancora ad un movimento in direzione di una certa forza relativa del biglietto verde rispetto alla moneta unica.

In secondo luogo, la guerra in Ucraina, almeno per il momento, porterà a una pausa rispetto ad un’eventuale progressione nel rialzo dei tassi che potrebbe non arrivare se non alla fine di quest’anno e soprattutto solo in presenza di un ridimensionamento della crisi o di un rientro della stessa.

L’euro-dollaro continuerà a muoversi in laterale intorno a questi livelli, senza escludere un’ulteriore riduzione delle quotazioni verso quota 1,095.

L’oro sta tornando indietro dopo aver tentato un nuovo allungo verso area 1.950 dollari. Qual è la sua view su questo asset?

L’alternatività rispetto ai tassi americani ha portato a un rientro sostanziale degli estremi, ricordando che l’oro era arrivato addirittura a 2.070 dollari nella fase acuta della crisi.

Da lì siamo rientrati di circa 150 dollari e anche un andamento positivo dei tassi americani tende a spingere al ribasso il gold che potrebbe scendere ancora verso i 1.880 dollari nelle prossime giornate, specie in preenza di una determinazione da parte della Fed ad alzare i tassi nei prossimi mesi.

Il petrolio è in recupero dai minimi dei giorni scorsi, ma per ora si mantiene a distanza dai top di periodo. Vede nuovi sviluppi positivi o sono più probabili ripiegamenti ora?

Lo scenario più probabile a questo punto peno che sia un ripiegamento del petrolio verso i 95 dollari e addirittura fino a 90 dollari nel breve-medio termine.

Questo per due motivi: la fase acuta della crisi geopolitica l’abbiamo vista e sentita, con il Wti che è arrivato a 130 dollari.

Da questo top si è avuto un netto ritracciamento e ora c’è una questione molto importante che potrebbe abbattere i prezzi dell’oro nero nelle prossime settimane. 

Mi riferisco a un avanzamento della produzione da parte degli Stati Uniti, con Biden che ha riunito le principali compagnie petrolifere per andare a ridurre i prezzi e per fornire supporto all’Europa nel tentativo di uscire dal giogo e dalla dipendenza del gas e del petrolio russi.

Un altro aspetto importante è l’approssimarsi della firma sull’accordo sul nucleare iraniano che porterebbe ad un abbattimento di una serie di sanzioni che sono l’ostacolo principale per l’Iran di arrivare sul mercato con oltre 1,2 milioni di barili al giorno.

Se dovessero aumentare i livelli di produzione, si dovrebbe avere un calo del prezzo del petrolio nell’ordine del 5%-6%, ma c’è chi parla anche del 12%.

I mercati azionari continuano a risalire dai recenti minimi: la guerra sembra non fare più paura. E ora?

Le Borse hanno interiorizzato gli effetti della guerra, considerando che almeno per ora non ci sono state situazioni nefaste.

L’Europa non ha messo l’embargo al petrolio russo e quindi la situazione è abbastanza stabile su questi livelli. I mercati cercano di recuperare anche in vista di una situazione più leggera di quella che ci si aspettava 1-3 mesi fa in termini di rialzi dei tassi da parte delle Banche Centrali.

Questo spinge verso l’alto l’azionario, malgrado siamo su livelli più bassi dei recenti massimi, ma neanche troppo, visto che l’S&P500 è tornato intorno ai 4.500 punti e il Dax sta recuperando bene.

Siamo tornati su livelli abbastanza interessanti e al business as usual, con un andamento positivo che potrebbero proseguire anche nelle prossime giornate.      

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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