Sono bastate poche settimane a Palworld per affermarsi, anche solo in early access. Il concept di mostriciattoli in pieno stile Pokémon, ma con componenti survival e armi da fuoco spianate, ha conquistato quasi tutti. Mentre si discute se il design dei Pal abbia superato o meno il limite del plagio, e se il gioco sia etico sia per i mostriciattoli sia per i concetti, Palworld vende sempre più: ora spunta persino l’indizio per l’uscita su PS5. Vediamo perché.
Palworld, i segreti del “Pokémon con le armi” e le accuse di plagio
Sono tanti i motivi che hanno spinto Palworld a un successo così ampio e veloce. Il gioco è sviluppato da una casa di nome PocketPair, giapponese proprio come Game Freak: la sfida, insomma, è tutta nipponica.
Il fulcro di Palworld è il mescolamento di due generi opposti. Da una parte, le classiche e simpatiche creaturine da farsi amiche (come in Pokémon, ma anche in tanti altri giochi), con un’atmosfera colorata, allegra, amichevole e “pucciosa”. I Pal, corrispettivo dei Pokémon, sono carini e coccolosi, vogliono bene al proprietario, sorridono sempre e si lasciano accarezzare.
Dall’altra parte c’è un gameplay improntato sul crafting e in generale sulla sopravvivenza, tramite gestione, ricerca, creazione ed elaborazione di risorse. Ma soprattutto, gli scontri tra fazioni – che diventano praticamente eserciti – non si affidano solo a poteri magici ed elementali delle creaturine: qui ci si scontra anche, e soprattutto, con le armi da fuoco.
Ne emerge la componente che ha sconvolto (ma anche attratto) molti giocatori. Le armi si usano sia per indebolire i Pal, sparandogli addosso, sia per scontrarsi con altri eserciti, dandole in mano ai Pal stessi. In aggiunta, si possono catturare anche gli umani. Infine, sia umani sia Pal vengono messi a lavorare nelle fabbriche per la produzione di risorse (però i Pal lavorano con piacere).
A esplorare questo gameplay che mescola violenti scontri con sorrisi e colori in stile kawaii, già ci sarebbe da stupirsi. Ma come se non bastasse, il gioco ha fatto parlare di sé per il possibile plagio: ci sono oltre 100 Pal e una larga fetta dei loro design è facilmente riconducibile a uno o più Pokémon. Alcuni utenti sostengono che PocketPair si sia aiutata con l’IA per dribblare i limiti.
La casa produttrice ha specificato di essere al riparo da cause di plagio e di aver curato tantissimo l’aspetto legale. Infatti, i Pal non presentano mai un’identicità completa. Fatto sta che alcuni somigliano in modo indiscutibile a Pokémon come Electivire, Lucario, Cobalion e Meganium: l’ispirazione, se così si può chiamare, è a evidentissima e innegabile.
Palworld, indizi sull’uscita per PS5: può avere conseguenze sui Pokémon
Quello dei Pokémon è un brand pigliatutto estremamente proficuo, per cui produce spesso tentativi di ispirazione al limite del plagio. Ma è la prima volta che un competitor ispirato a Pokémon raggiunge numeri così alti: Palworld ha venduto 1 milione di copie nelle prime 8 ore e 7 milioni di copie nei primi 5 giorni. Tutto questo contando solo Steam, non ci sono ancora i dati di Xbox.
Per celebrare l’evento del primo milione era stato pubblicato un post su Twitter, a cui ha risposto però un ospite inatteso. Si tratta di Shuhei Yoshida, leggendario imprenditore del settore dei videogiochi, attualmente a capo della sezione PlayStation Indies di Sony.
Yoshida ha semplicemente fatto le congratulazioni a Palword per l’obiettivo, ma nei commenti è poi intervenuto un utente. Gli ha scritto più o meno questo: “Yoshida-san, per favore supporti SIE in modo che possa essere rilasciata il prima possibile una versione PS5!“. SIE sta per Sony Interactive Entertainment.
Di richieste come questa se ne fanno tante, ma stavolta ha stupito la risposta di Yoshida: un semplice “Hai”, cioè un generico “Sì” in giapponese, senza altre spiegazioni. Un indizio che è più di un indizio: traspare una volontà così semplice ma così evidente di realizzare il porting per PlayStation 5.
Con una nuova uscita di tal livello, potrebbero infuocarsi ancor più le polemiche: i fan di Pokémon sono già infuriati per la scopiazzatura e PocketPair sta per rilasciare anche un metroidvania identico a Hollow Knight. Ma tutto questo trambusto potrebbe fare solo bene al brand di Pokémon.
Come dimostra la nostra recensione di Pokémon Scarlatto e Violetto, è da un po’ di tempo che Game Freak si adagia sugli allori del successo e non lavora sulla qualità, lasciando nei giochi potenziale sprecato, un mare di bug e una grafica insoddisfacente. La speranza è che – plagio o meno – il successo di Palworld possa risvegliare Game Freak e spingerla a investire di più per rendere i prossimi giochi di Pokémon qualitativamente superiori, com’era un tempo.