Nelle ultime ore sono state avanzate ipotesi di truffa aggravata legate al caso che riguarda la vendita del pandoro di Chiara Ferragni in collaborazione con Balocco.
Tuttavia, ad essere coinvolta non è solo la nota influencer italiana, ma anche Alessandra Balocco, presidente e amministratore delegato dell’azienda dolciaria di Fossano. Vediamo chi è Alessandra Balocco e quali sono i motivi che l’hanno portata ad essere inserita nel registro degli indagati.
Chi è Alessandra Balocco
Alessandra Balocco è presidente e amministratore delegato dell’omonima casa dolciaria di Fossano, in provincia di Cuneo. Si tratta di un’azienda italiana storica, fondata nel 1927 da Francesco Antonio Balocco come pasticceria per dolci.
Alessandra, in particolare, si è inserita nell’azienda a partire dal 1990 e la sua è la terza generazione che si occupa di gestire la casa dolciaria. Ha assunto il ruolo di presidente nell’ottobre del 2022, dopo la morte del fratello Alberto, colpito a 56 anni da un fulmine durante un’escursione in mountain bike in montagna.
Grazie alla sua esperienza pluritrentennale, Alessandra Balocco è stata scelta per dirigere l’azienda, anche grazie all’affiancamento della figlia di Alberto Balocco Diletta e della moglie Assunta Pinto.
La stessa Alessandra Balocco, durante la celebrazione della sua nuova carica, si è ritenuta orgogliosa e consapevole dell’importanza di prendere il timone della casa dolciaria, rispettandone i valori e i principi che la contraddistinguono.
L’inchiesta che ha coinvolto Alessandra Balocco
Nelle ultime ore, Alessandra Balocco è stata coinvolta nell’indagine legata alla truffa nella vendita dei pandori dell’azienda dolciaria in collaborazione con Chiara Ferragni.
L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco e condotta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Gdf (Guardia di Finanza). In particolare, prevede la convocazione di Chiara Ferragni e dei vertici di Balocco per accertare l’avvenimento della truffa.
Il reato ipotizzato, anche in relazione a una sentenza emessa dalla Cassazione, è infatti quello di truffa aggravata dalla minorata difesa dei consumatori, in quanto commessa con il sistema informatico.
Si tratta di un reato che potrebbe essere contestato anche in seguito alla querela di un solo consumatore entro 90 giorni da quando il caso è diventato di dominio pubblico (a meno che non sia aggravato).
Inoltre, sarà necessario raccogliere elementi che dimostrino l’esistenza di eventuali profitti o danni derivanti dall’affare. Le Fiamme Gialle, di conseguenza, si sono recate a Fossano, sede di Balocco, per acquisire le documentazioni del progetto “Pink Christmas” coinvolgente Chiara Ferragni e i suoi pandori dell’11 novembre 2021.
Balocco non ci sta: la replica dell’azienda
Appresa la notizia, l’azienda dolciaria ha deciso di replicare con una nota il suo dispiacere nel fraintendimento dell’iniziativa.
In particolare, i responsabili Balocco hanno precisato la fiducia che ripongono nelle autorità rimanendo fiduciosi che, collaborando, emergerà la loro buona fede.
Proprio per questo motivo, l’obiettivo principale della casa dolciaria è quello di continuare a creare prodotti di qualità da offrire in Italia e nel mondo.
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