Intel, che fine ha fatto la fabbrica di chip in Italia?

Nel 2022 Intel aveva anticipato l'intenzione di avviare uno stabilimento per la produzione di chip in Italia, con un investimento da 4,5 miliardi

A fine 2022 Intel aveva anticipato di voler costruire un grande impianto di produzione di Chip in Italia, non lontano da Verona, più precisamente a Vigasio. L’impianto di fabbricazione prevedeva un investimento da circa 4,5 miliardi di euro e avrebbe creato oltre 5000 posti di lavoro, tuttavia, da mesi, di questo importante progetto industriale, non si hanno più notizie, inoltre, di recente è stato reso noto che Intel ha sottoscritto un accordo con il governo tedesco per la costruzione in Germania, di un impianto da oltre 30 miliardi euro, finalizzato alla produzione di chip.

Molti si chiedono che fine abbia fatto la fabbrica di chip destinata all’Italia ed altri ritengono che l’accordo miliardario sottoscritto tra Intel e Germania segni la fine di questo progetto.

Cosa sappiamo della fabbrica di Chip di Intel in Italia?

Lo scorso 26 settembre, l’agenzia di stampa britannica Reuters aveva reso noto che, i successivi mesi avrebbero visto Intel impegnata a negoziare e prendere una decisione definitiva sulla sede della propria Chip Factory che sarebbe sorta in Italia e, tra i candidati di primo piano, già nel settembre 2022 figurava Vigasio, in provincia di Verona.

Parlando dell’impianto, che avrebbe ospitato oltre 5000 lavoratori e richiesto investimenti per oltre 4,5 miliardi di euro, il presidente della regione Veneto, Luca Zaia ha affermato che quel progetto avrebbe avuto una portata epocale e avrebbe segnato la nascita di una Silicon Valley Europea.

Attorno all’impianto di fabbricazione Intel vi sarebbe stato spazio per far stabilire startup e altre società innovative legate al mondo digitale.

Nei vari articoli che hanno fatto seguito alla notizia, è emerso che l’impianto di fabbricazione in Italia era uno dei tanti tasselli di un piano di investimenti europei di Intel già anticipato a marzo 2022.

Il colosso statunitense, secondo questi dati, aveva in programma investimenti in Europa per oltre 80 miliardi di euro, distribuiti in circa 10 anni al fine di creare un sistema integrato continentale, composto da fabbriche di produzione e di packagin, impianti di distruzione e riciclaggio, distribuiti in vari paesi europei.

Intel investe in Germania e Polonia

L’ultima notizia riguardante l’investimento di Intel in Italia è arrivato a Novembre 2022, da quel momento in poi, la Chip Factory italiana sembra essersi volatilizzata e, nei mesi successivi, Intel ha preso accordi con il governo tedesco e il governo polacco, stanziando diversi miliardi per i propri progetti.

Nello specifico, Intel ha preso accordi con la Germania per un impianto di fabbricazione di Chip, dal costo complessivo di 30 miliardi di euro, di cui circa 21 verranno investiti direttamente da Intel e altri 9,9 miliardi verranno stanziati, sottoforma di sussidi, dal governo tedesco.

Un accordo simile a quello preso con la Germania, ma di portata più contenuta, è stato raggiunto tra Intel e il governo polacco. Intel ha stanziato 4,2 miliardi di euro per la costruzione di un impianto di produzione di microchip in Polonia dove già da tempo vi sono numerosi impianti Intel.

Polonia e Germania sono fortemente legate sul piano infrastrutturale, tra autostrade, canali e ferrovie, e per gli esperti gli impianti nei due paesi del nordest europeo, potrebbero essere il cardine di un imponente polo Intel in Europa.

Altri progetti di Intel

Al momento il piano di investimento di Intel in Europa procede in maniera spedita, e sul tavolo ci sono progetti in Irlanda, Germania e Polonia, vi sono inoltre ulteriori progetti, non ancora confermati, ma di cui si vocifera da tempo, che potrebbero sorgere nei prossimi anni. Il piano di investimenti Intel è calendarizzato su circa 10 anni, ed è probabile che nei prossimi anni arriveranno nuovi imponenti progetti per l’Europa.

Il prossimo investimento Intel nel vecchio continente potrebbe riguardare l’Italia o la Francia, e riguardare impianti di riciclaggio e recupero di materie prime finalizzate alla costruzione di nuovi chip, o impianti di ricerca finalizzati al progresso tecnologico.

Nel programma di investimento di Intel figurano delle voci riguardanti questi temi e per quanto riguarda la ricerca, Italia e Francia sembrano essere i candidati privilegiati. La Francia in particolare era stata indicata negli scorsi mesi come il fulcro di un possibile polo di ricerca e sviluppo che sarebbe sorto nella zona sudoccidentale di Parigi.

Che fine ha fatto l’impianto Intel destinato all’Italia?

Come anticipato, della mega fabbrica di chip Intel che avrebbe visto la luce in Italia, da diversi mesi non si hanno più notizie, in questo lasso di tempo Intel ha preso accordi con Germania e Polonia, per realizzare impianti molto simili a quello che sarebbe sorto in Italia e molti ipotizzano che la decisione di Intel sia stata quella di abbandonare il progetto italiano, per focalizzarsi sulla polonia.

Non si esclude tuttavia che Intel possa ancora investire in Italia, il ministro delle imprese e del made in italy Adolfo Urso a tal proposito ha spiegato che lo stabilimento polacco non esclude quello italiano e che Intel ha comunicato al ministero che “tiene molto ad una presenza nel nostro paese e che lo stabilimento polacco, per tipologia e tecnologia utilizzata, è del tutto diverso da quello programmato in Italia, che comporterebbe l’uso di una nuova tecnologia diversa anche da quella utilizzata in altri paesi”.

Le dichiarazioni del ministro e di Intel suggeriscono che l’impianto italiano sarà un impianto di nuova generazione finalizzato a produrre nuove tecnologie, e ciò colloca l’Italia su un terreno diverso da Polonia e Germania.

Polonia e Germania si collocano sul piano della produzione intensiva e di massa, mentre Italia e Francia sembrano andare, nei piani Intel (almeno secondo le dichiarazioni del ministro Urso) nella direzione di Ricerca e Sviluppo, più precisamente ricerca in Francia e sviluppo in Italia.

Per il momento tuttavia, le uniche indicazioni che abbiamo su questo ipotetico stabilimento Intel in Italia che vedrà l’utilizzo di tecnologie nuove e non usate in altre parti d’Europa, sono le parole del ministro Urso, mancano invece posizioni ufficiali di Intel.

Antonio Coppola
Antonio Coppola
Copywriter, classe 1989. Sono nato a Napoli. Laureato in Storia Contemporanea e specializzato in geopolitica e relazioni internazionali presso l'Università di Pisa, nella vita mi occupo di divulgazione, marketing e comunicazione. Scrivo sul web da oltre 10 anni. Appassionato di scrittura e tecnologia, ho collaborato con diversi portali e riviste di settore nel mio campo e nel 2012 ho avviato un mio progetto di divulgazione storico culturale ed un podcast, grazie ai quali ho avuto modo di stringere collaborazioni con aziende, enti e riviste di settore ed ho avuto modo di esplorare e approfondire il mondo della SEO e del Web Marketing.
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