Biennale d’arte a Venezia: le opere più belle da vedere

La Biennale d'arte di Venezia quest'anno sarà la più bella di tutte: le opere di oltre 213 artisti si mescoleranno per dare vita ad un percorso straordinario.

Da domani riaprirà la 59esima edizione della Biennale d’arte di Venezia, l’esposizione internazionale per eccellenza che vedrà esibire moltissimi artisti in opere introspettive, immaginarie e uniche nel loro genere.

Biennale d’arte a Venezia: qual è il tema del 2022?

Dopo lo stato di fermo imposto dalla pandemia da Covid 19, torna a far battere il cuore e a riempire gli occhi di meraviglie, la 59esima Esposizione Internazionale d’arte di Venezia, conosciuta dai più come “La Biennale”.

Nata dall’incontro intimo tra la direttrice Cecilia Alemanni e gli artisti che hanno scelto di parteciparvi attivamente, questa mostra vuole essere il fulcro attorno al quale si sviluppa uno dei temi più sentiti di quest’anno: il ruolo e la definizione dell’ essere umano.

Attorno ai dialoghi che hanno trattato la sopravvivenza dell’umanità e le questioni che hanno dominato le scienze, l’arte e i miti del nostro tempo, prende vita “Il latte dei sogni”.

Una manifestazione dal titolo interessante, preso come spunto da un libro di fiabe dell’artista surrealista Leonora Carrington nel quale ogni cosa, con l’uso dell’immaginazione, può essere trasformata all’infinito.

Come la direttrice stessa spiega:

All’idea illuminista dell’uomo moderno come fulcro immobile dell’universo e misura di tutte le cose, gli artisti e le artiste contrappongono mondi fatti di nuove alleanze tra specie diverse e abitati da esseri permeabili, ibridi e molteplici, come le creature fantastiche inventate da Carrington

Totalmente incentrata sul rapporto tra umano e macchina, l’evoluzione di ogni singola opera cerca, dunque, di dare risposta alle domande che più hanno affollato la mente di chi crea, quali:

  • Come sta cambiando la definizione di umano?
  • Quali sono le differenze che separano il vegetale, l’animale, l’umano e il non umano?
  • Quali sono le nostre responsabilità nei confronti dei nostri simili, delle altre forme di vita e del pianeta che abitiamo?
  • E come sarebbe la vita senza di noi?

Le tre aree tematiche toccate da questa rappresentazione inverosimile dell’essere umano sono quelle che riguardano la metamorfosi dei corpi, la relazione tra individui e tecnologie fino ad arrivare all’intreccio del legame tra il corpo e la terra.

Il percorso è studiato per essere concepito come una capsula del tempo dentro la quale si può approfondire ed osservare con introspezione le corrispondenze tra le opere storiche dell’Ottocento e le esperienze contemporanee presenti.  

L’esperienza sarà un vero e proprio viaggio alla scoperta dell’essere umano non come identità singola, ma come insieme di comportamenti e scelte che lo portano ad essere altro da sé

Orari e costo del biglietto della Biennale d’arte

La Biennale d’arte di Venezia si terrà dal 23 aprile al 27 novembre 2022 negli spazi del Padiglione centrale, dei Giardini della Biennale e nel complesso dell’Arsenale.

Il percorso si articolerà partendo dalle Corderie fino ad arrivare al Giardino delle Vergini, per un totale di 1.433 opere  presentate da 213 artisti provenienti da 58 paesi diversi.

Per poter raggiungere l’ubicazione della manifestazione basterà tenere a mente i numeri delle linee Actv che partono da Piazzale Roma  e dalla ferrovia per portarvi direttamente all’Arsenale ( linea 1 e 4.1), oppure la linea Actv che vi porterà ai Giardini ( 1,2,4.1 e 5.1).

All’arrivo vi sarà chiesto di presentare il biglietto, valido per un ingresso alla sede dei Giardini e un ingresso a quella dell’Arsenale anche in giornate diverse. Per poterlo prenotare in anticipo basterà andare sul sito ufficiale: www-labiennale.org e andare alla sezione dedicata( labiennale.vivaticket.it).

Qui vi verrà chiesto di selezionare la tipologia alla quale appartenete e vi verranno esposte le tariffe qui riportate:

  • biglietto intero: € 25,50
  • studenti under 26: € 16,50
  • over 65/residenti/ridotto con codice sconto: € 20,50
  • ridotto stampa accreditata: €16,50
  • bambini fino a 6 anni/ accompagnatori persone disabili/ scuole d’infanzia primaria e secondaria di primo grado: gratis, coupon silver card: gratis

Una volta acquistato potete scegliere di stamparlo su carta o tenerlo comodamente nel vostro smartphone in formato pdf. Stessa procedura di prenotazione vale anche per le visite online.

In caso di problemi o bisogno di assistenza si può telefonare allo 041.5218828 dal lunedì al venerdì: 10.00-13:00 e 14:00-17:00 mentre il sabato dalle 10.00 alle 13:00.

L’ingresso alla Biennale sarà consentito nel pieno rispetto delle norme vigenti in materia di salute e sicurezza nei seguenti giorni e nei rispettivi orari:

  • dal 23 aprile al 25 settembre: ore 11:00 -19:00
  • dal 27 settembre al 27 novembre: ore 10:00 -18:00

Solo per l’area dell’Arsenale, l’apertura prolungata è consentita fino alle ore 20:00 mentre il giorno di chiusura è il lunedì, salvo qualche eccezione (come, ad esempio il 25 aprile).

Nella struttura potrete trovare molti servizi come il bar, il ristorante, un bookshop, un infopoint, servizi igienici, servizi di guardaroba e anche servizi di trasporto di cortesia che dispongono di passeggini ,carrozzine e deambulatori. Gli unici animali ammessi sono quelli di piccola/media taglia purché tenuti al guinzaglio. 

Quali sono le opere più belle da vedere

L’aera interessata dalla Biennale d’Arte di Venezia è a dir poco gigantesca. Basti pensare che al suo interno sono contenute opere di varia grandezza e portanza e per questo motivo ogni spazio sia abilmente sfruttato per consentire il meglio della visione da parte del pubblico.

Solo nel percorso espositivo compreso tra tra il Padiglione Centrale e le Corderie sarà potrà visitare la bellezza di 5 piccoli spazi espositivi, allestiti dallo studio di design “Formafantasma”.

Le opere più suggestive  da vedere sono quelle che, a mio parere, hanno smosso l’attenzione e il senso critico di chi le guarda anche se sono tutte belle e di grande impatto.

La prima fra tutte è una composizione straordinaria di Belkis Ayòn che mira a spiegare la trasformazione dal nero e bianco ai colori, attingendo a manufatti cangianti, arazzi, sculture disegni e maschere indigene tentando di ristabilire il rapporto che dovremmo avere con la natura.

Procedendo, si nota come il tema cambi e si passi gradualmente ad opere dove si fonde l’organico e l’inorganico coinvolgendo l’elemento tecnologico. È il caso de “La culla della strega” ispirata all’opera di Maya Deren, seguita da “Tecnologie dell’incanto” dedicata all’arte programmata degli anni ’60 dove il rapporto tra uomo e macchina è fonte di indagine.

A seguire, troverete “Corpo Orbita” a cura di Mirella Bentivoglio, ispirata alla materializzazione del linguaggio. L’ultima opera che desidero riportarvi è quella che mi ha colpita di più.

Il titolo è lunghissimo “una foglia, una zucca, un guscio, una rete, una borsa, una tracolla, una bisaccia, una bottiglia, una pentola, una scatola, un contenitore” ma spiega perfettamente la complessità del pensiero riportato dall’artista.

Questa capsula storica è ispirata alle opere di Ursula K Le Guin e alla sua particolare teoria della narrazione che vede la civiltà non come figlia dell’invenzione delle armi, ma degli oggetti che sono stati utili al suo sostentamento e alla sua cura.

Se poi voleste dare uno sguardo anche al futuro, ecco comparire “Seduzione di un cyborg” che unisce le artiste che nel corso di tutto il Novecento hanno provato ad immaginare tutte le possibili combinazioni tra uomo e materia artificiale.

Come abbiamo detto in precedenza, già con questa anteprima si può comprendere l’impegno e la creatività degli artisti e ammirarli per la loro originalità incontestabile.

E sebbene io non ve l’abbia evidenziato, sono certa che sarete i primi a notare come la maggior parte degli artisti siano donne, sconosciute o famose poco importa.

Sono donne fatte e finite, morte e vive, anziane e giovani che portano la femminilità e la bravura del loro genere a livelli impensabili.

Biennale d’arte a Venezia sostiene l’Ucraina

La Biennale d’arte di Venezia ha dovuto affrontare di petto la questione della guerra tra Ucraina e Russia. 

Nel pieno svolgimento di questo conflitto disastroso che ci ha sconvolto e colpito più di qualsiasi altro scontro avvenuto in Europa, i padiglioni dedicati alle due fazioni erano rimasti in sospeso.

All’esterno del padiglione russo presenziavano guardie armate, mentre all’interno del padiglione ucraino iniziava a prendere forma “This is Ukraine: defending freedom” della Fondazione Viktor Pinchuk in collaborazione con il ministero della cultura e dell’informazione del paese. 

Distribuito su due piani della Scuola Grande della Misericordia, nel sestiere Cannareggio, questo progetto mostra quanto il popolo ucraino sia propenso a fare l’impossibile.  Un’esposizione che non poteva essere realizzata in meno di 4 settimane, è riuscita a presenziare in tutto il suo significato nel momento esatto dell’ apertura al pubblico.

Le installazioni rappresentano il dolore e la perdita di un popolo che ha dovuto subire le azioni devastanti della guerra, dell’odio di un Putin che ancora non ha l’intenzione di arretrare. Le opere presenti sono un’invocazione alla libertà, alla democrazia e allo schierarsi da parte di chi si è trovato le bombe sopra la testa ma anche la rappresentazione veritiera di quanto è accaduto finora. 

Le memorie del passato, i soldati che partono per la guerra, i banchi di scuola vuoti con un foglio in cui si raccontano le testimonianze dei sopravvissuti sono tutti esempi di un’arte che nasce dalla sofferenzaE l’arte che nasce dalla sofferenza, a mio modo di vedere, è forse la più bella di tutte.

Biennale d’arte di Venezia: quale ruolo ha la moda?

Se l’arte è l’asse che tiene in equilibrio ogni spazio espositivo e rende la Biennale un centro culturale di prim’ordine, anche la moda ha trovato il modo di far notare il legame che la unisce alla rappresentazione creativa.

Ne sono l’esempio Dior, Burberry, Louis Vuitton, Swatch e Valentino che compaiono per nutrire i sogni e interpretare le trasformazioni dei propri clienti.

Entrambe trovano terreno comune e si sviluppano nell’opera di Gian Maria Tosatti “Storia della notte e destino delle comete” dove Valentino supporta l’arte in tutte le sue declinazioni e non solo.

Dior oltre ad organizzare la cena di gala per raccogliere fondi utili a proteggere il patroimonio artistico e culturale della città, ha realizzato le divise per il personale dell’intera Biennale.

Burberry invece, ha sostenuto il British Pavillon rappresentato da Sonia Boyce, figura di spicco per il suo approccio innovativo e sperimentale allo studio dell’audiovisivo. 

Louis Vuitton ospita il lavoro di Katherine Grosse intitolato “Apollo, Apollo” mentre Bottega Veneta accompagna un importante ciclo di appuntamenti dedicato alla danza e alle performance ispirate all’opera di Bruce Nauman. 

Insomma, tutti i grandi marchi di lusso che hanno preso parte alla Biennale d’arte di Venezia hanno contribuito a modo loro al sostentamento economico di un settore che ha sempre avuto qualche difficoltà nell’affermarsi e ottenere il consenso di un pubblico pragmatico, superficiale e a tratti per niente sensibile.

La moda che fino ad oggi indossavamo, ora diventa parte integrante del processo creativo e collabora con gli artisti per realizzare opere straordinarie, portando l’arte verso il progresso e verso un mondo fatto di latte e sogni

Redazione Trend-online.com
Redazione Trend-online.com
Di seguito gli articoli pubblicati dalla Redazione di Trend-online. Per conoscere i singoli autori visita la pagina Redazione Trend-online.com
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
781FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate