Per la prima volta dal suo debutto come prima piattaforma dedicata allo streaming online, Netflix perde significativamente molti dei suoi abbonati e le cause di questo calo sono anche (ma non solo) una diretta conseguenza della guerra tra Russia e Ucraina. Ma cosa avrebbe deciso di fare la piattaforma di streaming nero-rossa per correre ai ripari? Scopriamolo insieme.
Netflix perde abbonati: le cause del calo
Nel primo trimestre del 2022 Netflix ha segnalato una significativa perdita di abbonati è la stessa azienda a dichiararlo. Tra i mesi di gennaio e marzo infatti il colosso dello streaming avrebbe perso all’incirca 200.000 abbonamenti, un calo decisamente drastico peggiorato poi, come dicevamo, dalla scelta di sospendere il servizio in Russia come presa di posizione contro la decisione di Vladimir Putin di invadere l’Ucraina. Una dichiarazione contro la guerra chiara e dura, che però è costata a Netflix la perdita di ulteriori 700.000 utenti.
Secondo alcune voci non sarebbe comunque finita qui, gli analisti di Netflix avrebbero infatti stimato un altro calo previsto per la primavera. Cosa potrebbe fare allora la piattaforma per correre ai ripari? Una prima decisione, scontata purtroppo per chi usufruisce del servizio, sarebbe quella di intervenire sugli abbonamenti. Ma andiamo più nel dettaglio.
La decisione del colosso dello streaming
Uno dei servizi che ha reso celebre la piattaforma è stata senza dubbio la possibilità di condividere un account tra più persone attraverso più slot. Una scelta che se prima sembrava essere vincente ma che a lungo andare si è rivelata essere un’arma a doppio taglio per la piattaforma che si è ritrovata ad erogare il servizio anche per un numero spropositato di utenti non paganti. La condivisione degli account starebbe infatti contrastando la crescita dei ricavi, come ha spiegato Netflix stessa.
In una lettera indirizzata ai suoi azionisti Netflix avrebbe anche spiegato di stare lavorando per trovare una soluzione a riguardo, cosa che appunto indurrebbe inevitabilmente a pensare ad un aumento dei prezzi degli abbonamenti.
I competitors di Netflix
Se dal suo esordio Netflix si è trovata ad essere il rivale principale di servizi come Sky e la normale televisione, fino ad arrivare anche a gareggiare con il mondo del cinema stesso, adesso è la stessa Netflix che inizia a temere i suoi competitors.
Nel corso del tempo infatti sono nate tantissime altre piattaforme dedicate allo streaming tra cui Prime Video, ovvero la piattaforma di proprietà di Amazon, Disney Plus, che appartiene invece a Disney, ma anche la Apple Tv, ovviamente di proprietà della Apple e altri servizi per cui invece bisogna semplicemente registrarsi con la propria e-mail, come RaiPlay qui da noi in Italia.
Insomma, ormai è chiaro come il mercato dello streaming inizi ad essere davvero saturo di offerte rivolte agli utenti e Netflix deve cercare al più presto una soluzione per tenersi ben stretti i propri e, possibilmente, acquisirne anche degli altri. Resta solo da capire quindi quale sarà la sua prossima mossa.