Su Netflix arriva un film drammatico per emozionarsi a ritmo di musica

Una storia vera che ha cambiato per sempre il mondo della musica rivive in un film appassionato, che ha convinto pubblico e critica.

Sono molte le vicende musicali che hanno segnato la storia artistica e culturale dell’Italia del Novecento, e che hanno trovato un loro adattamento nel cinema, sul grande o piccolo schermo.

Basti pensare, fra gli altri, a “De André, principe libero“, con Luca Marinelli nei panni del cantautore genovese, o al più recente “La bambina che non voleva cantare“, che racconta la storia della cantante Nada.

Si tratta sempre, tuttavia, di storie di personaggi ultra noti, sulla cui fama riposa buona parte del successo promozionale del film: c’è infatti da aspettarsi che quanti conoscano anche superficialmente il personaggio, saranno interessati a scoprire di più della sua storia grazie ad un film o a una miniserie.

Eppure, anche puntare su una storia quasi dimenticata e del tutto sconosciuta alle nuove generazioni può talvolta rivelarsi una carta vincente, come è accaduto per questo biopic molto particolare, ora disponibile su Netflix.

Un film drammatico ed emozionante a ritmo di musica, ora su Netflix

Su Netflix sbarca infatti un nuovo film drammatico ed emozionante, scandito dalla musica di brani che hanno fatto la storia dagli anni Sessanta ai primi anni Novanta.

Il film ripercorre infatti la storia di tre fratelli, i Frattasio, che dal cuore di Napoli elaborano un nuovo modello di business, che decreterà la loro fortuna e una nuova storia per la musica italiana.

I Frattasio, infatti, inaugurano la pirateria musicale, distribuendo musica e compilation in cassetta, in un percorso che li porterà dai quartieri di Napoli alla kermesse del Festival di Sanremo, e a diventare una vera e propria leggenda per tutti gli appassionati di musica in Italia.

Al centro della narrazione, c’è il minuto e timido Enrico, con il sogno di fare il Dj e con una conoscenza musicale fuori dal comune. Da tutti considerato strano e diverso, Enrico (detto anche Erry) troverà dunque un altro modo per far fruttare la sua passione per la musica, dando vita ad un giro d’affari milionario, insieme ai suoi fratelli.

In tutto questo, dato che il film copre un arco narrativo di quasi trent’anni, si osservano anche le evoluzioni dei costumi, della moda e della musica in Italia, ma anche l’affermarsi di una nuova regolamentazione in termini di diritti che, alla fine, segnerà una tappa ancora diversa nel mondo musicale, in cui le cassette targate “Mixed by Erry” (questo anche il titolo del film) non troveranno più posto.

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Un cast giovane per un film sulle possibilità inaspettate

Il film, diretto da Sydney Sibilia (noto soprattutto per “Smetto quando voglio”, premiato anche ai David) si svolge linearmente, senza colpi di scena, e con una fotografia particolarmente curata, che mette in risalto ogni più piccolo dettaglio sulla scena.

La buona regia è poi sostenuta da un cast costituito prevalentemente da attori poco conosciuti, che però reggono molto bene la parte e contribuiscono a dare credibilità ai personaggi.

Nel ruolo di Erry troviamo così Luigi d’Oriano (di cui l’altro lavoro noto al grande pubblico è “Ma che bella sorpresa” del 2015), e in quelli di suo fratello Peppe, l’attore Giuseppe Arena (noto soprattutto per “L’imbalsamatore”).

La parte di Angelo, infine, è recitata da Emanuele Palumbo, che ha lavorato anche in “Nostalgia” di Mario Martone e in “Californie” di Cassigoli.

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Margherita Cerri
Margherita Cerri
Redattrice, classe 1998. Appassionata di letteratura e di scrittura, mi sono laureata in Lettere Moderne presso l'Università degli Studi di Milano con una tesi sul rapporto fra Italo Calvino e il gruppo Oulipo. Dopo alcune esperienze come aiuto bibliotecaria e insegnante, ho svolto un periodo di studio a Parigi, e infine mi sono unita a Trend Online tramite uno stage curriculare. Scrivo principalmente di cinema, spettacolo, attualità e viaggi. Motto: Qualunque cosa sogni d'intraprendere
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