Matteo Messina Denaro, anche detto “u Siccu” è stato fino al gennaio 2023 uno dei 10 latitanti più ricercati al mondo.
Arrestato dai carabinieri del ROS, dopo lunghi 30 anni di latitanza alla clinica Maddalena di Palermo il 16 gennaio 2023. Qui era in attesa di effettuare una seduta di chemioterapia.
Per questo motivo, dopo l’arresto è stato trasferito nella casa circondariale dell’Aquila, in regime di41-bis dove si trova una sala di medicina oncologica per le cure. Oggi è ricoverato nell’ospedale del capoluogo abruzzese in condizioni di malato terminale di cancro.
Vediamo ora a quanto ammonta il patrimonio miliardario del mafioso Matteo Messina Denaro. Ecco alcuni numeri.
Il patrimonio di Matteo Messina Denaro: un riassunto della vita criminale del boss
Il coinvolgimento nell’attività criminale risale alla giovane età e da quel momento omicidi, corruzione, riciclaggio e violenza sono il comun denominatore della vita del boss siciliano. La spaventosa delinquenza perpetrata negli anni in nome del “dio denaro” è una delle pagine più oscure della cronica italiana.
Nonostante i suoi innumerevoli viaggi in giro per l’Italia e per il mondo, la sua Sicilia è stata il luogo più insospettabile per il “nascondino” trentennale.
I settori maggiormente intersecati nell’attività mafiosa sono: la grande distribuzione commerciale, impianti eolici, villaggi turistici, immobili e opere d’arte.
Ma come ha potuto il “Diabolik” di Castelvetrano restare per cosi tanti anni latitante? Proprio il suo immenso patrimonio.
“Follow the money” di Giovanni Falcone è stato il modus operandi degli inquirenti che hanno pazientemente ricostruito l’impero di Messina Denaro, sequestrandolo. Nonostante sia difficile dichiarare una quantità di denaro certa per l’abile capacità criminale nel riciclare denaro e nel coinvolgimento di imprenditori, le cifre sono pazzesche.
Ma a quanto ammonta il suo impero e quali sono state le sue attività più redditizie? Eccole.
A quanto ammonta il patrimonio di Matteo Messina Denaro? La cifra miliardaria
Secondo la magistratura negli ultimi 20 anni il valore dei beni sequestrati, ammonta tra i 4 e i 5 miliardi di euro, ed è facile crederlo guardando anche solo all’orologio indossato al momento dell’arresto: una cosuccia da 30mila euro.
Gli investimenti andavano da supermercati a palazzine e appezzamenti di terreno. Secondo gli investigatori, un’altra parte dei soldi arrivava dall’energia eolica. Il settore era curato da un imprenditore trapanese, ex elettricista e pioniere del green in Sicilia, a cui sarebbe stato sequestrato un patrimonio di un miliardo e mezzo di euro.
Poi c’erano gli investimenti nei villaggi turistici e nel gioco online.
E sono questi i settori a cui appartengono i sequestri più clamorosi.
Tuttavia, negli anni si sono susseguite piccole o grandi operazioni con sequestri tra 300mila euro e un milione. In un altro caso sono stati 25 i milioni di euro sequestrati a un imprenditore accusato di essere un prestanome del superlatitante e di averlo ospitato a casa. Parliamo di 99 beni immobili, pari a una estensione di 150 ettari, 17 fra trattori e autocarri, 8 automobili fra cui due Suv, 86 conti correnti e rapporti bancari, una casa di cura per anziani e due società di cui una gestiva un famoso albergo.
Beni mobili, beni immobili ma anche rapporti patrimoniali sottratti ad amici e parenti hanno contribuito all’ammontare di un vero e proprio capitale, tanto da essere ben piazzato nella classifica dei più ricchi del pianeta per Forbes.