ENI giù: nessun sostegno dai rumor. Cosa bolle in pentola?

ENI in rosso anche oggi, con l’attenzione rivolta alle ultime indicazioni di stampa.

Anche la seduta odierna non sta riservando nulla di buono per ENI che risente delle negatività che sta interessando il mercato in generale.

ENI in rosso anche oggi

Il titolo, dopo aver ceduto oltre un punto percentuale ieri, perde terreno anche oggi, muovendosi sostanzialmente in linea con il Ftse Mib.

Negli ultimi minuti, ENI viene fotografato a 15,28 euro, con un ribasso dell’1,64% e oltre 4,1 milioni di azioni passate di mano fino a ora, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 10,5 milioni.

ENI frenato anche dal calo del petrolio

Il titolo risente dell’andamento negativo del Ftse Mib, ma anche della flessione del petrolio che, mentre scriviamo, passa di mano a 85 dollari al barile, con un calo dello 0,51%.

ENI intanto non trova alcun sostegno nelle indiscrezioni circolate già nelle ultime ore della giornata di ieri.

ENI: rumor su cessione quote in Enilive e Novamont

Secondo fonti stampa, la società punta a vendere entro la fine dell’anno quote di minoranza in Enilive e Novamont.

Su Enilive, sarebbero state avviate trattative preliminari con fondi e investitori industriali per trovare un partner interessato a una partecipazione fino al 10% da cui potrebbero incassare circa 1,3 miliardi di euro per poi procedere con il collocamento in Borsa.

Secondo Reuters, la valorizzazione enterprise value sarebbe di almeno 10 miliardi di euro.

Nel 2023, Enilive ha realizzato un EBITDA da circa 1 miliardo di euro e il target al 2027 è superiore a 1,6 miliardi di euro grazie all’incremento della capacità produttiva di biocarburanti fra cui il SAF, insieme al modello verticale.

Il percorso di dismissione di una quota di minoranza a un partner industriale/finanziario più successiva ipo ricalca, quello già avviato per Plenitude. L’iter sarebbe replicato anche per Novamont, quando verrà costituita la società satellite per la chimica da rinnovabili.

In questo caso, la quota che ENI vorrebbe cedere sarebbe del 30%-40% su un enterprise value da circa 1 miliardo di euro.

Secondo Milano Finanza, ENI avrebbe già aperto la data room e avrebbe registrato l’interesse di Blackstone e HitechVision.

Le indiscrezioni a inizio 2024 già individuavano Enilive in fase di avvio del processo di valorizzazione di Enilive: si ipotizzava un enterprise value da circa 10 miliardi di euro.

Come nel caso di Plenitude, la vendita della quota di minoranza di Enilive faciliterebbe la valutazione nella fase del processo di quotazione.

Il modello satellitare di Eni prevede la valorizzazione del portafoglio con un incasso

positivo netto dal M&A di 8 miliardi di euro lungo l’arco di piano 2024-2027.

I satelliti possono mostrare valorizzazioni superiori a quelle implicite all’interno di ENI e permetterebbero l’ingresso di investitori a cui è preclusa la partecipazione nel settore oil & gas.

ENI: il commento di Equita SIM

Secondo gli analisti di Equita SIM, la notizia è coerente con la strategia satellitare di ENI. Gli esperti continuano a ritenere che il processo di valorizzazione possa essere un catalizzatore positivo sul titolo in quanto Enilive potrebbe ottenere un multiplo enterprise value/EBITDA a una singola cifra media o altra rispetto a circa le 3,5 volte di ENI.

Equita SIM spiega che il suo prezzo obiettivo pari a 19,5 euro per ENI, è basato sulla valutazione somma delle parti e include una valorizzazione enterprise value di Enilive al di sotto del potenziale e potrà essere migliorata in sede di cessione della minoranza/IPO.

Su Novamont il percorso di valorizzazione agli analisti sembra più distante in quanto la società è stata acquisita interamente solo nel 2023 e il piano strategico è meno definito rispetto a quello di Plenitude o Enilive.

Non cambia intanto la view bullish di Equita SIM, che su ENI mantiene invariata la raccomandazione “buy”.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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