ENI giù con cattive news, ma è un buy imperdibile. Upside da urlo

ENI cala ancora dopo il netto ribasso di ieri, seguito alla revisione delle stime sulla tassa extra-profitti. Brutte notizie, ma non troppo: broker bullish.

Ancora una seduta nel segno della debolezza per ENI che perde terreno per il terzo giorno di fila.

ENI in calo per la terza seduta di fila. Petrolio ancora giù

Il titolo, dopo aver chiuso la sessione di ieri con un ribasso di tre punti e mezzo percentuali, oggi cala dello 0,42% a 11,758 euro, con oltre 5 milioni di azioni passate di mano fino a ora, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 13 milioni.

A pesare sull’andamento odierno di ENI contribuisce nuovamente il calo del petrolio che dopo aver ceduto oltre du punti percentuali ieri, continua a perdere terreno oggi. L’oro nero è fotografato negli ultimi minuti a 87,65 dollari, con una flessione del 2,16%.

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ENI: riviste al rialzo stime su tassa extra profitti

Intanto ENI resta sotto la lente e continua a mostrarsi debole dopo che la società ha comunicato ieri di aver incrementato la stima del contributo straordinario a carico delle imprese del settore energetico (windfall tax) dai 550 milioni di euro indicati nei risultati del secondo trimestre, a 1,4 miliardi di euro.

La modifica è motivata dalle precisazioni rese dall’Agenzia delle Entrate in agosto in risposta all’istanza di interpello presentata da ENI circa le operazioni prive del requisito di territorialità e sui derivati di hedging.

Ieri scadeva il ravvedimento per il pagamento dell’acconto sulla tassa degli extraprofitti delle aziende energetiche.Gli analisti di Equita SIM ritengono che la notizia abbia implicazioni negative per il titolo.

ENI: riflessioni di Equita sulla windfall tax

La stima della windfall tax è risultata volatile fin dall’introduzione del decreto e l’eventuale riformulazione della norma continua a renderla incerta, nonostante ENI non generi significativi extraprofitti sul gas in Italia.

L’aliquota del contributo, originariamente fissata in misura pari al 10%, è stata incrementata successivamente al 25%, ma fortemente contrastata dalle aziende circa la correttezza della norma, tanto che secondo alcuni quotidiani, Exxon, IP, Engie e Q8 avrebbero fatto ricorso.

La SIM milanese ritiene che la maggior parte degli utili di ENI, oltre il 90%, siano realizzati al di fuori dell’Italia, prevalentemente nell’upstream, e un’imposta territoriale potrebbe incontrare come principale limite superiore la capienza dell’imponibile.

Nell’intervista al Sole 24 ore, il CFO Gattei ha indicato che ENI Italia SpA ha prodotto quasi 600 milioni di euro di perdita operativa nel primo semestre di quest’anno.

ENI: Equita rivede le stime. Buy confermato

A livello di stime, gli analisti di Equita SIM migliorano l’EBIT adjusted 2022 a 19,5 miliardi di euro, con un incremento del 7%, grazie all’upstream, ma non modificano l’utile netto 2022.Confermata la view bullish su ENI con una raccomandazione “buy” e un prezzo obiettivo a 19 euro.

ENI: bullish la view di Intesa Sanpaolo e Kepler Cheuvreux

A puntare sul titolo è anche Intesa Sanpaolo che oggi ha rinnovato l’invito ad acquistare, con un target price a 16,6 euro.

Secondo gli analisti, l’aumento della tassazione sull’extra profitto è chiaramente negativo, ma ha impatto limitato sull’utile netto e nullo su quello adjusted.

Bullish anche la view dei colleghi di Kepler Cheuvreux che oggi hanno reiterato il rating “buy”, con un fair value a 20 euro, valore che implica un potenziale di upside di circa il 70% rispetto alle quotazioni correnti a Piazza Affari.   

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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