ENI sale ancora con ultime novità. Buy con target appetibile

ENI viaggia in rialzo per la sesta seduta di fila, snobbando il crollo del petrolio. Focus su meeting management: ecco i temi hot.

A Piazza Affari anche questa prima seduta della settimana è vissuta in rialzo da ENI che sale per la sesta giornata di fila.

ENI continua a salire a Piazza Affari

Dopo aver archiviato la sessione di venerdì scorso con un progresso di oltre un punto percentuale, il titolo sale anche oggi, pur rimanendo un po’ indietro rispetto al Ftse Mib.

Negli ultimi minuti ENI si presenta a 13,59 euro, con un vantaggio dello 0,94% e oltre 4,7 milioni di azioni passate di mano fino a ora, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a quasi 19 milioni.

ENI sale, ma il petrolio crolla

Il titolo oggi si sintonizza con la positiva impostazione del Ftse Mib e non sembra risentire del crollo accusato dal petrolio che mentre scriviamo viene fotografato a 106,95 dollari, con un affondo del 6,15%.

ENI: meeting dell’AD e del management. Alcuni temi chiave

ENI oggi è finito sotto la lente di Equita SIM che ha riportato il feedback di un meeting virtuale dell’AD Claudio Descalzi e del top management del gruppo.

Dall’incontro è emerso che l’equilibrio sui mercati energetici era incerto già prima del conflitto.

La minor domanda di greggio russo dalle compagnie occidentali si aggiunge alle difficoltà del OPEC+ di allineare la produzione alle crescenti quote produttive in un ambiente di domanda in forte crescita.

Gli investimenti complessivi E&P restano ampiamente sotto le medie storiche e i prezzi spot del gas hanno potenzialmente un effetto recessivo.

Da segnalare la flessibilità nel mercato del gas grazie ai volumi equity. L’import di gas dalla Russia da parte di ENI è pari a 20-22 miliardi di metri cubi.

Il portafoglio e gli investimenti effettuati negli ultimi anni permetteranno ad ENI di incrementare i volumi propri via pipeline dall’Algeria e Libia e via LNG da Egitto, Nigeria, Angola, Congo e Mozambico.

Il portafoglio ENI potrà progressivamente sostituire i volumi gas provenienti dalla Russia per circa il 50% nel 2022-2023 e circa l’80% nel 2023-2024.

ENI: focus su margini raffinazione e costi inflazione

Non sono previsti problemi significativi sui propri contratti di vendita in caso di sospensione delle forniture dalla Russia.

Dal meeting è emerso che i margini di raffinazione sono forti. La guidance sul 2022 punta ad un risultato operativo negativo per R&M.

Negli ultimi giorni la carenza di prodotti, prevalentemente diesel, ha consentito un rafforzamento dei margini di raffinazione.

Il commerciale risente invece di qualche sofferenza per la difficoltà nel trasferire i costi alla pompa.L’inflazione da costi è inclusa nel piano, segnalando che è pari al 7%-10% e che le spese per investimenti sono contrattualizzate al 80% per l’upstream nel biennio 2022-2023.

L’incremento dei prezzi dell’energia più che compensa l’inflazione sia nel E&P che nelle rinnovabili.

Infine, è contenuto l’impatto dal Decreto Legge energia: al peggio ENI si attende qualche centinaio di milioni di euro di impatto dalla windfall tax sugli extraprofitti.

ENI sotto la lente di Equita SIM. Buy confermato con target appetibile

Equita SIM ricorda che il piano industriale appena presentato da ENI prevede un’accelerazione della decarbonizzazione in un contesto di miglioramento della generazione di cassa e di remunerazione per gli azionisti, con uno yield del 9%.

Confermata la view positiva su ENI che per Equita SIM merita una raccomandazione “buy”, con un prezzo obiettivo a 18 euro, valore che implica un potenziale di upside di circa il 32% rispetto alle quotazioni correnti a Piazza Affari.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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