Ferrari, il motore si ingolfa

I dati presentati da Ferrari sono stati incoraggianti, evidentemente tuttavia il mercato ritiene il titolo ancora troppo caro. Ecco cosa dice il grafico.

Ferrari in netto calo oggi, il titolo cede il 2,76% a 204,60 euro, minimo intraday a 203,60, massimo a 210,90. 

Ferrari, la guidance 2022 delude il mercato

I dati presentati sono stati incoraggianti, così come le previsioni per l’anno in corso, evidentemente tuttavia il mercato ritiene il titolo ancora troppo caro a questi prezzi. 

Nel 2021 sono stati consegnati 11155 veicoli, una crescita del 22,3% sul 2020. Il fatturato è risultato in aumento del 23,4% a 4,27 miliardi rispetto al 2020 e del 13,4% sul 2019. Il risultato del 2020 è in linea con le stime fornite dalla società, circa 1,52 miliardi di euro.

Per quest’anno l’Ebitda è stimata a 1,65/1,70 miliardi di euro, in crescita dagli 1,53 miliardi del 2021 ma sotto il consensus di 1,71 miliardi. Il margine di Ebitda adjusted è atteso al 34,5-35,5%, in calo rispetto al 35,9% del 2021. I ricavi attesi sono di 4,8 miliardi di euro, sopra il 4,69 del consensus. L’utile netto dovrebbe attestarsi a 840/870 milioni, l’eps adjusted atteso è a 4,55/4,75 euro per azione, più basso dei 4,84 euro del consensus.

Molto articolati i giudizi dei broker su Ferrari

Mediobanca Securities ha confermato la valutazione “neutral” e il prezzo obiettivo a 194 euro. Questo il commento degli esperti “Risultati del quarto trimestre 2021 in linea, guidance sul 2022 più bassa sui margini. Focus sul Capital Markets Day” che si terrà il 16 giugno.

Raccomandazione neutrale “hold” anche da parte di Intesa Sanpaolo che ha però alzato il target price da 220 a 230 euro. Gli esperti hanno apprezzato i conti del quarto trimestre ma la guidance per il 2022 implica una redditività su base annua più debole, il 2022 sarà un anno di transizione.

Stesso atteggiamento per JPMorgan: giudizio “neutral“, target price alzato da 227 a 232 dollari. JPMorgan ha confermato anche la propria stima relativa all’Eps per il 2022 e ha alzato quella per il 2023 da 5,5 a 5,65 euro.

Più prudente Kepler Cheuvreux la cui raccomandazione è “reduce” e il prezzo obiettivo viene fissato a 220 euro. Gli esperti constatano che la guidance 2022 è inferiore al consenso, ma ricordano anche che “il management tipicamente à indicazioni prudenti all’inizio di ogni anno”. Occhi puntati quindi sul Capital Markets Day di giugno.

Goldman Sachs conferma invece il giudizio “sell” sul titolo con prezzo obiettivo a 195 euro. Gli esperti evidenziano che anche se i conti del quarto trimestre 2021 sono stati in linea, la guidance per il 2022 è invece sotto il consenso.

Banca Akros ha alzato il target price di Ferrari da 210 euro a 220 euro e ha confermato il giudizio “neutral”. Per gli esperti il quarto trimestre è stato leggermente migliore delle stime ma la guidance per il 2022 è risultato marginalmente al di sotto del consensus. Gli analisti non vedono notizie nei prossimi mesi che possano cambiare la valutazione neutrale.

Equita Sim ha alzato il prezzo obiettivo di Ferrari a 195 euro (+8% dal precedente) e ha confermato il giudizio “hold”. Il quarto trimestre è stato migliore delle attese mentre la guidance sul 2022 è stata leggermente inferiore. La presentazione del business plan del 16 giugno potrebbe dimostrarsi un catalyst positivo.

Analisi tecnica, Ferrari completa figura ribassista

Sul fronte grafico il titolo dovrà lavorare parecchio per recuperare una intonazione positiva. I prezzi hanno completato il 14 gennaio con la violazione di 216 il testa spalle ribassista disegnato dal top del 5 novembre. La “neckline” della figura, la sua linea di base, transita attualmente a 215,50 circa, solo oltre quei livelli i recenti segnali di debolezza, come la violazione della media mobile esponenziale a 100 giorni avvenuta il 18 gennaio, rientrerebbero. 

Una chiusura di seduta inferiore a 199, dove transita la media mobile esponenziale a 200 giorni (indicatore che sintetizza la condizione del trend di medio lungo termine, sotto la media rischio di avvio di downtrend duraturo) farebbe temere il test in area 187/88 del target del testa spalle (proiezione della ampiezza della figura dal punto di rottura della sua base) e area di transito della linea che sale dal minimo di marzo 2021. Con la violazione di quei livelli il target si sposterebbe in area 170 euro. 

Sopra 215,50 invece i prezzi potrebbero tentare la ricopertura di due gap lasciati nel recente passato, quello del 14 gennaio a 221,20 e quello del 6 gennaio a 235,30 euro.

(Alessandro Magagnoli)

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