Ftse Mib calerà con Wall Street? Meglio Unicredit o Intesa?

Il Ftse Mib dovrà difendere i prossimi supporti, con un occhio ai listini americani che sono in evidente affanno. La view di Stefano Sabetta.

Di seguito riportiamo l’intervista a Stefano Sabetta, Analyst cooperator Ortex, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull’indice Ftse Mib e su alcune blue chips.

Il Ftse Mib si è riportato sopra quota 25.000 punti dopo essere sceso al di sotto della stessa. Quali le attese nel breve?

Giornata molto particolare quella di ieri a causa del flash crash, in cui i listini hanno subito un vero e proprio rapido crollo, riassorbito in breve tempo.

Il Ftse Mib è arrivato a perdere fino al 3,25%. Ancora poco chiare le motivazioni, che spaziano dai dati deludenti dell’indice PMI manifatturiero tedesco, alla chiusura della borsa di Londra che riducendo la liquidità complessiva rende più probabili questi fenomeni.

Al di là delle motivazioni, sulle quali indagano le autorità competenti, i listini europei sembrano non ritrovare la forza ed i volumi di scambio. Occorrerà, inoltre, monitorare se verrà tenuta dal future sul Ftse Mib l’area compresa tra i 23.500 ed i 23.210 punti.

Se questa zona dovesse cedere, ancora una volta l’ultimo baluardo sarà l’area supportiva compresa tra 22.200 ed i 21.500 punti.

Dopo l’allontanamento dai 25.000 punti, la zona di resistenza ora risulta essere compresa tra 24.160 e 24.500 punti.

I listini americani sono in evidente affanno e confermano la creazione delle resistenze a 4.360 sull’S&P500 e a 14.200 punti sul Nasdaq, che faranno sentire tutta la loro importanza, nel poco probabile, ritorno della forza sui mercati.

Analizzando sempre la volatilità, si osservano sia l’indice americano Vix che quello europeo Vstoxx sul valore di 32. Questo livello in entrambi i casi è banalmente importante, perché costituisce una resistenza tecnica orizzontale.

Nel caso di superamento gli indici di volatilità potrebbero subire delle accelerazioni la cui entità è difficilmente prevedibile.

Unicredit e Intesa Sanpaolo saranno chiamati al test dei conti questa settimana: su quale dei due puntare ora?

Struttura tecnica similare per i due titoli, per i quali i trend di breve sembrano essere in una configurazione laterale ribassista.

Unicredit e Intesa Sanpaolo sono in sofferenza e tra le cause esogene si potrebbe ipotizzare uno spread in aumento, ma anche gli scenari di una possibile recessione delle economie, in particolar modo europee.

La situazione tecnica è leggermente migliore per Intesa Sanpaolo rispetto ad Unicredit. La banca torinese è al test di un’area supportiva compresa tra 1,922 e 1,8068 euro.

L’eventuale perdita di questa area manderebbe il titolo a testare i successivi supporti compresi tra 1,7052 e 1,62 euro.

I conti del primo trimestre prevedono un’attesa di ricavi per 4,95 miliardi contro un EPS a 0,065 euro. Un eventuale rimbalzo da questi livelli porterebbe il titolo a testare per la seconda volta la resistenza a 2,0350 euro.

Per quanto riguarda Unicredit, c’è da dire che sconta, a differenza di Intesa, lo stacco della cedola del 19 aprile, con il 6,22% di dividend yield.

Il titolo ha già penetrato un’area supportiva compresa tra 9,041 e 8,52 euro.

La violazione di questa area spingerebbe nuovamente Unicredit verso i minimi di periodo a 7,72 euro dove, tra l’altro, insiste una area supportiva importante. Nel caso di Unicredit il confronto sarà con i ricavi attesi a 4,41 miliardi di euro, a fronte di un EPS di 0,3049 euro.

Al momento non si può che prendere atto della debolezza dei due titoli: una possibile operatività si concentra su Intesa Sanpaolo, sebbene il suggerimento sia di attendere almeno un innesco su un trend di breve, poiché potrebbe ancora scivolare verso la parte bassa dell’area supportiva.  

Come valuta l’attuale impostazione di Azimut e FinecoBank e quali strategie ci può suggerire per entrambi?

Il titolo Azimut è sorretto da una trend line rialzista pluriennale che lo accompagna dal dicembre 2018, unendo i minimi pandemici, prontamente riassorbiti, dell’ottobre 2020 e del marzo 2022.

Il titolo sta provando a costruire una base sulle attuali quotazioni, ma non escludiamo che possa ancora provare a testare i minimi in area 17,90 euro. Questa rappresenta un’importante area supportiva al di sotto della quale diventano pericolose le discese, in quanto vanno anche ad invalidare la trend line menzionata.

E’ possibile suggerire alcune strategie per il titolo. Per chi fosse entrato nel titolo alle attuali quotazioni il target di breve termine che vediamo per il è a 21 euro, dove sarebbe possibile anche provare, a proprio rischio, uno stop and reverse short con stop loss a 21,52 euro e target eventualmente da valutare successivamente.

Un’eventuale strategia sulla forza, invece, prevede un ingresso buy stop sulla rottura dell’area resistenziale compresa appunto tra 21 e 21,52 euro e con un target di medio termine a 23,14 euro.

Per quanto riguarda Fineco, è anche esso in una struttura tecnica simile a quella di Azimut. Il titolo, con lo scarico di marzo, ha mantenuto la trend line rialzista partita dai minimi del dicembre del 2017 e che unisce i minimi dell’agosto 2018 con quelli registrati il mese scorso.

Riteniamo che FinecoBank possa nuovamente andare a rivedere i minimi dell’11 marzo. Tuttavia per eventuale operatività in acquisto, attendiamo movimenti più netti di consolidamento. In caso di ulteriori salite il titolo ha un target di medio termine a 14,27 euro.

Quali sono i titoli che sta seguendo più da vicino in questa fase e a quali consiglia di guardare ora?

Considerato il particolare momento di forte volatilità e debolezza dei mercati, concentriamo la nostra attenzione su un titolo della difesa: Leonardo.

Riteniamo interessante l’attuale ritracciamento, in quanto il titolo si sta appoggiando su dei supporti dinamici e statici a 9,50 euro il primo e a 9,17 euro il secondo.

L’eventuale ingresso, da considerarsi puramente didattico, potrebbe avvenire un due tranche sui livelli indicati con stop loss di tutta la posizione a 8,92.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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