Ftse Mib: brutto segnale. E ora? ENI, Enel e Stellantis buy?

Il Ftse Mib ha visto un deterioramento del quadro tecnico e rischia un'accelerazione ribassista. La view di Gerardo Murano.

Di seguito riportiamo l’intervista realizzata a Gerardo Murano, consulente finanziario indipendente, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull’indice Ftse Mib e su diverse blue chips.

Il Ftse Mib è stato venduto ancora nel giorno della BCE. Come valuta l’attuale scenario e quali le attese nel breve?

Lo scenario è girato al peggio, nel senso che i tentativi di rialzo che hanno ingabbiato il Ftse Mib in un range di qualche centinaio di punti per qualche giorno, hanno lasciato intravvedere una mancanza di forza che si è tradotta poi in segnali di debolezza.

Il cedimento da parte del Ftse Mib prima dei 24.150 punti ha avviato le prime posizioni short, conducendo a un altro test molto importante, quello dei 23.800/23.750 punti.

In caso di rottura di questa soglia avremo una nuova accelerazione ribassista con proiezione in area 23.100/23.000.

Lo scenario quindi nel breve è sicuramente deteriorato, mentre nel medio-termine implica ampia volatilità con tendenza neutro-negativa.

Di conseguenza, quello attuale non è il momento migliore per avviare posizioni long sul Ftse Mib perchè ci sono rischi al ribasso che si concretizzeranno al cedimento di area 23.800/23.700. 

Visti gli attuali prezzi del petrolio, quali indicazioni ci può fornire per due titoli oil come ENI e Saipem?

ENI in questa fase ha rappresentato un buon baluardo difensivo, sospinto dai prezzi del petrolio che hanno raggiunto e superato l’area dei 120 dollari.

Si tratta di una soglia resistenziale significativa e nei prossimi giorni bisognerà vedere quale sarà l’andamento del futures sull’oro nero.

ENI intanto ha avviato una fase di ritracciamento che non inficia la tendenza positiva di medio termine, ma che sta riportando le quotazioni verso i primi livelli di supporto dinamico, rappresentati dalla trendline rialzista che inquadra l’ultimo mese di rialzo del titolo.

L’area dei 14 euro è sicuramente un supporto importante, fermo restando che la tendenza rialzista di medio termine non è in pericolo al momento.

Nel breve periodo si vedono prime indicazioni di prese di profitto su ENI, ma è ancora presto sia per alleggerire le posizioni, sia per valutare eventuali short.

Scenario differente per Saipem che parte da una condizione diversa da ENI che esprime molta solidità e capacità di generare flussi di cassa.

Per Saipem il quadro è ancora molto incerto, ma c’è stato un movimento di rimbalzo che si è fermato nell’area dei 6 euro.

E’ partito così un movimento ribassista che ora vede a 4,7 euro, quindi nell’area dei precedenti minimi, un livello di supporto significativo.

La tendenza nel breve termine è al ribasso definita e per poter operare in ottica contrarian, quindi provare a comprare sui minimi, conviene avere un’idea chiara su quello che sarà il futuro della società.

Enel si sta allontanando da quota 6 euro. Questa debolezza offre occasioni d’acquisto o è meglio stare lontani dal titolo per ora?

La debolezza espressa da Enel nelle ultime due settimane è sicuramente superiore a quella del Ftse Mib e in parte anche a quella del comparto di riferimento.

Indubbiamente ci sono dei motivi endogeni, ricordando che Enel opera come multinazionale ed è presente in diversi Paesi.

In alcuni di questi, come ad esempio in Cile, lo scenario della partecipata non appare dei più brillanti e questo potrebbe essere una delle cause che hanno favorito l’indebolimento del titolo Enel.

Dapprima avevamo visto un tentativo di rimbalzo, con le quotazioni tornate in area 6,2 euro, ma poi è partita una fase di storno abbastanza importante, con tentativo di pull-back e nuovo innesto short al cedimento di 5,865 euro.

I prossimi obiettivi al ribasso per Enel sono in area 5,5 euro, sui precedenti minimi relativi segnati a marzo scorso, ma non è detto che la debolezza si fermi lì.

Vediamo quindi cosa accadrà in area 5,5/5,4 euro, perchè in caso di consolidamento Enel potrebbe offrire una buy opportunity, ma dubito sinceramente che ci potrà essere uno spike al rialzo.

Ci sarà quindi tutto il tempo per valutare il consolidamento del titolo prima di considerarlo un’opportunità di acquisto.

Cosa può dirci in merito al recente andamento di Stellantis e quali strategie ci può suggerire?

Stellantis è un titolo ciclico, quindi risente dello scenario di deterioramento che sta riguardando un po’ tutti i settori dell’economia.

Il titolo sta esprimendo comunque forza relativa rispetto al Ftse Mib, quindi non è particolarmente oggetto di vendite. Il cedimento di area 13,75 euro aumenterà le probabilità di un ritorno di Stellantis verso i 13 euro.

Stellantis quindi è un po’ più forte dell’indice di riferimento, ma l’impostazione di breve rimane ribassista.

Sempre tra gli industriali, Leonardo sta esprimendo una grandissima forza relativa rispetto al mercato. Qual è la sua view su questo titolo?

Leonardo è uno dei titoli che hanno beneficiato di questa situazione di rischio geopolitico. Il titolo si è avvicinato all’area degli 11 euro, con un top a 10,88 euro da cui sono partite le prese di beneficio.

La tendenza è al momento ancora rialzista, anche se la doji che sta sviluppando in ottica settimanale fornisce un’indicazione di cautela, quindi non è sicuramente il momento di avviare posizioni long.

Chi ha acquistato Leonardo su livelli di prezzo ragionevoli tra fine febbraio e marzo può ancora tenere duro prima di alleggerire le posizioni.    

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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