Di seguito riportiamo l’intervista a Davide Biocchi, trader-Directa SIM, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull’indice Ftse Mib e su alcune blue chips.
Il Ftse Mib ieri si è spinto a un passo dai minimi di gennaio, salvo recuperare parte delle perdite. Quali le attese per le prossime sedute?
Come spesso accade, quando arriva l’evento esogeno, non dico inatteso ma che non è sicuramente intrinseco nei mercati, la reazione è quella della paura.
L’evento in questione peraltro è ancora all’inizio e quindi è una minaccia di cui non si conoscono entità, peso e impatto.
I mercati reagiscono così perchè si tratta di eventi esogeni che non controllano e non masticano, quindi l’emotività ha sempre la meglio.
Individuare i supporti che possono tenere è uno sport da non praticare, essendo molto rischioso, perchè i grafici per pianificare gli acquisti valgono poco o niente.
Tra l’altro nel caso in cui cedono i supporti, si possono vedere delle accelerazioni ribassista micidiali. Attenzione quindi per il Dax ai 14.800 punti che sono un livello importantissimo, occhio ai 4.000/3.980 punti di Eurostoxx 50.
Da monitorare con attenzione anche il Ftse Mib che si muove un po’ più di conseguenza agli altri mercati.Non escludo nuove vendite anche per il nostro indice, per il quale ieri abbiamo visto un po’ di acquisti sulle utility che sono un po’ beni rifugio.
Si prende profitto dai titoli che hanno corso tanto e non a caso ieri le banche erano in cima alla lista di quelli che sono andati male.
Il pericolo sono le vendite “dovute”, cioè quando il mercato va al ribasso in certe gestioni si accende la campanella rossa e a quel punto devi fare quello che hai promesso e quindi devi vendere.
La questione è che il Ftse Mib, al pari di altri indici, rischia l’avvitamento, come sempre succede in questi sell-off.
L’avvitamento è pericoloso perchè c’è il rischio che dall’altra parte trovi il vuoto in acquisto, specie se si scende oltre certi livelli, si pensi ad esempio ai 14.800 punti di Dax, sotto cui c’è un vuoto volumetrico.
Sono del parere che prima bisogna lasciare il tempo al mercato di sfogare questo momento di difficoltà e poi si vede dove andrà a fare una base.
Per quanto la geopolitica sia un fattore significativo, non credo che questa sia la fine dei mercati azionari, magari ci sarà un livello dove si avranno delle opportunità per comprare ancora.
Quali sono i titoli che a suo avviso sono da monitorare più di alti in questa fase di mercato?
E’ palese che i titoli del momento sono i bancari, ma sono anche quelli dove c’è più aggio e quindi dove si vende di più attualmente.
Resta sugli scudi il settore oil che insieme al bancario saranno quelli destinati a reagire meglio quando finirà questa ondata di vendite.
Nel durante, a comportarsi meglio degli altri saranno le utility e guarderei in particolare alla triade Snam, Italgas e Terna.
Sarei meno propenso a valutare Enel ch ha tanto debito ed è penalizzata già di suo, tanto è vero che non è tra le migliori utility in questo momento.
Tra i petroliferi punterebbe solo su ENI?
ENI è sicuramente il migliore della famiglia, è in salita, ma sulla schiena ha uno zainetto con dentro Saipem, quindi fa più fatica degli altri.
Non ha un brutto grafico Tenaris che nel breve però potrebbe essere ugualmente penalizzato dalla negatività del mercato.
Qual è il settore che in questo momento tira di più?
Consiglio di guardare il grafico di due titoli americani, Philipp Morris e British American Tobacco.Si nota facilmente che si tratta di due grafici non impennati al rialzo, ma quasi di più!