Ftse Mib: fin dove può salire. Enel, Unicredit e Intesa buy?

Il Ftse Mib è proiettato verso massimi leggermente superiori: sfruttare il rimbalzo a breve ma prepararsi a vendere nel lungo. La view di Pietro Paciello.

Di seguito riportiamo l’intervista a Pietro Paciello, CEO e Chief Analyst della Paciello Trading Academy, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulla situazione di Piazza Affari e sulle strategie da seguire per diversi titoli.Per seguire Pietro Paciello, autore del libro Trading Plan, clicca qui.

Il Ftse Mib si mantiene al di sopra dei 24.000 punti. Si può salire ancora o siamo ad un punto di arrivo del recupero?

Credo che in questo momento il Ftse Mib, graficamente parlando, sia molto preciso nelle sue evoluzioni.

L’indice ha effettuato un perfetto rimbalzo da area 21.000, dove c’era il 50% di Fibonacci e quindi una soglia di pull-back statico molto forte.

Il Ftse Mib è molto preciso e lo vedo proiettato verso massimi leggermente superiori dove probabilmente torneranno le vendite.

Mi riferisco in particolare all’area dei 25.000/25.200 che dovrebbe essere abbastanza critica, anche se non è un livello molto preciso.

La mia idea è che bisognava comprare la zona dei 21.000 punti in ottica breve, così come bisognerà vendere le resistenze quando saranno avvicinate, perchè per me il mercato nel lungo è compromesso.

Il consiglio quindi è quello di sfruttare il rimbalzo nel breve, ma prepararsi a vendere nel lungo.

ftse180322

Cosa può dirci in merito al recente andamento di Unicredit e Intesa Sanpaolo e quali strategie può suggerirci per entrambi?

La decelerazione nelle ultime ore di Unicredit e Intesa Sanpaolo è sostanzialmente una normalizzazione delle recenti fasi.

I due titoli sono saliti con un reversal a V e hanno avuto un eccesso di comprato di breve in conseguenza del quale stanno normalizzando la loro tendenza.

Per Intesa Sanpaolo vedo un’area pull-back, quindi un obiettivo rialzista ancora raggiungibile intorno a 2,25/2,26 euro, dove dovrebbero a mio parere ripresentarsi i venditori.

In questo momento sono long su Intesa Sanpaolo e cercherò di avvicinare quota 2,25/2,26 euro dove, se raggiunta, mi preparerei anche a vendere e a provare uno short selling.

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Simile il ragionamento per Unicredit, ma le aree resistenziali sono molto lontane. C’è da dire che Unicredit ha avuto danni più considerevoli dalla crisi Russia-Ucraina, in quanto il gruppo è più esposto in quell’area geografica e quindi ha pagato maggiormente pegno.

Graficamente parlando, anche su Unicredit l’idea che ho è di un possibile pull-back verso ara 11,6/11,65 euro. Ai prezzi attuali il titolo è in una zona molto neutra, nel senso che non c’è una dinamica grafica ch mi porti ad operare sul titolo oggi.

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Stellantis ieri ha perso terreno, mentre è salito Ferrari. Quali indicazioni ci può fornire per questi due titoli?

Stellantis ha realizzato in maniera esemplare la stessa struttura descritta prima per il Ftse Mib, la quale è evidentemente molto correlato.

Allorquando il titolo ha toccato area 12,27/12,3 euro, è stato raggiunto il 50% di ritracciamento di Fibonacci. Doverosamente su quel livello Stellantis andava comprato e di fatto da lì è rimbalzato, con spazio ora fino a una zona di resistenza a 15,65/15,8 euro, dove ritengo sarà opportuno chiudere le posizioni rialziste.

Questo sempre sulla base degli elementi oggi a disposizione e con ciò intendo dire che una volta che Stellantis dovesse arrivare su queste resistenze il contesto generale del mercato fosse più positivo di quello attuale, allora l’interpretazione sarebbe differente.

stellantis180322

La recente debolezza del mercato ha portato Ferrari in area 165/160 euro dove trova un grande supporto dinamico di lungo termine.

Da lì era doveroso comprare il titolo ed è un buy e hold: fino a quando Ferrari si manterrà sopra 160 euro andrà tenuto in portafoglio con obiettivi anche abbastanza ambiziosi che oggi posso stimare in zona 210/215 euro.

Qualora Ferrari dovesse mollare i recenti minimi a 160 euro questo ragionamento verrebbe meno e bisognerebbe pensare che potrebbe decelerare in maniera anche violenta.

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Enel si mantiene per ora al di sotto dei 6 euro. Che fare con questo titolo ora?

Enel è il titolo più importante del nostro listino, quindi non posso pensare che un gestore patrimoniale nel costruire una posizione rialzista su Piazza Affari non abbia Enel in portafoglio. 

Salvo ipotizzare scenari molto negativi, il titolo sui minimi qualche giorno fa ha toccato area 5,5 euro che è una zona buy.

La prima resistenza abbastanza visibile è ancora lontana visto che Enel potrebbe rimbalzare verso zona 6,5/6,6 euro abbastanza facilmente e lì andrà rivista l’analisi.

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Sulla debolezza estrema il titolo va sempre comprato e per me Enel non rientra nelle operazioni di trading ma in quelle di portafoglio.

Sotto i 5,3/5,25 euro il ragionamento fatto fino ad ora verrà meno e bisognerà sfilarsi dalla posizione.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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