Di seguito riportiamo l’intervista realizzata ad Alessandro Cocco, CEO di Unicron Associates, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull’indice Ftse Mib e su diverse blue chips.
Il Ftse Mib si lascia alle spalle una settimana volatile, ma positiva. Il recupero in atto può proseguire nel breve?
Il Ftse Mib giovedì si è rimangiato buona parte del rally messo a segno il giorno prima, per poi tornare a salire ieri e fermarsi poco sopra i 23.000 punti.
Al ribasso segnalo ora un supporto a 22.530/22.500, che è l’area che deve reggere, mentre al rialzo c’è la barriera dei 24.000 punti, da violare per far sì che si raggiungano i 24.553 punti, oltre cui si apriranno le porte per i 25.400/25.500 punti.
Il focus è ora sui 24.000 punti, ma al momento il Ftse Mib è più vicino al supporto di area 22.500.
Un’eventuale violazione di tale soglia costringerà a spostare l’attenzione sui 21.572 punti, sotto cui troviamo i minimi del 7 marzo in area 21.000.
Molto negativo sarà un abbandono di quest’ultima soglia, sotto cui il Ftse Mib scivolerà verso i 20.000 punti prima e in seguito in direzione di area 19.000.
La situazione al momento non permette di avere una view nettamente rialzista sul Ftse Mib, per il quale si può sperare in una riconquista di area 24.000, con un allungo verso le successive resistenze, ma al momento ciò è alquanto improbabile.
Come valuta l’attuale impostazione di Banco BPM e Bper Banca e quali consigli operativi ci può fornire per entrambi?
Banco BPM, al pari degli altri bancari, è stato travolto dalle vendite ed è andato a violare anche l’area di supporto di 2,45-2,42 euro, salvo poi riportarsi sopra di essa.
C’è la possibilità che il titolo recuperi, guardando in primis ai massimi di giovedì scorso a 2,69 euro che, se violati, porteranno Banco BPM verso i 2,83 euro, con resistenza successiva a 3,03 euro.
Al ribasso occhio al supporto a 2,42 euro, sotto cui il titolo potrebbe calare a 2,22 euro prima e poi verso i minimi del 7 marzo a 2,12 euro, persi i quali Banco BPM scenderà a 2 euro e a 1,8 euro.
Per Bper Banca il primo supporto che troviamo è a 1,31 euro, oltre cui si guarderà ai minimi del 7 marzo a 1,2485 euro.
Un abbandono di quest’ultimo livello vedrà Bper Banca scendere verso 1,125 e poi fino ai minimi del 2020 a quota 1 euro.
Meno probabile uno scenario rialzista per il titolo che troverà una resistenza a 1,55/1,578 euro, oltre cui si punterà a 1,668 euro prima e poi a 1,78 euro.
Telecom Italia è reduce da quattro sedute brillanti in attesa del Cda in agenda domenica. Qual è la sua view su questo titolo?
Telecom Italia è arrivato a sfiorare quota 0,3 euro, violata anche nell’intraday, con un forte recupero dai nuovi minimi storici segnati nei giorni scorsi.
Da vedere ora se questo recupero è solo un ritracciamento del precedente ribasso, destinato a lasciare il posto a nuove vendite.
Al ribasso il prossimo supporto di rilievo è a 0,245 euro, sotto cui Telecom Italia tornerà sui minimi in area 0,22 euro.
Il cedimento di questo bottom aprirà le porte a scenari ulteriormente negativi, con il rischio di flessioni verso 0,2 euro, ma non è facile indicare dei target perchè il titolo sarebbe in territorio inesplorato.
Sopra 0,3 euro Telecom Italia punterà a quota 0,33 euro prima e poi a 0,35/0,36 euro, andando a recuperare parte dei recenti affondi.
Cosa può dirci di STM e quali strategie ci può suggerire?
Per STM segnalo un valido supporto intermedio in area 32 euro che corrisponde un po’ ai 21.000 punti di Ftse Mib. Il titolo ha rimbalzato dai 32 euro e si è fermato a ridosso dei 35 euro in chiusura di ottava.
Se STM riuscirà a superare quota 36,08 euro punterà ai 38,5 euro, tenendo presente che rispetto al resto del mercato il titolo ha mostrato nel complesso una certa tenuta.
Al ribasso occhio ai 34,87 euro, sotto cui si guarderà ai 33,08 euro e poi ai 32/31 euro, con proiezione successiva a 30 euro.