Piazza Affari: una mid cap crollata oggi. Cosa è successo?

Focus su una mid cap che ha vissuto una seduta da incubo oggi.

Una seduta da dimenticare oggi per Ariston Holding, finito rovinosamente nella rete dei ribassisti.

Il titolo ieri si è fermato sulla parità, dopo la negatività mostrata nelle sessioni precedenti, mentre oggi è stato colpito da una pioggia di vendite.

Ariston Holding affondato dai sell

A fine seduta, Ariston Holding è stato fotografato a 6,29 euro, a poca distanza dai minimi intraday, con un affondo del 6,12% e volumi di scambio vivaci, visto che a fin seduta sono transitate sul mercato oltre 500mila azioni, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 300mila.

Il titolo oggi ha mostrato una evidente debolezza relativa rispetto all’indice di riferimento e ha occupato l’ultima posizione nel paniere delle medie capitalizzazioni.

Ariston: nuove direttive per il Climate change in UK

Ariston Holding oggi è stato bersagliato dalle vendite dopo che ieri sera il primo ministro del Regno Unito, Rishi Sunak, ha comunicato alcune nuove direttive in ambito “Climate Change” che riguardano il mondo dell’auto, del riscaldamento domestico e dell’efficientamento termico del mondo RE.

Con riferimento al mercato del riscaldamento domestico, il divieto all’acquisto di caldaie che utilizzano combustibili fossili rimane al 2035, ma sarà diluito, poiché per le classi meno abbienti, secondo il Financial Times 1/5 della popolazione, non sarà di fatto applicato

Dal 2035 la popolazione non sarà forzata alla rottamazione delle tecnologie fossili, ma queste tecnologie non saranno consentite nel momento della sostituzione.

Da segnalare che è stato tolto il divieto alle caldaie a combustione sulle nuove abitazioni (ma si tratta di un mercato di limitate dimensioni) prima settato al 2025.

Gli incentivi per il passaggio da caldaie che utilizzano combustibili fossili alle pompe di calore, il cosiddetto ”Boiler upgrade Scheme”, sarà aumentato del 50%, da 5mila a 7.500 sterline.

Queste iniziative hanno guidato forti critiche dall’opposizione, ambientalisti etc.

Gli analisti di Equita SIM evidenziano che il mercato delle pompe di calore nel Regno Unito, a differenza di mercati quali la Francia, la Germania e l’Italia, è ancora molto limitato, con 72mila pompe di calore nel 2022 rispetto al target governativo di 600mila nel medio termine.

Ariston: l’analisi e il commento di Equita SIM

Gli esperti della SIM milanese stimano che l’esposizione al Regno Unito per Ariston sia limitata, pari a meno il 5% delle vendite, con l’azienda che è esposta a tutte le tecnologie disponibili: pompe di calore, caldaie a gas e solare.

Secondo Equita SIM, la decisione del Governo inglese evidenza l’attuale difficoltà di alcuni Governi nel mettere a terra gli sperati target climatici, in alcuni casi alquanto ottimistici.

L’outlook positivo di medio/lungo periodo per le pompe di calore nel paese è di fatto smorzato, anche se aumentano gli incentivi.

Non cambia la view di Equita SIM che su Ariston Holding mantiene ferma la raccomandazione “buy”, con un prezzo obiettivo a 10,5 euro.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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