Piazza Affari: ultime news dal PNRR. I titoli da sorvegliare

I titoli di Piazza Affari da monitorare in vista di possibilità novità dal Governo: ecco su cosa.

A Piazza Affari anche la seduta di ieri si è conclusa in positivo per i principali indici, con l’unica eccezione del Ftse Italia Star Index che ha ceduto lo 0,1%.

Il mercato italiano sta seguendo la dinamica che interessa le altre Borse, sia europee che statunitensi, con un’attenzione rivolta anche alle novità che arrivano dal fronte politico.

PNRR: possibili incentivi/crediti fiscali per digitale e green

I riflettori sono puntati in particolare sulle discussioni relative al Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Nel contesto della rimodulazione del PNRR da parte del governo, starebbe diventando sempre più concreta l’idea di incentivi/crediti fiscali “Transizione 5.0”, legati a obiettivi di digitalizzazione, ad esempio blockchain, cybersecurity, edge e cloud computing, in maniera simile all’attuale piano Transizione 4.0.

Si parla, inoltre, di investimenti su efficienza energetica e decarbonizzazione, ad esempio progetti di ecodesign, il ricorso a soluzioni tecnologiche per ottenere materie prime seconde di alta qualità, etc.

Inoltre, la misura prevederebbe l’innalzamento delle attuali aliquote, avvicinandole più possibile a quelle, in alcuni casi doppie e che arrivavano al 40%, che erano in vigore fino al 31 dicembre 2022.

La misura potrebbe essere valida dall’autunno 2023 e con durata di investimenti ammessi fino al primo semestre del 2026.

Per coprire la misura a livello finanziario, si parla di circa 4/5 miliardi di euro, grazie all’integrazione delle risorse RePowerEu, cui si aggiungono gli oltre 18 miliardi di euro già previsti dal Pnrr e dal Fondo complementare, di questi ultimi, una parte già utilizzati nel 2020-2022.

Piazza Affari: i titoli da tenere d’occhio

In caso di approvazione della misura, con effetti probabili da fine 2023 e soprattutto 2024 e oltre, gli analisti di Equita SIM vedono impatti positivi per alcuni titoli di Piazza Affari.

Si tratta in particolare di SeSa con la business unit “digital green” che rappresenta circa il 7%/8% del fatturato, oltre al resto delle attività legate alla transazione digitale.

Da segnalare anche Ariston, lato pompe di calore, Tinexta per la parte di consulenza per ottenere incentivi fiscali, circa il 50% del business, e infine rinnovabili e municipalizzate per le facilitazioni autorizzative, la capacità installata e le attività di efficienza energetica.

Cosa potrebbe frenare gli incentivi?

Invece, l’unico elemento che potrebbe portare a una frenata/minore utilizzo degli incentivi, secondo Equita SIM sarebbe l’idea del legislatore di implementare un livello di automatismo ridotto per ottenere il credito fiscale da parte delle PMI.

Questo perché per beneficiare dei crediti di imposta alle imprese potrebbe essere richiesto di presentare un’istanza preventiva, a differenza di quello che accade oggi, ovvero presentare domanda per l’incentivo a lavori di investimento già decisi/avviati.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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