Testa torna a essere buy per Citigroup. Dopo quasi due anni

Dopo quasi due anni Tesla torna a essere buy per Citigroup. "Altamente favorevoli" i fondamentali dell'azienda di Elon Musk. Titolo in progresso in premarket.

Dopo quasi due anni Citigroup restituisce il buy a Tesla. Era infatti dall’aprile 2020 che Dan Levy, analista del colosso bancario Usa, teneva invariato a neutral il giudizio sul titolo dell’azienda di Elon Musk. Ora ha promosso Tesla a outperform (equivalente del buy), confermando il target price a 1.025 dollari, oltre il 21% sopra alla chiusura di venerdì (in rialzo del 2,08% a fronte però del rally del 3,22% registrato dal Nasdaq 100). Iniezione di fiducia che sostiene gli scambi sul titolo: Tesla era infatti in progresso di quasi il 2% in premarket a Wall Street.

Dopo quasi due anni Citigroup restituisce il buy al titolo Tesla

Tesla è un unicum. È difficile trovare un titolo che rientri in tutti i parametri come Tesla: storia di crescita interessante (sia in termini di ricavi che di utile), disruption, decarbonizzazione etc”, ha sottolineato Levy in un report citato da MarketWatch. “Di conseguenza, con fondamentali solidi in prospettiva e con il titolo che è stato trascinato nella flessione del mercato, riteniamo che Tesla dovrebbe riprendersi”, ha aggiunto.

Tesla di nuovo buy per Citigroup grazie a fondamentali favorevoli

Tesla allo scorso venerdì aveva perso quasi il 31% dal record di 1.222,09 dollari toccato il 5 novembre. Un sell-off dovuto secondo alcuni (che ancora considerano sopravvalutato il titolo) ma che ha creato per gli investitori un livello d’ingresso “attraente”. Considerando che i fondamentali di Tesla restano “altamente favorevoli”. Tesla l’aveva anticipato con i dati sulle vendite e lo ha confermato comunicando un rimbalzo del 65% per i ricavi del quarto trimestre, attestatisi a 17,72 miliardi di dollari, contro i 16,57 miliardi del consensus di Refinitiv. I ricavi del solo business automotive sono invece aumentati del 71% annuo a 15,97 miliardi. Nei tre mesi l’eps rettificato si è attestato a 2,52 dollari, contro i 2,36 dollari stimati dagli analisti.

Tesla più forte della crisi della supply chain anche per Citigroup

Come Apple anche Tesla sta dimostrando di essere più forte della crisi della supply chain. Musk nel corso della presentazione dei risultati aveva spiegato che Tesla non introdurrà nuovi modelli quest’anno (neppure l’atteso Cybertruck, rimandato al 2023) a causa della carenza di chip e dei problemi di supply chain che limitano le forniture di componentistica. Un 2022 difficile per l’auto elettrica aspetta anche Lucid Group (un’altra delle nuove Big Three dell’auto Usa) che aveva chiuso con un crollo del 5,40% venerdì (peggiore performance del Nasdaq 100). Problemi che non scoraggiano però Levy, che si aspetta un’ulteriore crescita in volume e una solidità dei margini nei prossimi anni per Tesla nei confronti delle rivali. (Raffaele Rovati)

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