Un finale di settimana davvero brutto per Webuild che finisce stretto nella morsa dei ribassisti oggi.
Webuild crolla a Piazza Affari
Già ieri il titolo è stato oggetto di forti vendite, lasciando sul parterre tre punti percentuali, complici anche le prese di profitto dopo tre giornate consecutive in rialzo.
Quest’oggi Webuild presenta un bilancio decisamente più pesante, visto che negli ultimi minuti si presenta a 2,266 euro, con un affondo del 6,21%.
A dir poco esplosivi i volumi di scambio, dal momento che fino a ora sono transitate sul mercato oltre 64 milioni di azioni, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 2,5 milioni.
Webuild: Unicredit vende la sua quota del 5%
Webuild crolla a Piazza Affari e occupa l’ultima posizione nel paniere dei titoli a media capitalizzazione, dopo che ieri Unicredit ha effettuato un ABB, ossia un accelerated book building su 50,9 milioni di azioni di Webuild in suo possesso, pari al 5% del capitale o circa il 12% del free float.
Unicredit esce così dal capitale di Webuild in cui era entrata nel 2019 in occasione dell’aumento di capitale relativo a Progetto Italia, a un prezzo di carico di 1,5 euro per azione,
Il prezzo dell’accelerated book building è stato di 2,2 euro per azione, con uno sconto dell’8,9% rispetto al prezzo di chiusura di ieri.
Gli analisti di Equita SIM in una nota diffusa oggi evidenziano che l’azionariato attuale post ABB vede Salini Spa al 39,7%, CPD Equity al 16,5%, Intesa Sanpaolo al 4,6% e il mercato al 37,2%.
Webuild: la view di Equita e di Mediobanca
Non cambia intanto la strategia della SIM milanese che mantiene una view positiva su Webuild, con una raccomandazione “buy” e un prezzo obiettivo a 3 euro.
A scommettere sul titolo è anche Mediobanca Research, che ha un rating “outperform”, con lo stesso target price di Equita SIM, vale a dire pari a 3 euro.