Borsa Milano: Piazza Affari reggerà l’Europa?

Una settimana difficile per Piazza Affari che ha affrontato la crisi del momento con buoni risultati che adesso cominciano a vacillare anche per l'Europa.

Borsa Milano sorprende tutti in questi ultimi mesi, portandosi in testa rispetto a tutte le Borse europee che sono sempre più in balia delle nuove problematiche vigenti nella comunità.

Molti hanno da sempre visto l’Italia negativamente, specialmente dal punto di vista borsistico, insomma economico/finanziario, data la nostra capitalizzazione inferiore e l’avversione italiana nei confronti del rischio e dell’investimento in generale.

Tuttavia possiamo dire che nel 2021 abbiamo dato del filo da torcere e siamo stati d’esempio per moltissimi altri Stati.

Prima di tutto per il modo d’affrontare la pandemia, che ci ha permesso di tenerla sotto controllo meglio di altri, e secondo per la capacità di rivalsa sul mercato che ci era stato spesso avverso tempo addietro.

Possiamo dire che la Borsa di Milano ha retto l’Europa, diventandone un pilastro importante come non mai e, se continueremo su questa strada, ne diventerà la principale forza portante.

L’anno precedente infatti siamo stati nella top 3 delle Borse europee, con performance che Milano farà meglio a ricordare con orgoglio perché quello di cui adesso ha bisogno l’Italia è fiducia e coraggio.

Su IlSole24ore leggiamo:

“E’ stato un 2021 da ricordare per Piazza Affari, che ha chiuso l’anno con una delle migliori prestazioni tra le Borse europee. Il Ftse Mib milanese ha infatti registrato un incremento del 23%, superiore alla media dello Stoxx Europe (+22,47%). Tra gli altri principali listini fanno meglio Parigi (29,21%) e Amsterdam (28,12%), mentre Francoforte si ferma a +15,79%, Madrid a +7,9% e Londra a +14,6%.”

Insomma abbiamo dato voce alla nostra capacità di affermarci contro le previsioni dei più pessimisti.

Come se non bastasse questo trend non sembra terminare qui, perché Borsa Milano ci tiene a mantenere questo record di rally rialzisti e non molla la presa dal podio.

Infatti, riprendendo queste prime settimane di gennaio 2022, possiamo notare che l’Italia è sempre in testa, riuscendo perfino con le migliori performance a trainare la finanza europea verso la ripresa.

Su Ansa.it già dopo Capodanno viene riportato:

“Piazza Affari mette a segno una prima seduta dell’anno come la migliore tra le Borse europee: con l’indice Ftse Mib che ha concluso in aumento dell’1,40% a 27.730 punti e l’Ftse All share in crescita dell’1,31% a 30.335 punti il listino di Milano ha infatti ampiamente ‘battuto’ gli altri mercati azionari del Vecchio continente, tutti con rialzi minori.”

Questo rincuora gli investitori e dona maggiore fiducia alle aziende italiane e ai loro investitori, già messi alle strette dalla dura crisi globale.

Tuttavia non è il momento di tirare un sospiro di sollievo perché molto è il lavoro da fare e non si è ancora fuori da questo tunnel dove si rischia di restare incastrati se non si approfitta dello slancio avuto per uscirne definitivamente.

Al momento si è registrato un calo dei rialzi registrati nelle settimane precedenti a causa dell’inflazione esagerata degli USA che non spaventa, ma frena l’Europa e di conseguenza anche Borsa Milano.

Proprio quest’ultima ha perso terreno la settimana precedente, non reggendo il ritmo incalzante del caos mondiale ed europeo causato da inflazione e Omicron, vedendo alcuni dei suoi titoli più forti cadere.

I titoli peggiori della Borsa di Milano

Al momento attuale il COVID-19 è causa diffusa dei problemi che affliggono sanità ed economia.

Alcuni Paesi non reggono le varianti in continua mutazione e la paura che la politica bancaria si possa inasprire a causa dell’aumento dei prezzi mette a dura prova il vecchio continente.

Dopo lievi oscillazioni, senza una direzione decisa, Borsa Milano ha chiuso la scorsa settimana in negativo.

Tra i titoli dalle performance scadenti che sono stati decisivi per il ribasso settimanale abbiamo:

  • Ferrari (-3,87%)
  • Moncler (-3,63%)
  • Iveco (-3,43%)
  • Enel (-2,21%)
  • Generali (-1,52%)

Anche Ftse Mib ha chiuso in rosso, spingendo Borsa Milano ad una settimana che interrompe temporaneamente il rally rialzista registrato nell’ultimo periodo.

Su Borsainside troviamo scritto, in relazione alla chiusura del 14 gennaio 2022:

“I numeri della seduta: alle ore 17,30, il Ftse Mib evidenziava una flessione dell’1,08 per cento a 27543 punti.”

La Borsa di Milano perde troppo terreno?

Borsa Milano lotta per la fiducia

In un momento come questo, in cui l’economia è fragile, ci possiamo rendere conto di quanto ogni chiusura sia importante e possa condizionare le seguenti.

Ad oggi non si è ripreso il ritmo precedente al 2022, ma possiamo affermare che Milano lotta ancora per la ripresa in modo attivo e significativo.

Nonostante la BCE sia sempre più preoccupata dall’inflazione, che a dicembre ha toccato il 5%, e le Borse europee fatichino a tenere ritmi positivi a causa dell’incertezza, Piazza Affari resta degna di fiducia.

Sopratutto due titoli hanno permesso di mantenere un certo ottimismo in Italia: BPM e STM, entrambi con performance positive sopra le aspettative, rispettivamente di +2,4% e +3,6%.

Così si espone Proiezioni di Borsa:

“Nonostante l’andamento incerto delle Borse a Piazza Affari una pioggia di acquisti ha travolto questi 2 titoli. STM ha realizzato nel trimestre ricavi sopra le attese. Le voci attorno al risiko bancario hanno sostenuto i prezzi di Banco BPM.”

Tra l’altro ad oggi, data 17 gennaio 2022, arriva la conferma della forza dei nostri titoli: Borsa Milano apre positiva con l’indice Ftse Mib a +0,49%.

Qual è la capitalizzazione di Piazza Affari?

Nel 2020 il valore di della nostra Borsa si attestava a 607 miliardi di euro, cioè circa il 37% del PIL italiano.

Nel 2021 la crescita del 23% porta il mercato a un incremento non da poco: Borsa Milano infatti arriva a una capitalizzazione di 757 miliardi di euro.

Il settore finanziario si è equilibrato in Italia, crescendo e ponendo le basi per una maggiore capillarità ed espansione futura, sia nel territorio nazionale sia all’estero.

Molte le società più giovani ad aver aumentato il loro valore nell’ultimo anno, spesso raddoppiando, mentre poche quelle che hanno visto scendere il proprio e la maggior parte sono più che datate come Enel e Tiscali.

Ecco la panoramica de IlGiornale su Piazza Affari attualmente:

“Borsa italiana conta su 407 società (232 sull’Euronext Milan), che quest’anno hanno raccolto 3,7 miliardi tra debutti (2,3 miliardi) e 16 ricapitalizzazioni, oltre ad aver attratto 21 offerte pubbliche di acquisto (12 un anno fa) per un controvalore di 6,79 miliardi. Quanto alle obbligazioni, il Mot registra 1.386 titoli quotati, l’ExtraMot 638 ed ExtraMot Pro3 130.”

Un bel risultato per Borsa Milano, poco da dire.

Ma cosa potrebbe preoccupare la Borsa di Milano?

Sappiamo che i mercati di tutto il mondo sono in qualche modo sempre connessi gli uni con gli altri.

Tra tutte le economia mondiali, una delle più grandi a soffrire ora è quella americana.

Wall Street ha visto un ribasso altalenante che adesso la sta spingendo sempre più a fondo tra le preoccupazioni degli investitori e delle famiglie del Paese.

Questo si riflette anche sull’economia europea che sta cercando di capire l’andamento dei maggiori indici americani e le decisioni della Fed, in merito alla gestione dell’economia, che potrebbero avere un impatto importante all’interno delle analisi finanziarie europee e dei conseguenti movimenti di prezzo.

Borsa Milano focalizza la sua attenzione anche sulle decisioni della BCE e più in generale sulla gestione dei tassi d’interesse che dovrebbero combattere l’inflazione.

La banca centrale europea ritiene improbabile i rialzi dei tassi d’interesse, ma non è d’accordo la Bundesbank che non ama la sua politica accomodante e che ritiene rischiosa l’idea riguardo il mancato aggravarsi della situazione monetaria europea.

La Repubblica dichiara:

“Cambiar segno alle politiche monetarie ha effetti molto rilevanti nelle aspettative, per gli investimenti privati e per la sostenibilità degli enormi debiti pubblici. Ma, a lungo andare, praticare tassi zero o negativi e acquistare decine e decine di punti di Pil di asset finanziari finisce per mettere l’una contro l’altra le ragioni dei mercati finanziari e quelle delle economie reali.”

Un panorama difficile da decifrare, specialmente se due istituzioni così importanti hanno pareri contrastanti.

Non è il momento migliore per le banche mondiali e quando dovrebbero agire insieme per il benessere dell’economia globale, invece, si ritrovano l’una contro l’altra. Un fattore che Piazza Affari tiene d’occhio e che probabilmente frena il suo trend rialzista, pressata particolarmente dall’inattività europea.

Su cosa si punta con Borsa Milano?

Ad oggi si punta molto su società emergenti che possano far esplodere il già cominciato rally rialzista di Piazza Affari.

Quali sono? Ecco alcuni nomi.

Intercos, società produttrice di cosmetici per diverse aziende, poi abbiamo Ariston Thermo della famiglia Merloni e non dimentichiamo Stellantis, nata dalla fusione di FCA e PSA.

L’ultima in particolare è sotto gli occhi di tutti e molti si aspettano grandi cose dal nuovo gruppo.

Pochi giorni fa su, Borsa italiana, un’intervista agli analisti di Jefferies gonfia di ottimismo gli investitori:

“Jefferies per l’anno fiscale prevede ricavi per 151,4 miliardi e un Ebit proforma adjusted di 15,9 miliardi, con un margine del 10,5%. “Stellantis l’anno scorso ha fatto meglio delle conglomerate rivali, come Volkswagen, ma sul fronte dei multipli e’ ancora indietro”, spiega Jefferies, che vede margini di miglioramento nel corso del prossimo anno.”

Insomma la nuova arrivata infiamma subito la Borsa di Milano e adesso gli analisti fanno a gara sui target che la società potrà raggiungere, in un panorama florido per il mercato borsistico italiano che sembra non essere troppo impaurita dalla politica economica mondiale.

Ci auguriamo un anno splendido che vedrà Milano in testa all’Europa nuovamente, reggendo la crisi sulle sue spalle spesso troppo sottovalutate e spingendo al massimo i motori della ripresa che coinvolgerà tutta la comunità europea.

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