Sondaggi Politici, PD primo ma in calo. Sale Berlusconi

Il PD rimane il primo partito ma perde voti, così come quasi tutti i maggiori partiti. Berlusconi giova della sua candidatura a Presidente della Repubblica.

Ad una settimana dall’inizio dell’elezione del Presidente della Repubblica e a poco più di un anno dalla fine della legislatura, il partiti si misurano con il proprio consenso popolare all’interno del paese. I due schieramenti stanno ormai da mesi facendo segnare tendenze simili, con un partito che cresce e un partito che cala per ogni coalizione. 

A destra la crescita costante è quella di Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni ha fatto buon uso del suo periodo solo all’opposizione del governo Draghi, erodendo il consenso della Lega di Matteo Salvini. Il Carroccio sta invece soffrendo, ed è ormai tornato a livelli paragonabili a quelli del 2018, straordinari per l’epoca, ma molto deludenti oggi. 

A sorpresa negli ultimi rilevamenti cresce anche Forza Italia, anche se questo dato potrebbe essere legato alla visibilità che Berlusconi sta ricevendo tramite la sua strana candidatura al Quirinale. 

A sinistra il Partito Democratico si conferma in testa ai sondaggi, posizione frutto di una lenta crescita che negli ultimi mesi ha portato il partito di Enrico Letta a staccare i suoi diretti concorrenti. Come nel centrodestra però, il successo del PD corrisponde alla crisi del Movimento 5 Stelle. Sotto la guida di Giuseppe Conte i grillini sembrano più irrequieti che mai e i risultati si materializzano nei sondaggi. 

Ma il risultato più sorprendente di queste rilevazioni è l’opinione popolare sul prossimo Presidente della Repubblica. La candidatura di Berlusconi, per quanto traballante ed improbabile nei giochi per il colle più alto, pare piacere molto agli italiani. Questa notizia arriva proprio mentre Salvini inizia a porre dubbi sul Cavaliere al colle e la “Strategia dello scoiattolo” con cui l’ex presidente del consiglio stava cercando di racimolare consensi in parlamento si è arenata. 

Sondaggi Politici, PD ancora primo partito, ma perde voti

I rilevamenti principali delle intenzioni di voto degli italiani in questi giorni sono quelli fatti da SWG per La7, e risalgono al 17 gennaio. In questi sondaggi il Partito Democratico, pur perdendo lo 0,6%, rimane saldamente in testa con il 21,6% dei voti.

Negli ultimi mesi il partito di Enrico Letta ha iniziato una lenta risalita nei consensi, frutto del proprio lavoro al governo, della maggiore coesione trovata con il nuovo segretario e di un afflusso di voti proveniente soprattuto dal Movimento 5 Stelle. Questo ha permesso al PD di staccare i due partiti di centrodestra e di piazzarsi saldamente al primo posto. 

Abbandonato l’atteggiamento passivo assunto sotto la guida di Zingaretti, chiamato anche strategia dell’opossum, in riferimento alla tendenza di questo animale (e del Partito Democratico) a fingersi morto in momenti di pericolo, il PD sta quindi riguadagnando una posizione di rilievo.

Anche se la coalizione di centrodestra rimane saldamente in testa ai sondaggi per le prossime elezioni, a causa soprattutto della debolezza del Movimento 5 Stelle, il PD potrebbe aver trovato una nuova sponda nella federazione tra Azione, il partito di Carlo Calenda, e +Europa, l’esperienza nata alle elezioni del 2016 dal Partito Radicale. 

Il partito che fu di Emma Bonino stava registrando una tragica caduta a percentuali irrilevanti, mentre Azione, dopo la candidatura di Calenda a sindaco di Roma, si attestava attorno al 4%. 

Nonostante la federazione tra i due si attesti ben al di sotto della somma delle percentuali raccolte separatamente (4,8% contro il 5,7%), rafforza abbastanza la posizione di Calenda in vista delle elezioni, garantendogli un posto nel prossimo parlamento. 

Chi invece non è per niente sicuro di superare lo sbarramento del 3%, è la varia galassia che gravita attorno al centrosinistra, e che si attesta tutta attorno al 2,5%. Al centro c’è Italia Viva, mentre a sinistra troviamo Articolo 1, Sinistra Italiana e i Verdi. La somma di questi partiti fa segnare un 9,9% che al momento è disperso e di fatto, se si votasse oggi, non conterebbe nulla. 

Sondaggi Politici, giù anche Movimento 5 Stelle e Lega

Perdono terreno i due partiti che hanno dato vita al primo governo di questa legislatura. Per Lega e Movimento 5 Stelle i successi del 2018 son ormai lontani ricordi. L’attuale situazione politica li vede coinvolti in una difficile transizione da partiti populisti a partiti istituzionali, con una sensibile perdita di voti. 

Il Carroccio sta soffrendo ormai da mesi la pressione di Fratelli d’Italia. La Lega è passata in pochi mesi da essere il primo partito dei sondaggi, ad essere il primo partito del centrodestra, a perdere anche quel ruolo. Anche questa settimana un calo dello 0,2% fa scivolare il partito a livelli molto vicini a quelli raggiunti alle ultime elezioni politiche. 

Il ruolo di guida della coalizione di Matteo Salvini sembra ormai compromesso, ora che il suo partito è dato ad un punto di distanza da quello di Giorgia Meloni. La leadership di Salvini è stata attaccata anche dall’interno, con l’ala “governista” del partito, che fa riferimento ai governatori di regione e al ministro Giorgetti, che ha richiamato il segretario all’ordine dopo mesi in cui, pur stando al governo, continuava a criticarne le decisioni. 

Il Movimento 5 Stelle invece è nel caos più totale. La guerra scatenata da Giuseppe Conte per prendersi la leadership del partito ha causato numerose defezioni, culminate settimana scorsa nell’indicazione, da parte del gruppo 5 Stelle al senato, di Mattarella come scelta del partito per un nome al Quirinale. Scelta che però non era stata approvata da Conte, che ha sempre più difficoltà a mantenere l’ordine nei ranghi. 

L’effetto di questo caos sui sondaggi è una discesa inesorabile che ha portato il partito a staccarsi di diversi punti dai tre di testa. Anche questa settimana, dopo un calo dello 0,3% il Movimento ha raggiunto un nuovo record negativo attestandosi al 13,7%, quasi otto punti sotto gli alleati del PD. 

Questa erosione del consenso del Movimento 5 Stelle proviene non solo da una perdita di voti verso il PD, ma anche dalla comparsa del partito di Paragone, Italexit, populista e antivaccinista, che sta richiamando l’ala originale del Movimento, che non si ritrova nella nuova svolta istituzionale guidata da Conte. 

Sondaggi Politici, salgono Fratelli d’Italia e Forza Italia

Ad approfittare della crisi della Lega, o forse un po’ anche a causarla, è stato Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni è cresciuto lentamente, sottraendo voti al Carroccio e erodendo la posizione di leadership di Salvini nel centrodestra senza mai davvero sfidarlo apertamente, ma lasciando che i sondaggi mostrassero a tutti chi comanda davvero.

Anche questa settimana Fratelli d’Italia fa registrare una lieve crescita, che lo riporta al 20% dei consensi. Ora però arriva la prova più difficile per il partito di estrema destra. Quel 20% sembra la soglia massima che, almeno nei sondaggi, il partito riesce ad attirare. Oltre non si riesce ad andare, e questo è un problema perché il principale partito della coalizione rivale, il PD si è dimostrato in grado di superare di diversi punti quella soglia.

Ad aiutare il centrodestra arriva però Forza Italia. Nonostante un leggero calo questa settimana, negli ultimi mesi il partito di Berlusconi si è ripreso ed è tornato attorno al 7,5%, percentuale determinante al momento per decidere chi governerà il paese dopo il 2023. Questo nuovo successo di Berlusconi è stato ottenuto grazie alla sua candidatura al Quirinale.

Sondaggi Politici, Berlusconi il preferito per il Quirinale

Proprio la candidatura al Quirinale di Berlusconi è una delle sorprese più inaspettate dei sondaggi di questa settimana. Secondo i sondaggi di Ipsos Berlusconi è il preferito degli italiani per diventare presidente della Repubblica. L’ex presidente del consiglio ha comunque soltanto il 20% dei consensi, ma supera seppur di poco sia Mattarella che Draghi, che si attestano attorno al 19%. 

La candidatura di Berlusconi al Quirinale è stata rocambolesca e sovverte tutte le prassi della corsa alla presidenza della Repubblica. Il suo nome è utilizzato da mesi dal centrodestra per non dover esprimere un candidato davvero credibile. La coalizione si trova infatti nell’imbarazzante situazione di essere sia al governo che all’opposizione, e di non poter quindi sostenere né opporre la candidatura di Mario Draghi. 

Berlusconi è ora però un problema per Meloni e Salvini, perché il cavaliere ora crede davvero nell’elezione. Ma se venisse davvero eletto alla presidenza dovrebbe mantenersi neutrale, non potrebbe più guidare il suo partito che rischierebbe di dissolversi. Questo metterebbe a repentaglio la vittoria del centrodestra nel 2023. 

Sondaggi Politici, cos’è la strategia dello scoiattolo di Berlusconi

La corsa al Quirinale è fatta di strane prassi, scaramanzie e riti. Chi vuole diventare Presidente della Repubblica deve rimanere nascosto, lasciare che il parlamento “Bruci” i nomi dei suoi concorrenti e assicurarsi di essere il candidato con meno veti, piuttosto che quello con più voti. 

Berlusconi invece, come spesso ha fatto nella sua vita politica, ha sovvertito ogni prassi. Ha iniziato a trattare la corsa al Quirinale come l’elezione di un sindaco di un comune di 1000 abitanti. Tanti sono infatti i grandi elettori che il l’ex presidente starebbe chiamando uno a uno per tentare di convincerli a votarlo. 

Una strategia, da lui stesso definita strategia dello scoiattolo, che sta portando avanti con l’aiuto di un altro personaggio, Vittorio Sgarbi, e che però sembra già essersi arenata. Lentamente anche il Cavaliere si sta rendendo conto che i voti per eleggerlo non ci sono, e che nemmeno i suoi alleati in realtà lo sostengono. 

Salvini infatti ha già chiesto che il leader di Forza Italia mostri dei numeri chiari per farsi eleggere, oppure la Lega avanzerà una propria candidatura. L’unico nome davvero forte per il Quirinale al momento, rimane quello del presidente del consiglio Mario Draghi. 

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