Bonus Renzi 2023, arriva in busta paga o serve una domanda? Ecco come averlo

Bonus Renzi 2023 confermato anche per questo nuovo anno. Ma bisogna presentare domanda? Ecco la risposta.

Bonus Renzi 2023 confermato anche per quest’anno. Il trattamento integrativo di 100 euro non ha subito sostanziali modifiche rispetto allo scorso anno. Ma sorge un dubbio, bisogna fare domanda o viene erogato in maniera automatica? Ecco la risposta.

La legge finanziaria 2023 ha confermato il Bonus Renzi anche per il 2023. Il governo Meloni ha confermato il trattamento integrativo anche per il 2023 senza modifiche sostanziali.

La misura ha da ormai molti anni previsto un trattamento integrativo fino a 100 euro per coloro che hanno un reddito annuo inferiore ai 15.000 euro.

La modifica sostanziale si era già avuta nel 2022 con la legge di bilancio. Nello specifico rispetto agli scorsi anni sono modificati i requisiti di accesso.

Va detto che il bonus Renzi è stato introdotto con la Legge di Stabilità del 2015 nella quale si autorizzava il pagamento di una somma di 80 euro ed è rimasto inalterato per cinque anni, fino al 2020.

I lavoratori, in sostanza, percepivano in busta paga 12 mensilità per un importo complessivo 960 euro, ma solo nel caso di redditi inferiori a 24.600 euro.

Superata tale soglia l’importo diminuiva fino ad azzerarsi. La prima modifica si è avuta nel luglio 2020 quando l’importo del trattamento integrativo è aumentato di 20 euro. Ad aumentare anche la soglia reddituale di accesso al bonus, 28.000 euro.

Ma per poter usufruire del trattamento integrativo bisogna presentare domanda?

Cerchiamo di rispondere a questo dubbio e scoprire insieme come cambia il Bonus Renzi 2023 e chi potrà richiederlo.

Bonus Renzi 2023, arriva in busta paga o serve una domanda? Ecco come averlo

Il Bonus Renzi sin dal 2015 è una delle misure più amate dai lavoratori italiani. Fino al 2020, l’ex Bonus Renzi è stato percepito da circa 16 milioni di lavoratori dipendenti con redditi compresi tra i 8.174 e 40.000 euro.

Dal 2015 e fino al 2021, il bonus Renzi è stato percepito con modalità differenti. Per coloro che avevano redditi fino ai 28.000 euro veniva erogato direttamente in busta paga come credito Irpef di circa 100 euro al mese, mentre veniva erogato come detrazione per i redditi fino a 40.000 euro.

Ma è nel 2022 che la legge finanziaria ha modificato il Bonus Renzi. La modifica ha interessato l’Irpef, con la riduzione a quattro scaglioni delle aliquote e di conseguenza cambiando il sistema dei bonus e detrazioni.

Tale misura spetta ai lavoratori dipendenti pubblici privati ma possono richiederlo anche i soci lavoratori delle cooperative, il lavoratore atipico, il lavoratore assunto con contratto co. co. co., i borsisti, stagisti o chi svolge altra attività di formazione, chi svolge un lavoro socialmente utile, i revisori di società, amministratori comunali e addetti della PA, i Disoccupati precettori di indennità mensile Naspi e i lavoratori in cassa integrazione.

Ma per percepire il Bonus Renzi bisogna presentare qualche domanda?

Il trattamento integrativo o Bonus Renzi da 100 euro verrà corrisposto automaticamente in busta paga senza doverlo richiedere.

Anche coloro che percepiscono la Naspi non devono fare nessuna domanda. È l’Inps a ricalcolare il reddito in base ai propri dati.

Ecco come si riceve il Bonus Renzi

Come abbiamo detto sopra, il Bonus Renzi verrà corrisposto in maniera automatica dal datore di lavoro senza procedere ad alcuna domanda.

Una comunicazione va fatta solo se si rinuncia al trattamento integrativo. Va detto che il Bonus Renzi spetta anche ai pensionati ma per questi ultimi bisognerà rispettare alcuni requisiti: essere percettori di pensioni Inps e non ricevere altri trattamenti risarcitori o assistenziali come l’Rdc o rendite Inail legate a infortuni sul lavoro.

Si può comunque scegliere di ricevere il trattamento integrativo mensilmente dal datore di lavoro in busta paga oppure si può ricevere a conguaglio a fine anno.

Un’altra modalità è quella di non ricevere da parte del datore di lavoro il trattamento integrativo 2023, che verrà erogato perciò in sede di 730.

Bonus Renzi 2023, si calcola su queste detrazioni

Per il calcolo del Bonus Renzi è previsto anche un sistema di detrazioni. Quelle di cui si tiene conto sono quelle previste dagli articoli 12 e 13 TUIR ossia familiari a carico, mutui agrari, mutui immobiliari per acquisto della prima casa fino al 31 dicembre 2022, redditi da lavoro dipendente e assimilati, spese sanitarie, spese per i lavori in casa (dalle ristrutturazioni alla riqualificazione energetica ed erogazioni liberali.

Coloro che percepiscono un reddito superiore ai 15.000 ma inferiore ai 28.000 euro riceveranno il bonus Renzi solo a condizione che nel 2022 abbiano sostenuto spese rientranti tra quelle degli articoli 12 e 13 del Tuir.

In estrema sintesi potranno ricevere il Bonus Renzi coloro per i quali la somma delle detrazioni per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2022 sia di ammontare superiore all’imposta lorda.

 

Achiropita Cicala
Achiropita Cicala
Collaboratore giornalistico, classe 1985.Ho una laurea magistrale in Economia Applicata, conseguita presso l'Università degli Studi della Calabria. A percorso universitario ultimato, ho approfondito sul campo le competenze acquisite in Finanza e Statistica presso alcuni studi commerciali. Attualmente, collaboro con diverse testate giornalistiche online per le quali scrivo, con flessibilità, di argomenti che spaziano dall'economia alla politica, dal mondo della scuola a quello dell'amministrazione pubblica. Passioni? La scrittura in primis, la grafica in secundis!
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
797FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate