Contratto determinato 2022: scadenza dopo 2 anni di lavoro!

Quanto dura il lavoro con contratto determinato nel 2022? Come funziona questa tipologia di contratto, a chi spetta, la durata massima e le proroghe lavoro.

Purtroppo sono ancora tantissime le persone, ed in particolare i lavoratori che non sono pienamente consapevoli di come funziona il lavoro quando è regolato da un contratto a tempo determinato nel 2022.

A questo proposito, infatti, attualmente, l’ordinamento correlato al sistema lavorativo attualmente in vigore in Italia, riconosce effettivamente alcune disposizioni essenziali per quanto riguarda la durata massima del contratto determinato 2022. 

Per questo motivo, è sempre più essenziale assicurarsi di essere pienamente consapevoli di tutte le disposizioni previste dalla legge in materia di lavoro e nello specifico del contratto a tempo determinato, così da poter far valere eventualmente i propri diritti da lavoratore.

In tal senso, all’interno del seguente articolo, sarà offerta ai lettori una breve panoramica in riferimento proprio alle caratteristiche distintive del contratto determinato di lavoro per i lavoratori dipendenti.

Allo stesso tempo, nei prossimi paragrafi, saranno anche messe in evidenza le disposizioni che fanno riferimento ad un aspetto specifico del contratto determinato 2022, ovvero quello legato alla durata effettiva del contratto di lavoro, la quale risulta essere differente in vari casi, fino a prevedere una durata massima di due anni.

Contratto determinato 2022: quello che c’è da sapere sul lavoro 

Per comprendere a tutti gli effetti quali sono le disposizioni in termini di durata massima del contratto determinato e dunque dell’automatico passaggio ad un contratto a tempo indeterminato, è assolutamente necessario andare a capire effettivamente quali sono le caratteristiche essenziali di questo tipo di contratto.

A questo proposito, dunque, è possibile fare riferimento alla stessa definizione che è stata offerta ed evidenziata direttamente da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. In tal senso, all’interno della sezione appositamente dedicata al contratto determinato, questo viene definito come: 

un contratto di lavoro che rientra nella tipologia di prestazione di tipo subordinato nel quale risulta essere predisposta, secondo la legge, una durata predeterminata, attraverso l’apposizione di un termine obbligatorio.

In questo contesto, dunque, come ricordato dallo stesso Ministero del Lavoro nel suo portale ufficiale telematico, per capire a tutti gli effetti quali sono le regole e gli obblighi che interessano i lavoratori che svolgono una prestazione lavorativa con un contratto determinato, è necessario prendere in considerazione la sua disciplina  di riferimento.

Dunque, nello specifico si tratta delle regole che sono state contenute all’interno  degli articoli dal 19 al 29 relativi al Decreto Legislativo pubblicato in data 15 giugno 2015, numero 81.

Le regole sulla durata del contratto determinato 2022

È chiaro, dunque, che sulla base del decreto legislativo appena citato, si può ritenere che la forma ordinaria relativa al rapporto di lavoro di tipo subordinato è comunque sempre rappresentata dal contratto a tempo indeterminato. 

Ciò significa, quindi, che la previsione di una scadenza di contratto come quella prevista nei casi del contratto determinato può essere concessa esclusivamente nelle situazioni in cui sussistano a tutti gli effetti specifiche condizioni e particolari requisiti.

Innanzitutto, è necessario precisare che la cosiddetta apposizione della data del termine risulta essere considerata priva di effetti, se non viene regolata attraverso un contratto determinato portato avanti con un atto scritto. L’unica eccezione a tale regola riguarda soltanto quei rapporti in cui il lavoratore svolge una prestazione di una durata inferiore alle dodici giornate di lavoro.

Inoltre, occorre anche sottolineare che negli ultimi anni si sono susseguite una serie di modifiche che hanno di fatto determinato una piccola revisione in merito alla durata massima del contratto determinato di lavoro. In tal senso, bisogna prendere in considerazione le disposizioni che sono state inserite all’interno del decreto-legge numero 87 pubblicato durante la giornata del 12 luglio dell’anno 2018.

Allo stesso tempo, tale decreto-legge è stato poi successivamente convertito con modificazioni direttamente nella legge numero 96 pubblicata in data 9 agosto dell’anno 2018.

Quanto dura il contatto determinato nel 2022? I casi previsti dalla legge 

Dunque, come anticipato all’interno del precedente paragrafo, il decreto legge relativo all’anno 2018 è andato di fatto a coinvolgere il contratto di lavoro determinato in una serie di novità che facevano riferimento in particolare modo alle disposizioni in merito alla durata effettiva del contratto.

A questo proposito, infatti, è stato specificato che la durata massima ordinaria prevista per un contratto determinato di lavoro risulta essere stata fissata da parte del legislatore a 12 mesi, dunque ad un anno di lavoro.

Tuttavia, sono stati anche ammessi, da parte del Governo, una serie di casi e di condizioni particolari, in cui si potrebbe verificare a tutti gli effetti un allungamento ed un’estensione della durata massima del contratto determinato, purché sussistano determinati requisiti particolari.

In tal senso, in ottemperanza alle disposizioni contenute all’interno dell’articolo 19 del decreto in questione, è stato chiarito che il contratto determinato potrà durare massimo 24 mesi esclusivamente se si verifichino una di queste condizioni di seguito elencate:

  • necessità di tipo oggettivo e di durata temporanea, che risultano essere estranee rispetto all’attività ordinaria;
  • necessità legate a significativi incrementi dell’attività ordinaria, che risultano essere di natura temporanea e improvvisa, dunque non prevedibile; 
  • necessità che fanno riferimento all’esigenza di sostituire eventuali altri lavoratori. 

Contratto di lavoro determinato: quando si lavora massimo 2 anni?

È stato quindi chiarito che il contratto determinato non potrà di fatto prevedere una durata che risulti essere superiore ai due anni, dunque ai 24 mesi. L’unica eccezione a tale situazione potrebbe riguardare quei casi in cui vengano previste di fatto delle disposizioni differenti direttamente derivanti da modifiche che interessano alcune tipologie di contratti.

In questo senso, rientrano le novità che potrebbero emergere in riferimento ai contratti collettivi nazionali, ai contratti collettivi territoriali oppure aziendali che potrebbero essere stipulati da parte di associazioni sindacali. 

Dunque quando si tratta di durata massima di 2 anni per quanto concerne la durata del contratto di lavoro determinato, è necessario fare anche un’ulteriore specifica, in riferimento ai fini del computo. 

A questo proposito, infatti, saranno effettivamente presi in considerazione anche quei periodi lavorativi che si riferiscono a lavori con contratto in somministrazione che sono state effettuate dal lavoratore in questione presso la stessa azienda oppure lo stesso datore di lavoro.

Tuttavia, si fa riferimento soltanto a quei casi in cui si tratti di una mansione o di un’attività che risulta essere di pari livello rispetto a quella svolta con il contratto di lavoro determinato.

Proroga contratto determinato: come funziona nel 2022?

Un ulteriore chiarimento in merito al contratto determinato riguarda anche i meccanismi legati alla proroga ed al rinnovo di questo tipo di attività.

In tal senso, dunque, è necessario chiarire che la data legata al termine del contratto di lavoro potrà essere effettivamente prorogata, su decisione congiunta tra lavoratore e azienda, esclusivamente nei casi in cui la durata iniziale del contratto risulti essere inferiore a due anni. 

A presidente da questo, nel periodo complessivo dei 24 mesi, sarà possibile effettuare delle proroghe al contratto a tempo determinato per un massimo di 4 volte, dopodiché passerà al contratto a tempo indeterminato.

Viviana Vitale
Viviana Vitale
Aspirante giornalista e social media manager freelance, classe 1995. Le mie più grandi passioni sono la scrittura e il marketing digitale. Sono state proprio queste a portarmi oggi a far parte del team di redattori di Trend-online e a collaborare come professionista della comunicazione con varie aziende italiane.
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