Datore di lavoro non paga la malattia? Cosa fare

Datore di lavoro non paga la malattia? Cosa fare in questo caso!

Datore di lavoro non paga la malattia? Cosa fare

Quando parliamo della malattia Inps intendiamo quell’indennità che è prevista dalla legge in favore di tutti i lavoratori subordinati. Si tratta di un corrispettivo economico che l’istituto nazionale per la previdenza sociale corrisponde in caso di un problema di salute del lavoratore. 

Per farla breve, l’indennità di malattia viene versata nella busta paga del lavoratore qualora questo dovesse assentarsi dal lavoro per una giusta causa, in questo caso per problemi relativi alla salute. Insomma, si tratta di una misura che permette al lavoratore di non risentire di un disagio di tipo economico nel periodo di malattia

Andiamo, ora, a vedere nel dettaglio come ci si deve comportare quando il datore di lavoro non paga la malattia. 

Leggi anche: Lavoro, cos’è il Bossing e come combatterlo

Datore di lavoro non paga la malattia? Cosa fare: la definizione di malattia

Partiamo con ordine. Sul sito ufficiale dell’ente preposto al pagamento, Inps, troviamo una vera e propria definizione di indennità di malattia:

“L’indennità di malattia è riconosciuta ai lavoratori quando si verifica un evento morboso che ne determina l’incapacità temporanea al lavoro, inteso come mansione specifica.”

In poche parole, qualora il lavoratore in caso di malattia non dovesse più riuscire a svolgere le proprie mansioni lavorative potrà assentarsi dal lavoro e allo stesso tempo potrà continuare a percepire un compenso. Ed è proprio in questo caso che parliamo dell’indennità di malattia.

Per andare più nel dettaglio e rispondere alla nostra domanda “datore di lavoro non paga la malattia? Cosa fare” vi confermiamo che spetterà proprio al datore di lavoro versare il pagamento della malattia al lavoratore. Solo in un secondo momento questo pagamento verrà coperto dalle prestazioni dell’istituto nazionale per la previdenza sociale.

Ovviamente, fino ad ora, abbiamo solo semplificato, poiché la malattia viene determinata attraverso la documentazione medica dello stato di salute del lavoratore, oltre che dall’invio del certificato di malattia all’istituto nazionale per la previdenza sociale.

È risaputo anche che il lavoratore, durante tutto il periodo della malattia, deve rendersi disponibile ad eventuali controlli da parte dell’Inps, in particolare i controlli saranno relativi allo stato di malattia comunicato dal certificato.

Cosa fare se il datore di lavoro non paga la malattia? Il ruolo del medico

Per ricevere l’indennità di malattia, il lavoratore, prima di assentarsi dal lavoro, dovrà far valutare lo stato di salute al proprio medico curante, comunemente conosciuto come “medico di base“. La valutazione del medico è indispensabile per provare che il datore di lavoro deve pagare la malattia

Sarà proprio il vostro medico curante che vi dirà per quante giornate o settimane dovrete assentarvi dal lavoro. La durata della malattia, infatti, viene stabilita dal medico, che emetterà un certificato di malattia, specificando anche per quanti giorni il paziente e lavoratore dovrà stare a riposo. 

Il medico curante potrà anche prolungare la durata della malattia, qualora non vi fosse una piena guarigione del lavoratore, e questo avesse bisogno di qualche altro giorno per riprendersi. 

Proprio per questi motivi il lavoratore dovrebbe comunicare il prima possibile il suo problema di salute all’azienda, in seguito potrà contattare il medico di base per ottenere il certificato di malattia – con la condizione di malattia. 

Il certificato verrà poi consegnato in maniera telematica all’istituto nazionale per la previdenza sociale e al datore di lavoro del soggetto interessato. In ogni caso, il dipendente in malattia sarà tenuto, per tutta la durata dell’assenza dal lavoro, a rispettare gli orari dei controlli rimanendo nella propria abitazione.

Ecco come deve essere pagata l’indennità di malattia

Prima di rispondere alla domanda “datore di lavoro non paga la malattia, cosa fare?” osserviamo il lato pratico del pagamento.

  • Nelle prime tre giornate di malattia sarà lo stesso datore di lavoro a pagare il lavoratore assente – questo, sempre nel caso fosse previsto dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro CCNL del proprio settore di riferimento; 
  • dalla quarta giornata di malattia toccherà all’istituto nazionale per la previdenza sociale versare l’indennità.

“Il diritto all’indennità di malattia decorre, per la generalità dei lavoratori, dal quarto giorno (i primi tre giorni sono di “carenza” e se previsto dal contratto di lavoro verranno indennizzati a totale carico dell’azienda) e cessa con la scadenza della prognosi (fine malattia). La malattia può essere attestata con uno o più certificati.”

Tutti gli importi dell’indennità di malattia vengono in ogni caso erogati in anticipo dal datore di lavoro al lavoratore in malattia, il datore di lavoro poi recupererà la somma elargita dallo stesso istituto per la previdenza sociale, mediante la compensazione con i contributi previdenziali.

Ricordiamo infine che la malattia Inps può durare unicamente 180 giorni per ogni anno solare. Una volta raggiunto il 181° giorno non verrà più versato alcun pagamento relativo alla malattia al lavoratore, anche nel caso in cui questo fosse ancora malato.

Per farla breve, l’indennità di malattia che verrà pagata dall’Inps ai lavoratori avrà lo scopo di “sostituire” la retribuzione dello stesso dipendente, che sarebbe spettata in caso di normale attività lavorativa. 

In linea generale, l’indennità è corrisposta ai lavoratori dipendenti nella misura del 50% della retribuzione media giornaliera dal quarto al ventesimo giorno e del 66,66% dal ventunesimo al centottantesimo giorno.

Ricordiamo, inoltre che:

Il lavoratore ha diritto alla conservazione del proprio posto di lavoro durante il periodo della malattia e non può essere licenziato – per ragioni soggettive – durante e al termine della stessa, se non in due ipotesi: qualora la malattia si protragga oltre il periodo di comporto stabilito (con le relative eccezioni) o qualora la malattia provochi uno scarso rendimento che causa un danno per il datore di lavoro.

Terminato il periodo di malattia, il lavoratore ritornerà al lavoro alle stesse condizioni preesistenti (prima della malattia).

Datore di lavoro non paga la malattia? Ecco cosa devi fare!

Arriviamo, ora, al succo del nostro articolo, rispondendo alla domanda “Cosa fare se il datore di lavoro non paga la malattia”? E’ possibile che il lavoratore nonostante sia stato in malattia, trovi in busta paga unicamente la retribuzione, senza alcun tipo di voce relativa all’indennità di malattia.  

In questo caso specifico, occorrerà prestare molta attenzione. Il datore di lavoro ha infatti degli obblighi nei confronti dei lavoratori, tra questi v’è quello di corrispondere anticipatamente l’indennità di malattia che poi andrà a compensare l’Inps. 

Quando un datore di lavoro non paga la malattia:

  • in primo luogo, non rispetta il suo dovere e i suoi obblighi nei confronti dei lavoratori;
  • poi commette un illecito nei confronti dell’Inps, l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale. 

A tal proposito, per rispondere alla domanda “cosa fare se il datore di lavoro non paga la malattia al lavoratore” vi forniamo alcune soluzioni:

  • inoltrare una segnalazione all’ispettorato del lavoro; 
  • inviare una segnalazione all’istituto nazionale per la previdenza sociale;
  • denunciare il fatto alle forze dell’ordine o gli uffici della Procura della Repubblica
  • intraprendere un’azione legale di tipo civile contro il datore di lavoro.

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