Lavoro e gravidanza: quali sono i lavori considerati a rischio per la salute

La legge tutela le lavoratrici che portano avanti una gravidanza in ambienti di lavoro particolarmente rischiosi. Vediamo in quali casi.

Normalmente, il congedo di maternità permette alle lavoratrici dipendenti di godere di 5 mesi di astensione dal lavoro, da due mesi o uno prima del parto, con una retribuzione garantita pari all’80% dello stipendio. Tale congedo è obbligatorio.

Ci sono poi alcuni casi in cui determinati lavori mettono particolarmente a rischio la gravidanza e la salute di madre e nascituro. In queste circostanze il congedo può essere anticipato e la sua durata quindi essere prolungata. Vediamo quali sono i casi e le condizioni per la maternità anticipata.

Lavori a rischio e congedo di maternità

In Italia l’INPS si occupa della tutela della maternità e delle donne in gravidanza negli ambienti di lavoro. L’istituto principale di questa tutela è senz’altro il congedo di maternità ordinario, che assicura alle lavoratrici in gravidanza una retribuzione durante i mesi adiacenti al parto, in cui si asterranno dal lavoro.

A tale periodo obbligatorio può essere aggiunto il congedo di maternità facoltativo, che può durare fino a 10 mesi e prevede una retribuzione del 30% dello stipendio, non più dell’80% che si percepisce nel congedo ordinario.

Quando però si parla di lavori a rischio, le lavoratrici sono ulteriormente protette e il datore di lavoro ha l’obbligo di valutare l’esposizione ai rischi per salute e sicurezza ed eventualmente spostare la donna a mansioni che eliminino il rischio.

Leggi anche: Bonus in gravidanza, mini guida per le nuove nascite 2023

Quali sono considerati lavori a rischio per la gravidanza

Quando non si abbia la possibilità di spostare la lavoratrice ad altre mansioni, questa può fare domanda per il congedo di maternità anticipato che può durare anche fino a diversi mesi dopo il parto, rimanendo retribuito dell’80% dello stipendio.

In particolare, la gravidanza sul lavoro è considerata a rischio nei seguenti casi:

  • Lavoro pesante, con carichi e/o in posizioni scomode

  • Lavoro su scale e impalcature

  • Lavoro che obblighi a stare in piedi per più della metà delle ore

  • Vibrazioni continue

  • Ambiente sfavorevole: rumore eccessivo, polvere, troppo caldo o freddo

  • Esposizione a sostanze chimiche, agenti biologici, radiazioni

  • Contatto con malati infettivi o nei reparti di malattie nervose e mentali

  • Lavoro sui mezzi in moto (navi, aerei, treni, autobus)

Il rischio sul lavoro viene valutato da lavoratrice e datore e le categorie che eventualmente hanno diritto al congedo prolungato sono:

  • Lavoratrici dipendenti a tempo indeterminato e determinato (settore pubblico o privato)

  •  Lavoratrici che svolgono lavori occasionali

  •  Lavoratrici con contratto a progetto e contratti equiparati

  •  Libere professioniste che versano i contributi alla Gestione Separata INPS

Elisa Rossi
Elisa Rossi
Redattrice, classe 1996. Laureata in Lettere all'Università degli Studi di Milano, ha poi conseguito il titolo Magistrale in Editoria nel 2023. Ama la lingua italiana e tutte le emozioni che può suscitare attraverso libri, poesie e canzoni, e ha sempre una citazione cinematografica pronta per ogni occasione. Lettura e scrittura sono la sua passione e le sta rendendo anche il suo lavoro: il suo obiettivo è quello di collaborare con giornali e case editrici per pubblicare notizie, esperienze e storie, per informare, condividere ed emozionare con le parole, che sono la nostra massima e inesauribile fonte di magia. Motto: Oggi è il giorno in cui il tuo libro comincia, il resto è ancora da scrivere.
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
785FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate