Lavoro, Disability manager: chi è e perché è importante!

Avete mai sentito parlare del Disability Manager? In questo breve articolo andremo a vedere chi è questa figura e qual è il suo lavoro principale.

Lavoro, Disability manager: chi è e perché è importante!

Avete mai sentito parlare del Disability Manager? In questo breve articolo andremo a vedere chi è questa figura e qual è il suo lavoro principale all’interno di un’azienda.

Nel frattempo, ecco un video del canale YouTube di Casa Editrice La Tribuna sulla figura del Disability Manager:

Lavoro, ecco chi è il Disability Manager

La figura del Disability manager non è nuova, ma anzi, è nata addirittura sette anni fa, nel 2015. In questo particolare anno si stava rinnovando il Jobs Act – Decreto Legislativo 151/2015. Sul sito di Ability Channel leggiamo:

Erano gli anni della Quinta Conferenza Nazionale sulle Politiche della Disabilità che aveva portato all’adozione del Programma di Azione Biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone disabili. Uno dei temi di quell’anno era il lavoro, con un focus particolare per le possibili soluzioni per coadiuvare l’inserimento occupazionale dei disabili.”

Ma veniamo a noi, chi è oggi il Disability Manager? Si tratta di un vero e proprio professionista qualificato il cui lavoro riguarda la valorizzazione del soggetto con disabilità. Il D. M. influenza tutti i differenti processi aziendali al fine di rimodellare l’organizzazione per l’accoglimento e la gestione dei disabili

Il D. M. non è per niente un compito facile da svolgere. Anzi. Occorre che il soggetto in questione abbia un’adeguata preparazione in diversi settori, quali:

la gestione delle risorse umane;

  • il diritto; 
  • la tecnologia;
  • la psicologia;
  • l’economia e il mercato del lavoro.

Possiamo, dunque, definire il Disability Manager come un soggetto che ha differenti ruoli all’interno dell’organizzazione – sia a livello istituzionale, che a livello operativo. 

Lavoro, il ruolo del Disability Manager

Questa figura, una volta inserita in azienda, diventa il fulcro delle politiche attive del lavoro: i responsabili della disabilità, infatti, fungono da collegamento tra tutte le parti coinvolte quando si tratta dell’inserimento dei dipendenti disabili nell’azienda. 

Organizzano la cooperazione tra i lavoratori interessati, i loro datori di lavoro, i rappresentanti del personale, le assicurazioni sociali e gli organismi ufficiali, i medici e le strutture di riabilitazione, le agenzie di sviluppo professionale e altri soggetti.

Di norma, i responsabili della disabilità non solo si occupano del singolo caso, ma sono anche responsabili del coordinamento generale della gestione della disabilità in una o per un’azienda. A seconda delle dimensioni dell’azienda, sono necessari servizi differenti.

Perché ogni azienda dovrebbe avere al suo interno la figura del Disability Manager?

L’obiettivo è solo uno: l’inclusione sul posto di lavoro di tutti i soggetti lavoratori con delle disabilità. Ogni momento, dall’assunzione fino al termine del percorso lavorativo del soggetto in questione, è importantissimo. 

Il D. M., infatti, dovrà saper valorizzare pienamente l’autonomia del lavoratore disabile, oltre che la loro professionalità, cercando sempre di far conciliare le sue specifiche esigenze di vita allo svolgimento del proprio lavoro. 

Il Disability Manager nelle grandi e nelle piccole imprese

Disability Manager nelle grandi imprese

Nelle grandi aziende, i manager della disabilità sono impiegati in modo permanente. Lavorano in modo indipendente e indipendentemente dalla direzione aziendale, anche se sono dipendenti dell’azienda. A seconda delle dimensioni dell’azienda, questo lavoro può essere svolto a tempo pieno o part-time.

Disability Manager per le piccole imprese

Molti manager di disabilità sono lavoratori autonomi o appartengono a fornitori di servizi esterni. Di norma, lavorano per diverse aziende di medie e piccole dimensioni che non impiegano i propri manager di disabilità.

Negli ultimi anni, però, è stata anche internalizzata la figura del D. M. tanto da far registrare dei cambiamenti di comportamento nelle stesse aziende italiane, che protendono a ricercare dei veri e propri professionisti, con qualifiche, per inserire fattivamente all’interno delle proprie organizzazioni

Quanto è importante il Disability Manager per i dipendenti con disabilità?

Dire che il responsabile della gestione della disabilità all’interno di un’organizzazione aziendale sia importantissimo è dire poco. Attraverso il Disability Manager e la sua gestione della disabilità, infatti, i lavoratori dipendenti avranno la possibilità di:

  • mantenere la loro capacità di guadagno e occupazione
  • continuare a partecipare alla vita lavorativa e quindi a una parte importante della vita sociale
  • continuare a garantire il loro sostentamento attraverso il lavoro e mantenere il loro tenore di vita
  • continuare ad applicare il know-how professionale e acquisirne di nuovi in futuro
  • essere d’aiuto ed essere aiutati in caso di problemi di salute 
  • adattare il luogo di lavoro alla disabilità, abbattendo le barriere architettoniche

“Le barriere architettoniche sono tutte quelle condizioni ambientali che rendono difficoltoso (o addirittura impediscono) il trasporto e lo spostamento delle persone con disabilità permanente alla capacità motoria o sensoriale, nonché la loro integrazione nella vita sociale e lavorativa.”

Lavoro e Disability Manager e le nuove figure richieste:

Ormai le categorie protette non sono più rilegate ai vecchi posti di lavoro. Il mondo è cambiato e le aziende cercano sempre più persone disabili che svolgano i nuovi ruoli di esperti in finanza, vendita, ma anche marketing e pubblicità.

Non solo, poiché sono richiesti esperti in Information tecnologies, oltre che ingegneri, custumer service ecc. 

Ormai diventa sempre più importante preparare il terreno per l’arrivo di nuove figure disabili all’interno dell’azienda che svolgano le professioni più richieste attualmente nel mondo del lavoro. Proprio per svolgere questo compito c’è la figura del disability manager.

In questo modo nel posto di lavoro verranno tenuti incontri per formare il personale sulla diversità in generale, oltre che sulla disabilità, inoltre, verranno attuate anche delle azioni correttive se sarà necessario, oltre che facilitanti come dei corsi di formazione specifici per i dipendenti.

Ricordiamo che le categorie protette sono le seguenti sulla base della Legge 68/99 per la tutela dei lavoratori delle Categorie Protette, ovvero:

  • persone con invalidità civile superiore al 45%;
  • invalidi sul lavoro con invalidità superiore al 33%;
  • invalidi di guerra e civili di guerra;
  • persone non vedenti, con una vista pari o inferiore a un decimo;
  • persone sordomute;
  • vedove, orfani, profughi, vittime del terrorismo e della criminalità organizzata.

In poche parole, chi è e cosa fa il Disability Manager

Ripetiamo in breve che il Disability Manager è una figura relativamente nuova nel nostro Paese. In altri Stati, come ad esempio in Germania, questa figura è presente già dal 2004, mentre in Italia è approdata solo nel 2015 con il Jobs Act

Il lavoro del Disability Manager parte ancora prima di un eventuale processo di assunzione del soggetto con disabilità. Egli, infatti, deve guardare e deve aver ben chiari i trend del mercato, oltre che deve conoscere i giusti canali e partner per poter assicurare all’azienda le migliori risorse disponibili per un determinato ruolo. 

Nella gestione dell’assunzione, poi, deve assicurare al candidato il rispetto delle sue eventuali esigenze specifiche, soprattutto in relazione alla patologia dello stesso.

“Siamo di fronte ad un “facilitatore” che aiuta aziende e lavoratori diversamente abili a considerare l’inserimento un momento di valorizzazione della risorsa. Il perimetro di azione del disability manager non può essere definito in maniera rigida, adattandosi alle diverse esigenze provenienti dal contesto in cui opera. Questa figura diventa così il centro di una rete di stakeholder, catalizzandone esigenze e proposte.”

Questa figura, per cui sono stati creati dei veri e propri percorsi universitari e master, è una vera e propria spinta al cambiamento culturale. 

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